LA VERITÀ

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Sono così, stretta fra le sue braccia. Un silenzio tombale ci avvolge, dandomi la possibilità di sentire solamente il battito accelerato del suo cuore.

Mi stringe così forte come se avesse timore che possa fuggire via. Non riesco a comprendere che cosa possa essergli successo in questo arco di tempo che mi ha lasciata da sola con Manila. Quello che so pero, è che stare così vicino a lui, mi fa combattere tra due emozioni; lo stare bene e l’aver paura. Perciò, mi è più difficile sbloccarmi e non rimanere  impietrita.
Noah mi sta stringendo sempre più forte, quasi come se volesse farmi entrare dentro di sé. Sento il suo viso tra i miei capelli e le sue labbra che provano ad aprirsi, quasi come se volesse dirmi qualcosa, e forse lo fa.
<< Sarah… non te ne andare…>> quelle parole sussurrate, a ricordare quasi una supplica silenziosa, è come se mi prendessero a schiaffi il viso. Ancora una volta, resto ammutolita.
Penso che si aspetti una mia risposta o comunque, una mia qualsiasi reazione. Ma non lo faccio. Stavolta non è come al solito che cerco di non dargli la soddisfazione di fare o di dire qualcosa. No, stavolta è tutto quanto diverso. Questa volta è come se l’intero universo per me, si fosse spento.

La sua stretta si sta indebolendo quel poco da potermene accorgere. Il mio pensiero però, va al fatto che il Noah che conosco, non mi avrebbe mai abbracciata in questo modo e forse, sto imparando a conoscere più sfumature di lui.
Ma la domanda è… qual è il vero Noah tra tutti questi? Magari ce ne sono altri che devo ancora scoprire.
Vorrei solo chiudermi a pallina e restare da sola, mandarlo fuori da questa stanza e da domattina, non rivederlo mai più. Ho già avuto fin troppo una vita complicata, non ho bisogno di complicarmela ancora di più.

Ma fa solo un gesto, uno soltanto, uno che non ha mai fatto finora, e basta quel gesto per farmi un po’ riappacificare, con lui e con me stessa. Il tocco delicato che usa per accarezzarmi la testa mi fa chiudere istintivamente gli occhi per un attimo. Ho i brividi, ma sono belli e intensi, diversamente da come è sempre stato e chissà se anche lui riesce a sentire quanto il mio cuore sta andando veloce adesso. Ma non ricambio ancora il suo abbraccio, preferisco rimanere rigida, mi sento già fin troppo coinvolta e tutto questo so che non va bene.
Noah avvicina le labbra al mio orecchio ed il suo sospiro caldo mi provoca un fremito leggero. << Ti prego…>> mi sussurra ancora, come se fosse l’ennesima supplica.

Mi risveglio improvvisamente da quello che pensavo fosse solo un sogno, per distaccarlo violentemente da me. Quella pace che fino a poco prima c’era tra di noi si è appena spezzata, almeno da parte mia. I miei occhi sono pieni di rabbia e odio ma i suoi, mi accorgo subito, che sono lucidi.
Noah ha pianto o si sta trattenendo dal volerlo fare? E perché fa così? Sono sempre più confusa e sono confusa anche del mio atteggiamento nei suoi confronti. In fondo stavo bene. Ma non ci riesco, non riesco a provare del bene per lui e in più, la nostra comunicazione è sempre così complicata.
Gli pongo una domanda che già gli feci. <<Perché? Che cosa vuoi da me?>> mi meraviglio da sola del tono afflitto con cui mi sono appena rivolta. Noah non prova più ad avvicinarsi, so che vorrebbe ma mi sta lasciando un po’ di spazio.
<<Io ti voglio.>> è deciso, secco.
La sua frase mi arriva come un fulmine a ciel sereno. Mi sembra di rientrare ancora in quel vortice dove avevo appena trovato una via d’uscita.

Cerco di non farmi sopraffare dalle emozioni che sto vivendo e dalle sue assurde parole e gli sbatto in faccia quello che mi aveva detto poche ore prima davanti alla porta di casa sua. <<Smettila! Smettila di prendermi in giro, Noah! Oggi hai detto testuali parole, “Sarah, non sei il mio tipo, non lo sei mai stata e non lo sarai mai”. Quindi? Significa che non ti piaccio. Anzi, se oggi  me ne fossi andata per davvero, non saresti mai tornato indietro a riprendermi! Per favore, cerca di fare un po’ di pace con te stesso.>> gli rispondo a tono, fredda e con tanta rabbia accumulata dentro per colpa sua e mi stupisco di come sia riuscita a tenergli testa. Intanto lo osservo, e so che vorrebbe scoppiare. Ha tutto quel magone che sta facendo finta di trattenere, ma che non riesce a nascondere, non a me, per lo meno.
Non l’ho mai visto così intimorito, forse ha paura che possa urlare di sparire dalla mia vita? Lo farei volentieri, se solo potessi. Ma anche lì, non ne ho il coraggio

INSIDE OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora