32 • Mi Devi Vedere Per Quello Che Sono

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Purtroppo Zane aveva ragione

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Purtroppo Zane aveva ragione.

Le donne sono un pericolo per noi uomini.

Le donne possono renderci deboli.

Possono fotterci il cervello, annebbiarci la mente come dopo un post bronza ma che dura più a lungo e farci smarrire la strada.

È per questo che puoi scegliere di dividere il letto con una di loro, ma non puoi permettergli di scavare a fondo nella tua vita né di insinuarsi tra i ricordi importanti.

Perché potrebbero mandarti a puttane la ragione.

Ora lo capisco.

Ma ora è tardi.

Qualsiasi effetto oramai Skye abbia sul sottoscritto, non ho più alcun modo di contrastarlo.

Posso solo autoconvincermi che sarò in grado di continuare a tenermela vicino senza perdere pezzi di me stesso; senza permetterle di contaminarmi fino al punto di allungare un braccio e stringere la mano a qualche sentimento a me sconosciuto come la speranza.

Dopotutto però, non credo affatto che ci sia il reale pericolo che possa iniziare a fantasticare sulle sue proposte. Sono stato questa persona per ventinove anni e non so essere nient'altro. Non è un monito che posso scordare con facilità.

Chissà se alla fine lo comprenderà, se lo accetterà, o se mi dirà addio per sempre.

In ogni caso, sarà una sua scelta. Le mie intenzioni non cambiano. Finché potrò averla tutta per me, me la prenderò.

**

Non me ne importa davvero nulla del mio compleanno, ma è pur sempre una serata che Skye mi ha chiesto di trascorrere insieme, per cui mi dirigo senza lamentarmi nel luogo in cui mi ha dato appuntamento per le nove in punto.

Non capisco perché non ha voluto che passassi a prenderla né perché mi abbia chiesto di presentarmi al circo e di raggiungerla in platea, ma quando mi addentro nel tendone seguo la luce dei faretti che illumina il centro dell'arena e... lei.

A una manciata di metri di distanza, seduta per terra, i palmi sul pavimento e le gambe distese, in una posa che ricorda una sorta di ninfa appena uscita dall'acqua che prende il sole, c'è la ragione dei miei sorrisi sinceri e il mio più grande tormento.

Prima di annunciare la mia presenza, me ne resto impalato come un idiota a mangiarmela con gli occhi.

Di solito, a casa, indossa tute informi e porta i capelli raccolti in cima alla testa. Stavolta ha indossato un vestitino bianco a maniche lunghe che le arriva a metà coscia, un filo di trucco le intensifica lo sguardo e i capelli le ricadono liberi e mossi lungo il seno e la schiena, abbelliti da alcune treccine sparse tra le ciocche blu.

Deve aver rifatto il colore sulle punte, che ora risulta più vivo e intenso.

Skye si è fatta bella per questa specie di festa di compleanno a cui parteciperemo solo noi due.

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