TUTTO TORNA SEMPRE A TE

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Si è fatta l’alba, ed è ora di tornare a casa e provare a dormire qualche ora, ma con tutta l’adrenalina e le emozioni di questa notte, penso che sarà parecchio difficile chiudere occhio.

Entrambi siamo molto stanchi, ma è una stanchezza che non ci sta pesando, semplicemente perché siamo felici.
<<Vuoi che ti accompagni a casa? >> mi chiede dolcemente Josh.
La sua domanda mi arriva con qualche secondo di ritardo, perché resto ad ammirarlo ammaliata per un’ultima volta nella sua interezza, intanto che poi, prende a rivestirsi.
<<Oh si… certo… grazie, se non ti è scomodo.>> gli rispondo distratta.
Si avvicina con quel sorriso maledettamente sfacciato che mi fa andare di matto, abbottonandosi la camicia.
<<A parte che siamo di strada, ma nulla mi è scomodo se si tratta di te.>>
Mi solleva leggermente il mento, stampandomi un bacio caldo.
Mi sembra di vederlo più dannatamente provocante, con quei capelli ancora sudati e arruffati e le guance lievemente arrossate. Josh… come ho fatto a stare lontana da te per tutto questo tempo…

Mi bacia una seconda volta, le sue labbra hanno il potere di stordirmi. Quanto vorrei che non la smettesse.
<<Sei così bella, Sarah. Vorrei non doverti riportare a casa…>> mormora un po’ intristito.
<<Allora non andiamo via. Restiamo ancora qua.>> gli dico, con un tono da sembrare quasi seducente.
<<Lo farei, se potessi. Ma tra un’ora verranno a pulire il locale ed io ho delle faccende da sbrigare durante la giornata. Mentre tu… hai bisogno di riposare.>> Josh si accorge della mia espressione un po’ imbronciata, e per stuzzicarmi, mi dà una serie di pizzicotti sui fianchi, riuscendo così, a farmi ridere.
<<E dai, smettila!>> ribatto divertita.
Ci mettiamo a giocare e a ridere come due bambini. Lui non smette di farmi i pizzicotti, io invece, non smetto di stropicciargli i capelli, e così via, per un po’ , finché non decide di fermarsi.
<<È meglio che andiamo ora. Vieni a trovarmi di nuovo stasera?>> mi chiede, conoscendo già la mia risposta.
<<Si, e non vedo l’ora.>> gli rispondo felice.
Josh mi sorride. È finalmente sereno e lo sono anch’io, grazie a lui.
Ci prendiamo per mano ed usciamo da quell’ufficio, camminando tranquillamente verso l’uscita, raggiungendo la sua macchina.

Ci fermiamo davanti a casa mia. Purtroppo quel tragitto è stato fin troppo breve e sono obbligata a salutarlo e pensare di stare senza di lui fino a questa sera, mi mette un po’ di tristezza. Non voglio lasciarlo.
Josh mi guarda, e non posso non notare la dolcezza dei suoi occhi in questo momento.
<<Ci vediamo stasera, ok?>> mi dice, quasi come se volesse confortarmi. Annuisco e gli stampo un bacio veloce prima di uscire dalla macchina.
<<A più tardi, allora >> gli rispondo, sentendomi più rasserenata.

Rimango un po’ ferma sul marciapiede per vederlo sfrecciare via ma, per un attimo, un brutto ricordo torna ad impadronirsi della mia testa, cercando di rovinare la mia attuale serenità.
Circa una settimana fa, stesso marciapiede… io, Josh e Noah. Quel litigio. Quelle parole che Josh aveva detto di sproposito per ferirmi. Lui che sferra un pugno violento a Noah, ed io che mi allontano da entrambi. Il tutto nell’arco di pochissimo.
Ora sono di nuovo qui, nello stesso posto, ma con una situazione ben diversa e senza una persona, che mi illudevo potesse fare parte della mia vita; Noah.
Qualcosa dentro si smuove, pensando a lui. E non riesco a trovarne un senso. In fondo, era tutto sbagliato con lui, tutto troppo contorto. Eppure, sono qui, a pensarlo… e più ci penso, più sento un qualcosa di così profondo dentro che per me è incomprensibile.
Ho ritrovato Josh e so che sono felice insieme a lui, ma c’è qualcosa di più forte che, nel mio cuore, mi rimanda a Noah.
Ritrovo me stessa, mi risveglio da quel pensiero improvviso, e salgo subito in casa.

Butto tutto frettolosamente a terra, come di solito faccio, visto che sono la persona più disordinata del pianeta, perché mi sono ricordata di aver tenuto il cellulare spento per quasi tutta la notte. Mi picchio malamente una mano sulla fronte al pensiero di Grace, lasciandomi un evidente segno rossastro. Lo recupero dalla borsetta che ho lanciato in terra e, prontamente, lo accendo.
Due soli messaggi, strano…
I miei occhi saltano subito al messaggio di Noah. È semplicemente la sua risposta al mio di ieri sera. Un freddo “Ok, buonanotte.” che mi lascia un po’ stizzita. Cerco di non darci troppo peso e prendo subito a guardare quello di Grace. È solamente una chiamata persa. Penso che forse sia meglio telefonarle e prendere il coraggio necessario per raccontarle tutto quanto per filo e per segno. Intanto, conosco già le sue crisi isteriche.

INSIDE OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora