SAREI DOVUTA RESTARE - Sarah

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SARAH

"Vedo Noah, vedo me e vedo Josh. Tutti e tre siamo scalzi e vestiti di bianco. Io al centro, li sto tenendo entrambi per mano e guardiamo oltre quello che i nostri occhi riescono a vedere. Non so distinguere chi sia Noah o chi sia Josh. Siamo di schiena, e tutti e due mi sembrano identici. Ci troviamo sul picco di una montagna. Non sentiamo freddo, non abbiamo paura. Tutt'intorno, c'è soltanto silenzio e solo il lieve suono di una leggera brezza. Improvvisamente, una caduta nel vuoto. Uno dei due, ha lasciato la mia mano e si è lanciato a picco dalla montagna..."

Mi sveglio improvvisamente. Sono affannata e zuppa di sudore freddo. Ho il cuore a mille ed un groppo alla gola.
Era soltanto un incubo, vero?
Eppure, sembrava essere così reale... controllo l'ora sul cellulare; segna le 5,20 del mattino. È ancora prestissimo, dovrei rimettere la testa sul cuscino e tornare a dormire. Ma, mi sento così sveglia ora, che potrei non chiudere più occhio. Quell'incubo deve essere stato a causa delle botte inflitte a Josh, da parte di Noah... e penso che, prima o poi, dovrò affrontare con lui questo discorso.
Vorrei capire cos'è che lo ha portato veramente a fare una roba del genere. Non è da lui. Aspetterò che si calmino le acque e poi, glielo domanderò, sperando che abbia il buon senso di darmi tutte le risposte che cerco, senza nascondermi più niente.

Mi volto prontamente e, accanto a me che sta dormendo beatamente, c'è Noah. È ancora vestito. Dev'essersi addormentato di colpo, dev'essere stato davvero esausto per buttarsi nel letto senza togliersi i vestiti madidi di sudore da dosso.
Vederlo qua, vicino a me, mi riesce a tranquillizzare. Fortunatamente, era stato soltanto uno stupido incubo, dettato dalla paura e dalla rabbia della serata. Però, c'è una cosa che mi domando... chi sarà stato quello a lanciarsi nel vuoto? Da dietro sembravano essere la stessa persona.

Continuo a fissare Noah che sta respirando pacificamente, capendo che è tutto reale, e sorrido. Lui è qui con me. Dopo la brutta serata, mi ha riportata a casa e ha voluto fermarsi da me. Era stremato, non se la sentiva di farsi un altro po' di strada per tornare a casa sua. Sono felice che abbia deciso di restare. Vederlo dormire così, lo fa sembrare ancora più bello di quello che già è. Ora che mi sento più tranquilla, mi corico, provando a dormire ancora un altro po'. Non devo avere nessuna paura con lui qua.
Mi sdraio accanto, stringendomi delicatamente a lui e gli circondo la vita con un braccio, facendo attenzione a non svegliarlo. Sento il suo respiro farsi ancora più calmo e ciò, fa sii che io possa riaddormentarmi in serenità. Amo il suo profumo di muschio, anche se ora è mischiato al suo sudore, ma mi dà comunque pace. Ora so che non devo più temere di perderlo ancora e che il mio sonno sarà circondato di sogni bellissimi.

Mi sveglio dolcemente, stiracchiandomi un poco. Chissà per quanto tempo ho dormito, la calda luce del sole sta oltrepassando le tapparelle, illuminando la stanza.
Per prima cosa, controllo sul cellulare. Non ci sono messaggi, non ci sono chiamate e sono le 11,30 del mattino. Accidenti! È tardissimo! Ma stavo dormendo così bene che mi è stato molto difficile risvegliarmi.
Immediatamente dopo, sposto lo sguardo sul lato di Noah e... lui non c'è. Non è più qui, accanto a me.
Allora, è stato tutto solo un sogno? Lui non è mai stato qua? L'ansia sale e anche quel groppo alla gola che avevo questa mattina, dopo aver fatto quell'incubo.

Sento lo sciacquone del water e mi allarmo un attimo. Chi sarà mai in casa mia? Noah?!
Porto le coperte poco sopra al naso, lasciando solo gli occhi scoperti.
E se fosse un ladro? Il cuore inizia a battere velocemente per la paura.
Cessa immediatamente dopo, quando vedo Noah uscire dal mio bagno. Ha i capelli tutti stropicciati, un po' di barba incolta che sta iniziando a crescere e gli occhi stanchi e gonfi, ma io lo trovo sempre bellissimo.
Mi raggiunge ai piedi del letto e mi sorride.
<<Buongiorno! Sei sveglia, finalmente.>> esclama, sorridente. Stavolta, il mio cuore riprende a battere ma non più per la paura, ma per la gioia di trovarlo qua e sapere che non è stato solo un semplice sogno.
Effettivamente, lui è sempre stato qua, non mi ha mai lasciata sola.
Sicuramente, avrò i capelli completamente spettinati ed una faccia orribile, ma non mi importa. Lascio scendere le coperte e ricambio il suo sorriso.
<<Buongiorno a te. Avrei giurato fosse tutto un sogno.>> gli rispondo ironica.
Avanza lentamente e si protrae su di me, baciandomi.
<<E invece, no.>>,l mi dice, baciandomi nuovamente. <<Vado in cucina a preparare la colazione, va bene per te?>> mi chiede dolcemente.
Annuisco, baciandolo ancora e ancora. È tanto dura staccarsi da labbra così morbide che hanno il suo sapore. Purtroppo, lascia le mie labbra un po' troppo presto, il richiamo della prima colazione si fa sentire.
Ma, prima che se ne vada di là però, c'è una domanda che mi viene subito in mente. Una domanda strana, ma devo fargliela prima che altri eventi me la facciano dimenticare.
Noah è di schiena, intento ad andare verso la cucina.
<<Noah, aspetta un attimo.>>
Si volta subito, accigliato. << Uh?>>
Mi stringo le ginocchia al petto, sentendomi leggermente impacciata. Un po' mi imbarazza farmi vedere di prima mattina da lui.
<<C'è una cosa che nessuno dei due mi ha mai detto. >> sospiro. <<Come mai tuo fratello porta un cognome diverso dal tuo?>> gli domando frettolosamente, mangiandomi quasi le parole.
Noah trasalisce giusto quell'attimo e si gratta la nuca. <<Beh... era il cognome di nostra madre. Ha preferito tenere solamente il suo. Sai com'è...>> mormora, risultando leggermente duro.
<<Oh, già...>> sospiro ancora. <<Come si chiamava vostra madre?>> gli chiedo schiettamente.
Noah mi guarda incuriosito. Forse, gli da fastidio che mi stia intromettendo ancora nel suo passato. Ma sono solo curiosa e non ci vedo nulla di male.
<<Si chiamava Isabelle Lemaine Stumphone.>> risponde, alla fine.
Lo guardo e mi sembra di scorgere un po' di tristezza nei suoi occhi. Decido di non dirgli più nulla, gli sorrido e basta.

INSIDE OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora