Il mio piano per stasera è quello di bere un paio di birre, e dopo prendermela comoda tra le lenzuola insieme a Tiffany, finché il corpo non mi chiederà di dargli tregua.
In breve: sfinirmi, e infine abbandonarmi a una lunga notte di sonno.
Mi fermo a sorseggiare le birre con Tobias, che dalla maniera svogliata con cui mi si rivolge mi dà l'impressione che anche lui sia incollerito con me, e poi raggiungo Tiffany, seduta in un tavolino all'angolo del vecchio bar con altre due ragazze. La prendo per mano e la conduco verso casa mia.
Sto per lasciarmi cadere sul materasso scomodo, subito dopo essermi sfilato jeans e felpa, quando vengo distratto dalla vibrazione del cellulare, che segnala l'arrivo di un messaggio.
Skye: Vieni a farmi compagnia?
Fisso quell'invito per diversi istanti, godendomi la piacevole fitta allo stomaco che mi coglie di sorpresa quanto quel messaggio, fin quando Tiffany non mi toglie il cellulare dalla mano per gettarlo sul pavimento.
Quel gesto mi infastidisce. La fisso, contrariato, e mi rendo conto che dalla vita in su è già nuda.
Il suo sorrisetto soddisfatto mi suggerisce che a questo punto dovrei dimenticarmi di qualsiasi cosa stessi facendo e iniziare a ragionare con una parte del corpo ben lontana dalla testa, ma in verità per qualche strano e preoccupante motivo non è ciò che succede.
Penso ancora all'invito di Skye, penso a quanto sia raro che mi chieda di concederle tempo e che in genere sono io che mi approprio con prepotenza del suo.
Penso che potrebbe avermi scritto perché magari è da sola, o non sta tanto bene, o ha bisogno di me...
Per quanto inverosimile, è come se all'improvviso sentissi la sua inquietudine.
Riecco quella connessione di cui parlavo.
È come se percepissi ciò che lei non dice; come se da uno stupido e insignificante indizio potessi ricavare un mondo intero di informazioni sul suo conto.
A pensarci bene, sono almeno un paio di settimane che nel suo comportamento ci vedo qualcosa di anomalo. Si è fatta ancora più pensierosa e preoccupata del solito, e sempre più spesso si estranea e sparisce dentro se stessa -in un qualche angolo buio e poco confortevole di se stessa però, non in uno luminoso. Perché il suo viso si adombra e io non faccio che aspettare che nei suoi occhi torni il sereno.
«Devo andare via» comunico a Tiffany, cercando le scarpe finite sotto al letto.
Lei ha tutte le ragioni del mondo per lanciarmi quello sguardo incredulo, ma in ogni caso non me ne importa abbastanza. La esorto a rivestirsi, faccio lo stesso, e poi me ne vado via senza concederle altre spiegazioni.
Mezz'ora più tardi sto già sgusciando nella camera di Skye attraverso la finestra. Lei è seduta sul suo letto, avvolta in una coperta come una crisalide in un bozzolo, e fissa la televisione senza il volume con un'espressione un po' persa. Persa da qualche parte tra i ricordi e i pensieri, forse.
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𝐅𝐚𝐭𝐞𝐝
Romance𝐿𝑒𝑖 𝑒̀ 𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀. 𝐿𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐿𝑒𝑖 ℎ𝑎 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑢𝑐𝑐𝑜 𝑒...