Più che ad una serata di lavoro dove mi tocca fare da scorta, mi sembra di essere finito in un episodio di una qualche serie tv ambientata nell'800 -una di quelle che ogni tanto mette Skye alla tv- o di essere stato risucchiato da un portale spazio-temporale ed essere stato catapultato in un'altra epoca.
Sul serio si usano ancora i matrimoni combinati tra le famiglie, soltanto per guadagnare più soldi e più potere? Agghiacciante.
Stasera i Rowan sono a cena con un altro dei clan minori di Detroit. Scott, il figlio di Stephen, deve conoscere la loro primogenita per valutare un possibile fidanzamento, e di conseguenza una possibile alleanza tra le due gang.
Al tavolo insieme alle due famiglie ci siamo seduti anche io e Thomas, e la guardia del clan dei Brown. Decisamente troppa gente per i miei gusti.
Sebbene questo genere di incarico non mi causa alcun problema, è anche vero che mi fa sentire fastidiosamente a disagio.
Siamo in uno dei ristoranti più lussuosi di Detroit -talmente lussuoso che, al posto di una banale vernice colorata, sui tetti e le pareti ci sono affreschi di ogni genere- e io indosso uno smoking nero che mi sta appiccicato al corpo come una seconda pelle, ho i capelli impiastricciati con uno stupido gel e sto mangiando pietanze elaborate di cui non saprei neppure pronunciare il nome.
Tra l'altro, credo di non aver mai assaggiato il pesce in vita mia. E non sono neanche sicuro che mi piaccia.
«Perché guardi quel piatto come se dentro ci fosse una scarpa vecchia piuttosto che della deliziosa pasta fresca con sugo di aragosta e gamberetti?» mi stuzzica Thomas, pungolandomi il fianco e nascondendo un sorriso divertito dietro alla mano.
Lui se la sta spassando proprio un sacco sin da quando mi ha conciato in questo modo. Vedermi a disagio lo rallegra.
«Perché mi torturi? Sul serio, non hai paura che ti soffochi nel sonno?»
«Lo so che in fondo sono il tuo preferito».
«Beh, lasciami precisare che considerata la gente con cui competi, vinci facile» lo rimbrotto scontroso, slacciando un altro bottone della camicia troppo stretta.
Thomas sogghigna ancora, per nulla offeso, e intanto Jane si aggrappa al mio braccio e si sporge per parlarmi.
«Di cosa confabulate voi due?» domanda con fare lezioso. «Rendete partecipe anche me. Mi sto annoiando».
Jane è un'altra spiacevole scoperta di questa famiglia. È l'altra figlia di Stephen, e dal momento in cui stasera mi ha posato gli occhi addosso mi si è appiccicata al braccio come un serpente intorno al suo ramo.
Essere seduto tra lei e Thomas è una tortura bella e buona.
«Cose da uomini» minimizzo, prima di rivolgermi di nuovo al mio partner in crime.
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𝐅𝐚𝐭𝐞𝐝
Romantizm𝐿𝑒𝑖 𝑒̀ 𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀. 𝐿𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑎𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐿𝑒𝑖 ℎ𝑎 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑢𝑐𝑐𝑜 𝑒...