CAP 14: In trance

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Nella sala monitor, ribattezza così da Carlos, venivano proiettate sul muro immagini agghiaccianti del tetto sopra le loro teste. Il colore bianco della neve era coperto, fumo condensato sopra la neve a coprire anche le rocce, più fluido dell'acqua e più duro del diamante.
<Sono tutti qui>la voce spenta e rassegnata di Belle interruppe il flusso dei pensieri di Mal che guardava ansiosa
<Seguono l'odore della carne....Auradon si è svuotata ora mai> disse l'ufficiale
<E adesso? Non possiamo più uscire> la Fata si lasciò cadere pesantemente sulla sedia
<E abbiamo un problema ancora più grande> l'ufficiale si fermò, gli sguardi fissi su di lui <abbiamo incrementato la produzione delle fattorie e delle verdure con la tecnologia ma per i medicinali e sostanze di ogni tipo...non potremmo produrle per molto, dobbiamo levare quegli zombie da qui>
<Concordo, mi manca il mio letto> disse Jay
<Va bene. Come?> la Bestia incrociò le braccia al petto
<Non lo sappiamo però abbiamo trovato Malefica> lo schermo ingrandì una cartina <è tornata a casa sua> lo cartina si ingrandì su un castello nero
<Merda!> la Bestia lanciò una sedia contro la parete, non lo aveva mai visto così innervosito <adesso non la prendiamo più. Altre belle novità?>
L'ufficiale prese il tablet <a parte che se non fermiamo lei il flusso di magia che nutre gli zombie non cesserà...no>
<Siamo fottuti punto> esordì Carlos <mettiamoci il cuore in pace>
Ben si alzò <non così in fretta, gli zombie...sono tutti alimentati dalla magia?>
L'ufficiale iniziò a scorrere sul tablet varie immagine e file<non lo sappiamo, non siamo più in grado di identificare il flusso...non abbiamo magia qui>
La Fata sospirò<ho provato con la magia ma da quando Malefica è sparita è diventata irraggiungibile e ora so perché...dalla sua fortezza è invisibile in pratica>
<Prova a fare un altro tentativo...ho un incantesimo di mia mamma...> Mal saltò su correndo fuori dalla sala e fiondandosi in camera a prendere il libro degli incantesimi.
L'aveva lasciato nella valigia, in fondo e nascosto, sotto il letto e chiuso con un bel lucchetto nuovo, meglio prevenire che curare.
<Eccoti> disse tirandolo fuori dalla valigia e correndo fuori dalla camera.
Quando ritornò la Fata aveva già la bacchetta in mano pronta a lanciare l' incantesimo.
Si avvicinò a lei aprendo il quaderno e sfogliandolo velocemente "il tempo passato a leggerlo è servito almeno"
Lo trovò quasi in fondo, nascosto in fondo pagina senza neanche un disegno ma solo una frase e una breve descrizione che citava così "una magia per seguire una magia"
Mal guardò la Fata e le passò il libro <questa> la Fata lo lesse veloce prima di ridarle il libro e la bacchetta indietro.
<Magia nera, non posso usarla, è tutta tua> la fissò con un sorriso
Il cuore prese a battere veloce, ingoiò un po' di saliva, quella bacchetta che voleva rubare, un oggetto dei suoi desideri e sogni di soli qualche mese prima ora le veniva consegnata senza catene e limitazioni così come avrebbe dovuto riportarla indietro a quella madre che gli aveva mostrato solo scettri neri e verdi di streghe potenti e magie antiche, tutt'altro rispetto all' energia pura che emanava quella bacchetta, così candida come la neve sopra le loro teste, ora scomparsa per colpa del grigio degli zombie, del grigio di sua madre.
Impugnò forte la bacchetta, la puntò verso la cartina sulla parete, lesse la frase, concentrò la sua energia nella bacchetta <Luminae Fluxum Revelare> flussi di magia si accesero per tutti i regni...tranne che ad Auradon, dalla fortezza di Malefica non partì nessun segnale.
<Immaginavo, funziona benissimo come incantesimo ma le magie di Malefica sono invisibili>
Mal cadde sulle ginocchia <Mal! Tutto bene?> Ben l'aveva subito raggiunta e se la strinse a sé preoccupato
<Si sto bene è solo che...non è servito a nulla>
<Tranquilla>
<Visto che non sappiamo come liberarci di questa cosa prima dobbiamo liberare almeno la montagna, così potremo recintarla e creare più spazio per tutto ciò che serve> iniziò l'ufficiale aiutando Mal ad alzarsi <signorina...>iniziò guardandola <sa fare incantesimi che creino barriere?>
<Barriere? Si> rispose Mal prontamente
<Perfetto. Creeremo una barriera magia sull'ascensore per veicoli, dentro faremo esplodere una bomba che libererà la zona dell'ascensore permettendoci di fare uscire i velivoli, mi spiego meglio> sulla finestra proiettò un immagine, l'ascensore sarebbe sceso dentro la base circondata dalla barriera per non far uscire gli zombie, dal tetto la bomba sarebbe stata calata attraverso una griglia sul soffitto. La bomba sarebbe caduta sugli zombie e l'ascensore sarebbe stato rialzato portando la bomba all'esterno. L'esplosione avrebbe pulito gran parte della vallata.
<Le pareti della base sanno resistere a grandi urti e pressioni, saremo al sicuro. Signorina, Signora, ne siete in grado?>
La Fata guardò i disegni <Mal tu ti occuperai della parte alta creando la barriera semipermeabile che permetta alla bomba di entrare e blocchi allo stesso tempo gli zombie, sotto creerò io la barriera impermeabile, bloccando entrata ed uscita. Possiamo farcela>
L'ufficiale annuì <la bomba è quasi pronta, non vorremo aspettare molto perciò abbiamo già iniziato i preparativi>
<Perfetto> disse la Bestia
<Vi faremo chiamare appena sarà tutto pronto> concluse l'ufficiale congedandoli
Uscirono dalla sala <avremo un po' di teste da tagliare?> urlò Jay
<Dovremmo fare piazza pulita dopo la bomba no?> disse la Bestia ridendo <avremo un bel da...> la Bestia andò a sbattere contro una persona <oh mi scusi> la coda della sala mensa arrivava fin lì.
Ben tirò su la manica della camicia guardando l'orologio <ma sono le due del pomeriggio, come mai così tanta gente?>
<È da un'ora che aspettiamo> disse una signora in coda
<Andiamo a vedere> dissero Jane e Evie
Superano tutta la fila e corsero verso la sala mensa, le persone bloccavano anche l'entrata e passare dalla porta fu un'impresa di contorsionismo. La gente era bloccata sui lunghi tavoli di ferro che aspettava il cibo in modo non molto tranquillo.
<Cosa sta succedendo?>
<Non ci danno più da mangiare> disse un uomo fermo con il vassoio in mano
Ben scavalcò il bancone e si addentrò nelle cucine, Mal e Jay lo seguirono dentro mentre gli altri provavano a contenere la folla che iniziava ad indispettirsi. Dietro la cucina entrarono nei grandi magazzini dove trovarono tutto il personale che si indaffarava dietro a degli scatoloni.
<Cosa sta succedendo? Perché non state di là a servire?>
<Perché non c'è nulla da servire semplicemente. Ci scusiamo veramente ma abbiamo finito il gas, ci stiamo attrezzando con altri mezzi, siamo davvero desolati>
<Quindi non avete servito nessuno ancora?> disse Jay
<Nessuno, né soldati, né persone e cosa peggiore neanche i malati e a loro servono cibo specifici nel più dei casi, stiamo preparando il cibo per loro come primi>
<Capisco, comprendo, possiamo darvi una mano?> chiese Ben educatamente
Il cuoco lo guardò sorpreso <oh certo che si, potreste servire questi, servono per calmare la fame fino a quando potremmo servire un piatto degno di questo nome. Alcuni di voi possono portare le cose pronte in infermeria invece>
<Certamente>
Presero le enormi scatole dagli scaffali e le portarono fuori <servitevene> dissero prima di tornare dentro, Jay rimase a portare dentro e fuori gli scatoloni mentre Mal e Ben si improvvisarono camerieri. I piatti con il nome dei pazienti erano sistemati in grandi vassoi che andavano portati con calma, loro e i soldati aiutarono i cuochi nel processo servendo la gente bloccata a letto.
