LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA

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Per esattamente cinque eterni minuti, Noah continua a fissare nel vuoto.
Sono stata troppo diretta con lui, ma non riuscivo più a sopportare le sue bugie ed il suo modo arrogante di porsi.
Ho dovuto farlo. Me ne rendo conto solamente adesso che avrei dovuto prepararlo molto prima, in modo da non scioccarlo così tanto, e mi dispiace.
A questo punto, penso proprio di aver combinato un gran casino irrisolvibile e non saprei come rimediare.

Mi fa paura vederlo così. Vorrei provare ad avvicinarmi per risvegliarlo da questa sorta di paralisi, ma ho paura.
Non avrei mai immaginato che prendesse così male la situazione.
È suo fratello, accidenti! Perché comportarsi così? Forse, non è tanto per suo fratello, ma quanto per aver smascherato il suo segreto.
È un problema che lui dovrebbe risolvere. Non può continuare a fare finta di nulla e convincersi che sia morto sul serio.
Perché si odiano così tanto? Beh, la risposta già ce l’ho, anche se sono venuta a conoscenza solo della versione datami da Josh.
Noah è uno stronzo arrogante e posso capire l’odio di Josh nei suoi confronti, ma allora, non capisco perché Noah, che ha sempre avuto tutto, possa odiarlo in questo modo.

Recupero tutto il coraggio che c’è in me, e provo ad avvicinarmi a lui.
Non ci vedo nulla di male nel sfiorargli il viso. Sono stanca del fatto che non possa toccare determinate parti di lui. Quindi, lo faccio. Mi allungo verso il suo volto ma, stranamente, la mia mano inizia leggermente a tremare.
Sono quasi vicina, le mie dita non hanno intenzione di smetterla con questo fastidioso tremore finché, finalmente, riescono a trovare un delicato appoggio sulla sua guancia, ma questo senso di rilassamento e morbidezza, dura ben poco; Noah mi prende violentemente dal polso, allontanandolo.
Questo suo brusco gesto mi provoca un intenso dolore. Mi ha stretto il polso talmente con forza, da farmi male.
<<Non mi toccare…>> mormora a denti stretti, stroncandomi con uno sguardo pieno di odio.
Non si scusa neanche per avermi fatto male anzi, quel gesto sembra pure averlo sollevato, in qualche modo. Ora sono io a rimanere pietrificata.
Questa tensione non cede di un millimetro e Noah continua a fissarmi in cagnesco, come se fossi io l’artefice di tutto quanto. Stasera, l’unico “errore” che ho fatto, è stato quello di metterlo di fronte alla verità.
<<Io lo ammazzo…>> sussurra tra se. Noah è fuori controllo ed ora, inizio ad avere veramente paura di lui.
Che cosa avrà intenzione di fare?!

Lo vedo alzarsi di scatto, sempre fisso con quello sguardo agghiacciante, pronto ad andare fuori dalla stanza.
<<Noah… ma cos…>> mormoro timorosa, ma vengo interrotta inaspettatamente.
<<Stai zitta. Non mi parlare, non ti voglio sentire! Voglio solo sapere dov’è ora quella merda, e ti conviene dirmelo subito!>> sbraita, schizzando spaventosamente.
Lo fisso con gli occhi fuori dalle orbite. Non ho mai visto questa versione di lui, e ciò mi sconvolge. È una nuova parte che non mi piace affatto e ora, mi pento di essere tornata da lui.
Non posso dirgli dove sta Josh adesso, anche se si immaginerà sicuramente che sia al club. Ma non posso fargli questo torto.
E questa reazione esagerata solo perché mi ha spifferato involontariamente che sono fratelli? Non è possibile… tutto questo è pura follia!
Scelgo di non tradire Josh e di proteggerlo, a costo di qualsiasi cosa.
<<Allora, Sarah?! Dov’è? Al club?! Perché lo stai proteggendo?! Ti rendi conto che non ne ha mai fatta una giusta nella sua vita?!>> urla, terrorizzandomi ancora di più.
Ma sono decisa, sto zitta. Noah non si merita un fratello come Josh, che per colpa sua, si è rovinato la vita. Quindi, non ha il diritto di giudicare le scelte e gli errori che ha commesso.
Avrei solo voglia di urlargli contro tutto il male che gli ha causato, perché dentro sto esplodendo ed anch’io sto iniziando a perdere il controllo, proprio come lui.
<<Ti rendi conto del male che tutti voi gli avete fatto?>> gli domando aspramente, alzandomi dal letto. Mi meraviglio del controllo che sto avendo su me stessa. Non sbraito, non impazzisco, ma riesco a rimanere fintamente tranquilla.
Noah deve capire che non riesce ad avere più il controllo sulle mie emozioni, almeno è quello che sto provando a fargli vedere.

