Entriamo ed il calore presente all’interno mi avvolge tutta quanta ed è una bella sensazione, finalmente la prima della giornata. C’è anche un buon profumo di cibo speziato che mi invade le narici e mi apre ancora di più lo stomaco. Ho così tanta fame che mi mangerei anche un tavolo!
Vorrei provare a descrivere tutto quello che vedo una volta entrata, ma è impossibile. Resto incantata sulla soglia, ma c’è una cosa che mi salta subito agli occhi ed è posta quasi al centro di quella sala enorme; un tavolo da biliardo.
Mi domando se ci gioca sempre da solo, o invita qualcuno ogni tanto, oppure lo tiene lì solamente come oggetto da esposizione. In ogni caso, quel salotto sembra essere una parte di un museo di arte moderna.
Ipnotizzata da tutto quello che i miei occhi stanno vedendo, improvvisamente la sua voce mi fa trasalire.
<<Fai ancora parte di questo mondo?>> mi domanda ironico. Allora lo guardo e annuisco solamente. Mi cammina avanti, lo seguo incuriosita, guardandomi ancora una volta attorno. Ogni passo che faccio ne rimango sempre più ammaliata. È decisamente impossibile contare ogni oggetto che contiene solo quel salotto. Non voglio immaginare che cosa ci sia nel resto della casa. Sembra mi stia facendo fare il giro turistico in effetti, ma in silenzio assoluto, come se stessimo attraversando delle reliquie. Inoltrandoci sempre più verso il fondo, che ci porta verso un lungo corridoio, noto un’altra cosa; non c’è la televisione. Forse non è tipo da divano e film o forse, da qualche parte e che tiene ben nascosta da occhi indiscreti, esiste una vera e propria sala da cinema.
Di certo, Noah sta iniziando ad incuriosirmi e non so se questa possa essere buona.Mi conduce all’interno di un’altra stanza, dove quel buonissimo profumo di cibo speziato si fa ancora più intenso. Il mio stupore cresce a dismisura. Com’è possibile avere una cucina così gigantesca e di ultima generazione? Che domanda banale, mi dimentico sempre che è figlio di un multimilionario. Puntualmente, i miei occhi vanno diretti sulla tavola già imbandita e l’appetito sale. Osservo quell’enorme rettangolo in marmo nero con rifiniture in oro e intravedo delle sedie in pelle nera che danno l’idea di essere molto comode e che stanno aspettando solo il momento adatto per essere usate.
Vedo Noah scomparire frettolosamente dietro ad un angolo della stanza e per l’ennesima volta penso che mi ha lasciata di nuovo sola. Ma cerco di stare tranquilla, almeno per il momento, solo se non dovesse tornare indietro entro cinque minuti, potrei iniziare a preoccuparmi.
Rimango come mi ha lasciata e passo il tempo guardando un po’ da una parte e un po’ dall’altra, rimanendone rapita. Poi, il mio sguardo passa in alto ed ecco che, proprio sopra la mia testa, vedo appeso un colossale lampadario fatto di cristallo e con una forma alquanto bizzarra che potrebbe ricordare due anelli intrecciati ma spezzati allo stesso tempo. Sgrano gli occhi e la paura sale, semplicemente perché se dovesse cadere avrei timore di due cose; la prima, tutto quel peso potrebbe farmi veramente male. La seconda, Noah mi ammazzerebbe e me lo farebbe ripagare fino all’ultimo centesimo.Sento un paio di voci chiacchierare animatamente in lontananza. Una voce riesco a riconoscerla perché è quella di Noah, l’altra invece no, ma immagino sia la voce di Manila. Li sento ridere di gusto ed ecco che di nuovo quella strana gelosia si impadronisce di me.
Ogni volta mi chiedo per quale motivo, visto che non c’è niente per cui essere gelosa. Inizio a fantasticare. Probabilmente, da un momento all’altro, mi presenterà una donna bellissima, alta e slanciata e che rientra nei suoi gusti.
Mentre mi perdo ancora dietro a queste mille fantasie, Noah fa capolino dall’angolo dove era scomparso esattamente cinque minuti prima, trovandolo ancora più allegro. Dietro di lui, intravedo una signora di mezza età, bassina e lievemente robusta, dalla carnagione medio scura e vestita con un semplice abito blu chiaro, lungo fino poco sotto le ginocchia. Credo sia messicana, o comunque di qualche paese del Sud America. Mi saltano subito agli occhi i folti ricci dei suoi capelli scuri che le donano un’aria molto sbarazzina.
Come hanno fatto a sbagliare in pieno le mie fantasie questa volta? Immaginavo una modella alta e bionda ed invece, vicino a me, si sta avvicinando una signora dal viso sorridente e simpatico. Questo nuovo arrivo mi fa sentire a proprio agio, solamente quel modo di sorridermi mi regala calma e serenità e questo mi contagia, sorridendo a mia volta. La saluto timidamente con la mano, ma lei mi abbraccia forte, mostrando felicità nel conoscermi e, come è ovvio che sia, non ricambio quell’abbraccio. Subito mi irrigidisco ma fortunatamente, dura ben poco.
Quella donna riesce a trasmettere tanta serenità, pur non conoscendola affatto. Forse, riesco ad iniziare a capire come mai è in grado di reggere un tipo come Noah. Il suo essere così solare fa da scudo alle negatività.
<< Ciao tesoro, sono tanto felice di conoscerti, finalmente! >> il suo accento sembra un misto tra l’inglese e lo spagnolo e mi parla con un tono così amorevole, guardandomi in un modo tanto affettuoso, che mi scalda il cuore. Ma vengo per un secondo distratta da quel “finalmente” e… cosa può averle detto di me?
Probabilmente, oltre a non spiccicare parola, la sto guardando un po’ dubbiosa quindi, sono più che sicura che starà pensando che sono una maleducata. Allora, cerco di rinsavire e risponderle con un timido buongiorno. Mi sorride come se le avessi appena fatto tanta tenerezza e avvampo leggermente per l’imbarazzo, ma i miei occhi si dirigono immediatamente su quelli di Noah, che è un pelo dietro di lei, come se lo stessi cercando senza un’inspiegabile ragione e con mia grande sorpresa, lo becco sorridermi, ma diversamente da come l’ho sempre visto fare.Quel piccolo attimo di suspense, viene interrotto bonariamente da Manila, che si presenta. << Credo che il mio piccolo Noah si sia dimenticato di presentarci.>> scherza, mettendosi a ridere. << Io sono Manila, una vecchia amica e tu devi essere Sarah.>>
Annuisco, facendo sempre scena muta, anche perché il mio cervello è occupato a porsi la stessa domanda di prima, e quindi mi ripeto “che cosa può averle detto di me?”Manila si volta verso di lui. << Non mi avevi detto che era così bella!>> il tono della sua voce si fa più squillante. Noah sembra essere stato appena colpito, perché percepisco un po’ di turbamento nei suoi confronti. Le fa un mezzo sorriso abbassando lo sguardo. Non potrei dire di sentirmi in confusione ora, perché non è quello ciò che sto provando. Forse è più un sentirsi a disagio, proprio come lui. Eppure, lei non c’entra nulla. È così carina e radiosa. Quindi, immagino che il problema sia proprio lui e quel modo singolare di comportarsi.
La povera Manila lancia un’occhiata esitante un po’ ad entrambi, schiarendosi la gola, giusto per richiamare un minimo di attenzione. << Andiamo, la cena è pronta!>> torna a sorridermi, prendendomi a braccetto. <<E immagino che tu abbia molta fame.>>
Annuisco, per l’ennesima volta.Manila mi accompagna verso quel profumato tavolo apparecchiato e più ci avviciniamo, più non vedo l’ora di mettermi comodamente seduta e abbuffarmi di qualsiasi inimmaginabile pietanza. Solamente che, mentre proseguiamo tranquillamente e provando come una sorta di protezione grazie alla sua presa, avverto dell’aria fredda proprio dietro di me, come se avessi il fiato sul collo e vengo percossa da mille brividi. È solo un’impressione dettata dalla mente, ma la capto fortemente. È come aver ben sviluppato il sesto senso. Non ho coraggio di guardarlo, ma so che è lui. Noah è dietro di me. Ma quello che sto percependo, non ha nulla a che vedere con il Noah sereno di prima e questo mi inquieta parecchio, perché chi ora sta avanzando dietro, non mi sta dando delle belle sensazioni e per un attimo, l'angoscia ritorna.
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INSIDE OF ME
ChickLit✨Il primo libro che apre la trilogia "Inside Of Me"✨ Two loves, a fate, one choice 💞 Prima di "Inside Of You - Far away" e "Forever Us" 🦋 Tutto ha inizio da qui. Trama Sarah Rodgerson è una semplice ragazza e molto insicura di 24 anni, trasferita...