Ares si stava mangiando la mia paura di vivere.
Non lo stava facendo intenzionalmente, in tutta probabilità non se ne stava neanche rendendo conto, ma più passavano i giorni e più percepivo il cambiamento che stava avvenendo dentro di me.
Soprattutto in quest'ultimo periodo, nella mia testa non avrebbero dovuto esserci che ansie e paranoie, ingombranti quanto un elefante in una stanza.
Eppure, oramai, era lui il mio pensiero fisso. E io non sapevo più cosa stessi facendo, com'è che da un giorno all'altro fosse diventato la cosa che più bramavo.
Non le avevo mai sperimentate queste emozioni.
Totalizzanti, travolgenti, indomabili, inarrestabili.
Irresistibili.
Il bacio che mi aveva dato poi, mi aveva fatta capitolare definitivamente.
Essere baciata in quel modo, mi aveva fatto sentire desiderata e viva come mai prima. Erano diventate le mie sensazioni preferite.
Mi avevano ancorata al presente, e avevano fatto sì che smettessi di proiettarmi al futuro, di aspettare che il meglio arrivasse anche per me.
Ora capivo cosa significava vivere l'attimo. Focalizzarsi sull'oggi, perché era l'unica certezza che avevamo.
Da quando il mio presente era diventato sinonimo di Ares, era facile seguire quella regola.
Perché era con lui che questo presente volevo condividerlo.
Sapevo bene però che io e lui viaggiavamo su binari diametralmente opposti. Che tutto ciò che io avevo scoperto di desiderare, lui ancora lo temeva.
O meglio, temeva le conseguenze che avrebbe portato con sé.
Non volevo comunque arrendermi, ed era per questo che cercavo di non mettergli pressione.
Dovevo andarci piano, trovare la chiave giusta per aprire la porta che nascondeva il suo cuore.
Forse il primo passo da compiere era avvicinarmi al suo mondo, fargli comprendere che non lo temevo più come prima. O meglio, che non temevo più quella parte di lui come prima. Che potevo sopportare tutto ciò che era.
In verità non sapevo quanto fosse vero, ma volevo provarci.
È per questo che poco prima di iniziare lo spettacolo, non appena un suo messaggio sul cellulare mi avvisa che anche oggi non ci sarà, deduco che debba combattere e chiedo a Justin una cosa folle. Folle come scoprire dove e a che ora combatterà Ares stasera, per poi andare insieme a vedere l'incontro.
Voglio essere lì per lui. Più che per qualsiasi altra ragione, voglio essere lì per lui per medicare le sue ferite.
Voglio esserci quando ha più bisogno di me, così come lui c'è per la sottoscritta quando ho bisogno di essere protetta.
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𝐅𝐚𝐭𝐞𝐝
Romance𝐿𝑒𝑖 𝑒̀ 𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀. 𝐿𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐿𝑒𝑖 ℎ𝑎 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑢𝑐𝑐𝑜 𝑒...