Siamo l’uno di fronte all’altra e riesco a percepire l’alta tensione che si è creata attorno a noi. Tutto questo fa male però, non avrei mai voluto arrivare a litigare così pesantemente con lui per una persona altrettanto importante.
<<Il male che noi gli abbiamo causato? ma che cosa stai dicendo, Sarah.>> mormora gelido.
I nostri sguardi si stanno sfidando. Non mi fa più paura ora, mi piace tenergli testa.
<<Sto dicendo, che Josh si fidava di te, ma gli hai sempre voltato le spalle, solo per non sembrare un rammollito davanti agli occhi di tuo padre.>> mormoro gelida a mia volta.
Non riusciamo più a riconoscerci. Tutto l’amore che avevamo prima, ha lasciato posto all’odio che ora stiamo provando.
I nostri occhi continuano a fissarsi, disprezzandosi. Entrambi siamo delusi e arrabbiati.
<<Tu non sai niente di noi, o di quello che ho passato io.>>
<<Allora che aspetti a dirmelo, Noah? Ti sembra normale tenere nascosto alla persona, alla quale dici di tenere tanto, l’esistenza di un fratello, con il quale, oltretutto, ho avuto anche una relazione?! Ti sembra normale fare entrambi quelle scenate davanti a me, come quella volta e lasciarmi sconcertata in quel modo?! O, ti sembra normale che me l’abbia dovuto dire proprio tuo fratello?! Perché, Noah? Che c’è, non ti fidavi abbastanza di me?>> sbotto, con tutto il fiato che ho in gola.
<<Josh non doveva farmelo.>> sospira. <<E questa notte tutto finirà. >> conclude irato.

Un’ultima gelida occhiata, per poi distogliere immediatamente il suo sguardo dal mio e avanzare rapidamente verso l’uscita di casa sua.
Non so quali siano le sue vere intenzioni, ma ho paura adesso, ho veramente paura di quello che potrà far capitare questa notte e so perfettamente dove sta andando, non ci sarebbe stato neanche il bisogno di dirglielo.
Lui lo sapeva già.

Gli corro dietro, cercando di fermarlo prima che possa uscire e commettere qualsiasi cosa insensata.
<<Noah! Dove stai andando?!>> gli urlo dietro.
Si volta per l’ultima volta e non lo riconosco più, ormai ha perso del tutto il controllo di se stesso. Quello che mi sta guardando, è un altro Noah ancora.
<<Vado da Josh. Non provare a fermarmi.>> mi risponde duramente.
<<Oh no… no, no, no! Noah, fermati!>> urlo ancora, presa dal panico totale. Noah non mi ascolta, fa come se non esistessi più.
Sbatte violentemente la porta e va via.

Mi lascia sola dentro casa sua, e lo immagino ancora sbattere quella porta per uscire furioso e andare a combinare chissà quale casino al Fire Phoenix. Il fracasso di quella porta riecheggia ancora fortemente nelle mie orecchie.
Ma non penso oltre, so solo che in quella casa non ci voglio restare un minuto di più. Prendo la borsa ed esco di corsa, precipitandomi in auto.

Quando devo agire di impulso, non lo faccio mai e ora è il caso che lo faccia alla svelta.
Che cavolo sto facendo però? Perché sto ancora piantata in macchina senza accendere il motore e sfrecciare per andare a fermare Noah?
Devo assolutamente sbrigarmi o stasera potrebbe finire molto male.
Ho bisogno di Grace in questo momento. Dovrei chiamarla, lei verrebbe subito in mio soccorso. Ma è meglio che non lo faccia, non posso mettere di mezzo anche lei. Ne ho già fatte troppe.

Alla fine, finalmente mi decido. Accendo il motore e parto.
Ho il cuore in gola e l'adrenalina che esce da ogni singolo poro della mia pelle.
La destinazione è solamente una; Josh. Sperando che non sia ormai troppo tardi.

INSIDE OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora