SI TORNA SEMPRE AL PUNTO DI PARTENZA - Sarah

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SARAH

La scena che ho davanti ai miei occhi è a dir poco scioccante.
Noah sta ammazzando di botte Josh e quest'ultimo, ormai, ha il viso che è diventato irriconoscibile.
Sapevo già che, una volta aperta la porta dell'ufficio di Josh, mi sarei trovata davanti un qualcosa che mi avrebbe parecchio turbata, ma non avrei mai immaginato che Noah potesse arrivare a tanto.

Sono sconvolta. Perché lo ha fatto? Perché ha ridotto suo fratello in quel modo? Che cosa è successo veramente qua dentro in mia assenza?
Neanche stavolta, posso prendere le parti di Noah. Ha sbagliato in pieno, perché non è così che si risolvono le cose. Poteva anche avere tutte le ragioni del mondo, ma avrebbe dovuto mantenere la calma.
Non posso perdonarlo per quello che ha fatto.

Senza pensarci un secondo di troppo, mi precipito sul corpo di Josh.
Il suo viso è distrutto, zuppo di sangue ed i suoi bellissimi occhi sembrano essere diventati due bocce enormi.
Provo ad accarezzargli la fronte con molta delicatezza, ho paura di provocargli più dolore di quello che già sta provando.
La mia mano sta tremando, mi sento in preda alle vertigini, non ho neanche la forza di trattenere le lacrime che ora stanno sgorgando come un fiume in piena, e sono tanto, tanto arrabbiata e delusa. Avrei voluto non trovarmi mai di fronte a tutto questo.
Continuo ad accarezzargli dolcemente il viso e, per un attimo, sento la sua mano toccare debolmente la mia. Il suo gesto riesce a calmare lievemente il mio tremore, ma aumenta ancora di più la mia rabbia nei confronti di Noah.
Tutto questo è sbagliato, non doveva finire così.
<<Sarah...>> mi sussurra con debolezza Josh.
Dietro di me, sento lo sguardo di Noah puntato verso di noi e posso anche immaginare il tipo di sguardo che sta proiettando proprio in questo istante, notando la mia preoccupazione verso suo fratello e la mia indifferenza verso lui, ma non ho la forza di girarmi e guardarlo ancora in piena faccia, mi farebbe stare ancora più male.

<<Sarah... sei qui...>> mormora sfiancato, Josh.
<<Shhh... Josh, non sforzarti.>> gli sussurro in lacrime.
Continua a toccarmi le dita, che ormai sono sporche del suo sangue, e anche le sue, prendono a tremare.
Per un po', rimaniamo a guardarci. Lui a fatica riesce a tenere gli occhi aperti e tra di noi, regna solo un silenzio assordante, ma viene interrotto quasi subito, dalla voce di Noah.
<<Sarah, perdonami... per favore...>> mormora fiaccamente.
Non oso voltarmi, non ci riesco. Quello che ha fatto è come aver tradito i miei sentimenti.
<<Sarah, ti prego, lascia che ti spieghi>> insiste Noah.
Decido di voltarmi, fissandolo con delusione, togliendo la mano dal viso di Josh.
<<Cosa c'è da spiegare, Noah. Credo che tu sia riuscito a spiegarti già abbastanza bene.>> gli rispondo aspramente.
Vedo i suoi occhi offuscarsi a causa delle lacrime che stanno prendendo il sopravvento.
<<Ora, chiamo un'ambulanza. Tuo fratello ha bisogno di essere medicato. Per colpa tua, è ridotto come uno straccio.>>

Noah continua a fissarmi pieno di tristezza. Immediatamente dopo, forse per aver detto la parola "ambulanza", sento Josh richiamarmi, toccandomi di nuovo la mano.
<<No... niente ambulanza. Posso farlo anche da solo... ma grazie, Sarah...>> risponde con un po' meno debolezza Josh.
<<Ma... hai bisogno di essere visto, Josh!>> gli dico allarmata.
Non capisco perché non voglia essere aiutato. Ha forse paura di essere portato in ospedale?
<<No, davvero... per favore, ho bisogno che non ti preoccupi più per me...>>

Lo guardo abbastanza perplessa. Mi sta confondendo e Noah non dice nulla, non prende le mie parti. Sta semplicemente zitto.
<<Ma, Josh!>> insisto preoccupata. Lascia improvvisamente la mia mano, tentando di aprire leggermente gli occhi e forse, riesco ad intravedere la freddezza che mi lancia, lasciandomi di stucco.
<<Sarah, basta. Davvero, basta. Non sono più cose che ti riguardano. Da ora in poi, ho bisogno che tu stia lontana da me e dalla mia vita.>> mi dice freddamente.
Le sue parole mi feriscono. Sono qua, a preoccuparmi e prendermi cura di lui, senza dare retta a suo fratello, ma mi sta mandando via così. Mi sento stordita, soprattutto, perché tutto questo, lo sta dicendo davanti a Noah.
Josh prende un debole sospiro. <<C'è un'altra ora...>> continua, inespressivo.

