PUNTO E A CAPO

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Sono stanca ed impaurita, ma la mia non è tanto una stanchezza fisica quanto una stanchezza mentale. Sono stanca di tutto quello che mi sta succedendo intorno e sento il cuore spaccarsi in mille pezzi per la delusione subita.
Ma perché, Josh? Perché mi hai tradito e umiliata così?
Mi fidavo ciecamente di lui, gli stavo dando il cuore e, per la prima volta nella mi vita, mi sentivo viva e libera finalmente di amare qualcuno senza freni, perché mancava giusto quel poco e poi mi sarei lasciata andare completamente.
Lui era in grado di portarmi sempre alle stelle, attento a non farmi mai cadere. Almeno, era quello che mi aveva fatto credere e che avevo vissuto durante tutto il mese trascorso insieme. Pensavo che fosse la persona giusta, quella in grado di amarmi per ciò che sono. Invece, si è dimostrato essere solamente tutto una grande finzione e mi sono illusa.

L'aria si sta facendo parecchio tesa. Mi sento gli occhi di Josh puntati addosso. Probabilmente, mi starà fulminando con lo sguardo. Decido di rintanarmi per qualche secondo dentro ai miei pensieri, giusto per scappare un attimo da questa orrenda realtà ed è in questo esatto momento che una vocina inizia a dirmi cose piuttosto sensate "Sarah, stai ancora a credere nelle favole e nei bei finali? I bei finali non esistono quasi mai. Non in questa vita, non nella tua vita. Sei la solita ridicola cretina che si fa abbindolare così e che crede ancora che il vero amore possa davvero esistere. Forse, per te non esisterà mai." e probabilmente, anche se in forma così tragica, forse ha ragione.
Josh stava solamente recitando bene un copione ormai messo in scena chissà quante volte. Non avrei mai immaginato che potesse arrivare a fare una cosa tanto orribile a me. Ma sono semplicemente una stupida, avrei dovuto immaginarmi che un certo tipo di cose le avrebbe fatte anche con me. Alla fine, che cosa ero io per lui? La risposta ce l'ho già a portata di mano: niente.
Di certo, Josh non è l'angelo buono che fa credere di essere e, ora come ora, mi fa solo che schifo. Ho la nausea, il solo pensiero di essere ancora qua vicino a lui mi da il voltastomaco. Decido di rinvenire da tutti questi pensieri e voci interne e provo ad elaborare un piano.

Intanto, Gallisco fa un passo verso di me, dandosi un tono e provando a fare il cordiale, mal riuscendoci.
<<È un immenso piacere conoscerti, cara Sarah.>>
Ha un tono così subdolo e per di più continua a guardarmi in quel modo talmente odioso che mi verrebbe voglia di sputargli in piena faccia dal ribrezzo che mi fa.
Involontariamente, indietreggio e Josh se ne accorge. Mi volto per guardarlo un attimo, stupidamente pensando che mi possa proteggere, ma ho un sussulto; il suo sguardo è diverso, è glaciale. Non avevo mai visto i suoi occhi guardarmi in quel modo. Non lo riconosco più, non è il suo solito modo di guardarmi, sembra essere un'altra persona. Anche se spalanco un po' gli occhi per lo stupore, non mi faccio intimidire neanche da lui e cerco di ritrovare la mia impassibilità. Non voglio darla vinta a nessuno dei due facendomi vedere impaurita o nervosa. Devo continuare a stare ferma, nella posizione attuale, emotivamente fredda. È quello che sto cercando di ficcarmi in testa, perché solo io posso sapere quale tempesta si sta scatenando dentro e l'immensa fatica che sto facendo, cosa che se dovessi fallire e ad un mio minimo passo falso, potrei improvvisamente crollare e perdere il controllo.

<<Josh, torno a casa da sola stasera. Chiamo un Huber.>>
Josh mi guarda interrogativo, probabilmente ha già capito tutto dalla mia recitazione da Oscar.
<<Perché proprio stasera decidi di andartene via da sola? Andiamo sempre via insieme e dormiamo da me. Cos'è che mi sfugge?>>
Se il suo sguardo è glaciale, il tono è ancora peggio.
Mi parla a denti stretti, fingendo pacatezza, quando sicuramente vorrebbe solo sbraitarmi in faccia, se solo fossimo soli. In verità, durante tutto l'intero mese, non ha mai alzato il volume della voce con me, non si è mai permesso, neanche quando schizzavo per una cavolata o quando gli urlavo dietro perché ero troppo gelosa. Perciò, questo ragazzo che mi sto ritrovando davanti adesso, non è lui. Non è il Josh che conosco. Possibile che sia stato tutto solo una finta facciata per farmi cadere in trappola?
<<Ho bisogno di riposare e starmene un po' tra me e me. Mi sento tanto stanca.>> Sono veramente stanca in realtà, ma l'intento di questa recitazione è far sembrare di essere ancora più stanca. Vorrei riuscire a convincerlo a farmi andare via in santa pace e vorrei che lui capisse che mi deve lasciare stare, se solo avesse un briciolo di cuore e se facesse meno l'egoista. Allora si avvicina ed il suo modo di guardarmi torna quasi ad essere quello di sempre. Mi tranquillizza un minimo, forse ci sto riuscendo.
<<Piccola, aspetta un attimo.>>
Mi prende dai fianchi e mi guarda supplichevole, quasi da farmi una certa tenerezza. Ma questo è il problema; non riesco a resistere ai suoi occhi. Per quanto in questo momento lo odio da morire, vorrei solamente prendergli il viso e baciarlo tutto. Devo resistere, non devo lasciarmi ingannare da tutta questa sua falsità. Devo mettermi in testa che, in realtà, non mi ha mai voluta veramente e che è stato tutto uno squallido gioco. A lui facevo comodo e soprattutto ora, gli faccio comodo.

Inizio ad innervosirmi e gli tolgo spazientita le mani dai fianchi. Per quanto abbia una terribile voglia di baciarlo, al solo pensiero di quello che mi sta facendo, mi viene da rabbrividire.
Questa situazione sta diventando opprimente. Ho voglia di urlare e piangere mentre scappo via, ma sono bloccata qui e non so più che cosa fare. Mi stringo tra me e me, cercando di trovare un po' di conforto e lo guardo torva.
<<Te l'ho detto, sono stanca. Voglio solo andarmene a casa. Non c'è nulla di strano.>>
<< lAscolta piccola, il signor Gallisco è stato molto generoso con noi questa sera...>>
Josh insiste, ma non fa in tempo a finire la frase. Inizio a perdere le staffe e a far sentire la mia voce.
<<Ah, perché adesso c'è un noi?! Perché, pensi che prendendoti i soldi sporchi di quel porco, possa significare un noi?! Per favore Josh, finiamola qua. Mi hai stancato.>>
Lo guardo cupamente, quasi con le lacrime agli occhi, ma a lui non importa nulla. Sembra essere diventato un freddo oggetto meccanico, senz'anima e lo sguardo di sfida che mi lancia, mi lascia sbigottita.
<<Ti chiedevo semplicemente di fare un ballo privato per lui.>>
Ha l'aria di essere altamente deluso da me. Ormai lo conosco bene, quando abbassa lo sguardo e abbassa il tono di voce, significa che è rimasto deluso da qualcosa; in questo caso, me. Però, so che ora sta recitando un copione riuscito male. La faccenda mi irrita ancora di più, sono quasi al punto di esplodere del tutto.
<<Lo vuole qui il ballo? Su questo maledetto palco?>>
Non mi rendo neanche conto di stare parlando dando le spalle a Gallisco, come se niente fosse e come se neanche esistesse. Spesso mi escono fiumi dalla bocca, anche quando dovrei starmene zitta. Fortunatamente, non è questo il caso. Lo sto facendo anche apposta, magari se ne va via di sua spontanea volontà. Me ne frego se Josh perde tutti quei soldi schifosi e poco mi importa se quell'uomo sta ascoltando tutto quello che penso di entrambi. Come non mi importa, se alla fine vengo passata per una pazza o se Josh decidesse di licenziarmi anzi, sarebbe meglio se lo facesse, non andrei più incontro a problemi simili e lui non sarebbe più un mio problema.

Vedo Josh tirare fuori dai jeans un mazzo di chiavi, sono quelle del suo ufficio, me le mostra, facendole tintinnare davanti al mio viso. <<Beh, è una occasione speciale.>>
Probabilmente i miei occhi stanno strabuzzando. Sono inorridita!
<<Aspetta... fammi capire bene. Mi stai dicendo che dovrei ballare per quel porco pervertito nel tuo ufficio?! Da soli? >>
Mi sto sentendo male, ho quasi un mancamento, sbraito e ho il fiatone. Vorrei prenderlo a schiaffi, ma sono senza più un briciolo di energia.
Ma che coraggio ha? Come può farmi questo?
Sento Gallisco dietro di me dare due colpi di tosse, è spazientito e Josh gli mima un 'scusa' con un po' di imbarazzo. Riprendo fiato e compostezza e mi avvicino a lui. Lo fisso minacciosa e quasi sottovoce gli parlo per l'ultima volta.
<<Non ci penso proprio. Vaffanculo, Josh. Me ne torno a casa e non provare a fermarmi. Sei stato l'errore più grosso che io abbia mai fatto.>>
Non mi volto neanche a guardare l'uomo dietro di me, supero Josh ignorandolo e, più spedita che posso, esco da quell'inferno per non farci mai più ritorno.

INSIDE OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora