Mi sento davvero stanca dopo questa serata infinita, eppure so che non riuscirei a dormire neppure se buttassi giù cinque camomille.
Il mio corpo è in tensione come non lo è mai stato, mi implora di dargli cose che non mi ha mai implorato di dargli. Mentre la mia mente è sveglia e vigile come se avessi fatto incetta di caffeina.
Entrambe le parti di me, testa e cuore, in questo momento hanno un unico chiodo fisso.
Vogliono Ares.
È per questo che dopo aver percorso un'infinità di volte il perimetro della mia camera nel vano tentativo di calmarmi, cedo e gli invio un messaggio.
Dopodiché crollo sulle lenzuola sfatte e lo aspetto.
Sto scomoda da morire infagottata in questo vestito incantevole ma troppo aderente, vorrei strapparmelo di dosso e infilarmi il mio pigiama preferito, ma non sono disposta a rinunciare al potere che questo abito e i tacchi mi conferiscono.
Perché sì, stasera mi sento più donna tanto quanto lui, dentro a quel completo elegante, sembrava ancora più uomo.
Non voglio soffermarmi a riflettere sul perché, dopo aver visto quella ragazza accanto a lui, io abbia questa necessità impellente di sentirmi più adulta del solito, più adulta di quanto in realtà non sia, una donna a tutti gli effetti.
Non voglio chiedermi ancora una volta se lui mi paragona alle ragazze con cui si relaziona, se io gli sembro ancora troppo piccola in confronto a loro.
Troppo piccola per un certo genere di pensieri. Di voglie. Di desideri.
Quando mezz'ora dopo entra dalla finestra, mi trova seduta sul letto. Le gambe accavallate così che lo spacco le metta in mostra, e l'attenzione rivolta sulle unghie smaltate di bianco che sto fingendo di controllarmi.
Ce la metto tutta per tirare su una maschera e non lasciar trasparire quanto mi senta vulnerabile.
Vulnerabile nel mio desiderio sfrenato di riuscire a sedurlo, senza sapere davvero come fare.
Percepisco i suoi occhi percorrere lentamente la mia figura per l'ennesima volta, percepisco il freddo della stanza sfumare in un tepore più che piacevole, e quando sollevo i miei su di lui becco il suo sguardo puntato proprio su ciò che lo spacco della gonna mostra.
Beh. Dopotutto come inizio non c'è male.
Anche io non mi esimo dallo scrutare il modo in cui la camicia bianca gli aderisce ai muscoli e all'addome, e i bottoni slacciati che lasciano intravedere una porzione del suo petto ampio e invitante.
Glieli avrà slacciati lei mentre lo toccava come se ne avesse tutto il diritto?
Come se non appartenesse a me?
Perché, non mi importa se lui non lo ammette o se ancora rifugge dalle etichette, Ares è mio.
Mi sono scavata un posto nella sua testa e nel suo cuore ben prima che l'attrazione divampasse.
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𝐅𝐚𝐭𝐞𝐝
Romance𝐿𝑒𝑖 𝑒̀ 𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀. 𝐿𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐿𝑒𝑖 ℎ𝑎 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑢𝑐𝑐𝑜 𝑒...