Mal afferrò un piatto "Annie, questo è mio" disse con un sorriso porgendolo sul vassoio. Portò una minestra ad un'anziana poi un risotto ad un bambino con un budino di fragole e infine aprì la porta di Ade.
<Ehi> lui si girò subito con un sorriso al suono della sua voce
<Ehi, come mai cameriera ora?> Annie era addormentata sopra di lui, la bava colava dalle sue labbra bagnando il cubo rosso che teneva tra le mani.
<C'è stato un intoppo con la cucina>
<Ecco perché siete arrivati tardi> disse prendo il piatto che Mal gli porgeva con il budino rosso
<Scusa, sarai affamato>
Lui sorrise <no> rispose prima di scuotere la riccia testolina nera <è arrivato da mangiare> disse con voce soffice non degna della sua solita profonda più di un baratro.
La piccola si alzò stropicciandosi gli occhi <pappa?> e guardò il piatto davanti a lei <Si!> si mise seduta e prese il piatto iniziando a mangiare contenta.
<Tieni> disse porgendo un cucchiaio ad Ade
<Il cibo è tuo, mangia tu> le disse
<Ma tu non mangi mai niente> gli disse con la sua vocina
<Perché non ho fame, mangia> la piccola riprese a mangiare contenta canticchiando
Mal toccò Ade che distolse per un attimo lo sguardo dalla piccola <tra poco arriverà anche il tuo cibo> gli disse col sorriso
Gli occhi di Ade si riempirono di nebbia <non mi viene mai dato nulla, non sono nella lista delle persone da servire, non lo sapevi?>
La sua frase la lasciò interdetta <in che senso scusa, sei un ospite della base no?>
Il sorriso che gli si formò sulle labbra fu la cosa che la ferì di più <non da quando c'è tutta Auradon qua. Devono risparmiare viveri, non sono ospite gradito.> il suo sorriso si allargò <tanto non avrei mangiato comunque> disse solo.
Quando Mal uscì da quella sala aveva il cuore più pesante di tutta la montagna. Finì di servire i pazienti e tornò in cucina <voi sapevate che Ade non riceveva da mangiare?> disse al gruppo che stava servendo le merende confezionate.
<Cosa?!> disse Ben
<È stato un mio ordine. Non protestate, ho acconsentito alle vostre strambe idee ora voi acconsentite alle mie, la questione è chiusa> disse la Bestia con voce ferma
<Ma è ferito se non...> provò a ribattere Ben
<La questione è chiusa> ripetè ancora più severamente il re
Ben scosse la testa e alzò le spalle <niente da fare, dobbiamo accettare>
Mal sospirò e continuò il suo lavoro. Il problema fu risolto, con i forni elettrici, ci volle molto tempo ma fu risolto, per il giorno dopo si sarebbero attrezzati meglio.
<E così manca anche il gas ora> disse Belle rivolta all'ufficiale che sedeva al tavolo con loro
<Immaginavamo, stiamo provvedendo con gli altri regni> disse <ora dobbiamo preparare la bomba, una volta esplosa alcuni soldati faranno fuori gli ultimi>
<Possiamo partecipare anche noi?> urlò Jay
<Se avete basi di combattimento...> iniziò
<Certo certo> rispose subito Jay eccitato, Carlos ci stava ripensando
<Domani mattina metteremo in atto il piano> concluse l'ufficiale
La serata passò, così come la cena, a ripensare ai dettagli del piano e ad allenarsi per sterminare qualche zombie che poteva scappare in qualche modo. Quando Carlos prese in mano un mitra e sparò per poco non cadde all'indietro. Jay subito lo prese in giro mentre Jane se ne preoccupava come una madre o meglio come una fidanzata.