"C'è un'altra ora"... quella maledetta frase continua a rimbombarmi nella testa ed è come se mi avesse appena conficcato un pugnale nel cuore.
Voglio sapere chi è... o forse, sarebbe meglio non saperlo? Magari per non farmi fare ulteriore male.
Ma non voglio credere che mi abbia già dimenticata con tutta questa fretta!
Josh, perché mi stai facendo questo? È forse per vendicarti del male che ti ho causato?
Eppure, nel suo gesto di prima, ho sentito ancora dell'amore da parte sua.

Rinvengo giusto quel secondo per chiedergli il nome della nuova lei, soltanto perché sono stupida e forse, un po' masochista.
<<Chi è...>> gli domando, alla fine, debolmente.
<<Sarah, non puoi farmi questo... non posso...>> mi risponde con disagio.
<<Dimmelo, Josh. Dimmi chi è lei...>> insisto, prendendo a singhiozzare.
<<Jenny... è Jenny.>> conclude stancamente.

Non posso dire di preciso come mi senta adesso, so solo che, di nuovo, sento quella orribile sensazione di essere appena stata catapultata nel vuoto. Jenny... avrei potuto immaginarmelo.
Lui ha sempre avuto un debole per lei e viceversa ma... farlo così, come se tra di noi non fosse mai esistito nulla, è soltanto da ipocrita. E Jenny era diventata anche mia amica, finché ho lavorato qua.
Josh mi ha appena spezzato il cuore e sono indecisa sul da farsi. Se non fosse ridotto in questo stato, uno schiaffo se lo meriterebbe tutto.

<<Mi fai schifo...>> lo aggredisco schifata e a bassa voce. Non ho nient'altro da dirgli.
Semplicemente, mi alzo, cercando di non guardarlo più in faccia.
Penso solo che forse, ora riesco ad immaginare il perché Noah si sia avventato su di lui con tanta violenza. Forse, ha voluto solo prendere le mie difese. In fondo, Josh è sempre stato così, circondato da tante ragazze, infischiandosene sempre dei sentimenti altrui. Ma stavolta, in gioco c'erano i miei sentimenti. Io mi fidavo di lui. Ed in questo momento delicato che sto passando, non doveva farmi questo.
Alla fine, mi chiedo da quanto tempo stava andando avanti con lei. Se era una cosa nata da poco, dopo la nostra rottura, o se era un qualcosa che stava andando avanti da un po'. Magari, stava semplicemente tenendo il piede in due scarpe, senza che entrambe ne fossimo a conoscenza ed io gli ho servito tutto su un piatto d'argento, facendolo correre da Jenny.

Mi incammino a testa bassa per uscire da lì. Passo davanti a Noah, provando a nascondergli il mio dolore, non voglio che mi veda piangere per una persona che mi ha presa in giro per tutto questo tempo. Ma Noah mi ferma ed io non ho coraggio di fare un altro passo.
Ci fissiamo e non ci diciamo nulla. Il mio cuore incomincia a cedere e, mentre lo guardo in quegli occhi colmi di tristezza e speranza, inizio a comprendere che lui ha sempre fatto tutto quanto, seppur sbagliando, soltanto per volermi proteggere da tutto questo.
Noah, il ragazzo tormentato e pieno di segreti, mi ha sempre amata, a modo suo, ma mi ha sempre amata e l'ho capito sempre troppo tardi. Come adesso, che l'ho capito solo vedendo la mia immagine riflessa nei suoi occhi, che mi stanno implorando di tornare da lui.
<<Noah...>> gli sussurro quasi sotto ipnosi. Dentro, mi sento scossa e più ci fissiamo, più sento il mio cuore aprirsi ancora a lui.
<<Resta...>> sussurra debolmente.

Ci fissiamo, come se il tempo fra noi non fosse mai passato, come se fosse sempre la prima volta, la prima volta che mi sono innamorata di lui.

<<Andiamo via, Noah... portami via con te...>> gli dico con sincerità. Ed è davvero ciò che in questo momento voglio e ciò di cui abbiamo bisogno. Stare insieme, soltanto io e lui.
Noah annuisce e, prendendomi per mano, ce ne andiamo via, lasciandoci Josh alle spalle.

Noah ed io ci siamo sempre appartenuti. Tanti ostacoli si sono sempre posti tra noi pur di dividerci definitivamente, ma un filo invisibile ci ha sempre tenuto legati.
È un qualcosa di inspiegabile. Ma so, che anche se ci mettessi tutta la forza di volontà possibile, non riuscirei mai a stare lontana da lui, è più forte di me.
E non riuscirei mai a stare senza di lui.

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