Mal crollò sul letto <sono esausta> prese le coperte e se le tirò sotto il mento, Evie salì sopra <e domani avremo molto da fare. Ah...buonanotte Mal>
<Evie>
<Si?>
<Ho incontrato Audrey oggi...che fine ha fatto Doug?> da sopra il silenzio <Evie?> ancora nulla <Evie?> dei singulti provenirono da sopra <Evie?!> Mal uscì veloce dalle coperte e salì di sopra
La trovò a piangere disperata <cosa sta succedendo?> anche Belle e Jane si erano svegliate così come tutta la camerata
<Doug? È successo qualcosa?>
Evie continuò a singhiozzare <è...> disse tra i singulti <mi hanno detto che è uno zombie...è morto! Morto!>
Morto...quella parola continuava a rimbombare nella testa di Mal anche alla mattina dopo quando stava andando a zonzo per la base senza un meta. Non aveva chiuso occhio, tutti erano rimasti sconvolti. Morto. Ci avevano pensato, che uno di loro potesse morire, ma mai era successo davvero. I soldati la fissavano mentre superava la loro marcia ferrea della mattina.
Uno di loro era uno zombie, morto, inesistente, non avrebbero potuto più rivederlo. I suoi piedi si mossero da soli. La sua mente la portò davanti alla porta bianca, un caschetto nero la accolse con un sorellona, non sapeva neanche perché era lì.
<Ciao> disse Ade vedendola entrare, il sorriso svanì subito <chi è morto?>
Il suo respiro si regolarizzò <eh?>
<Chi è morto?> ripeté come se chiedesse del tempo
<Doug...scusa non so neanche perché sono qui> salutò Annie, si girò e stava per uscire quando la voce profonda la fece fermare <sono morte molte persone...ma Doug, l'amico di Evie, è vivo>
La vista appannata mise a fuoco la sua camera quando riaprì gli occhi, Evie la guardò con gli occhi pieni di lacrime <grazie> urlò abbracciandola
<Cosa...>
<Doug, non è morto...> disse abbracciandola
<Come?> la sua mente pulsava di dolore
<È stato morso dagli zombie e si è trasformato in uno zombie e per questo è stato cacciato ma non è morto, nessuna persona trasformata in zombie è morta è solo...addormentata> disse Evie <è vivo. Ho avuto paura che non fossi riuscita a dirgli quanto gli voglio bene, che non fossi riuscita a dirgli che...forse...lo amo>
<Aspetta, aspetta, cosa?!>
Scesero giù in sala monitor <è così> disse l'ufficiale
<Davvero?> gridò Mal con la bocca aperta
<Abbiamo cercato a fondo una cosa che non pensavamo possibile...gli zombie sono persone addormentate, quasi in trance, l'alone grigio che li contraddistingue è in realtà una nube per tenerli in quello stato di trance>
Il respiro di Mal si bloccò <quindi tutti gli zombie che abbiamo ucciso...>
<Esatto...i cosi che Ade ha ucciso erano persone, gente di Auradon. A quanto pare lui ne era a conoscenza da un bel po' per riferircelo con tutti questi dettagli>
<E voi che lo difendevate> sbraitò la Bestia
<Abbiamo preso provvedimenti sire> la voce dell'ufficiale si confuse con il mondo circostante, la testa di Mal prese a girare come una ruota di una macchina che accelerava.
<In che senso?> anche la voce di Ben si confuse con la realtà
<È tenuto sotto stretta cautela e con misure di sicurezza> fu l'ultima frase che sentì, non capì chi l'avesse detta prima che il mondo si spense ancora.

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