Cap 23: Epifania

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Vennero caricati sugli elicotteri militari senza una spiegazione preliminare, insieme a loro anche la Bestia, Evie, Jay e Carlos. Annie era stata lasciata in buone mani.
<Posso sapere il piano?> chiese Mal ad Evie cercando di sovrastre il rumore delle pale
<Tutti gli zombie sono fuggiti al castello, li attireremo fuori con gli elicotteri e li trasformeremo con calma fino a che Ade non ci indicherà lo zombie originale. Ade...> lui la guardò di sbieco mentre lo avvolgevano in tutto il ferro che avevano <mi confermi che se uccidiamo lui gli altri torneranno normali?> lui annuì senza aggiungere altro <questo è il piano, ci servirai anche tu Mal>
<Come mai tutti questo soldati, come mai sono qui anche Jay e Carlos?>
<Dobbiamo catturarlo e ucciderlo...non sappiamo quanto sia forte, meglio essere preparati, tua madre non starà a guardare mentre cerchiamo di prenderle lo zombie> ciò che le disse le fece ricordare i futuri alternativi, Malefica sarebbe venuta da loro anche in questo futuro?
Quando gli elicotteri si avvicinarono al castello gli zombie uscirono subito lanciandosi dalle torri, dalle finestre, fiondandosi fuori dal portone o su per le scale con grida sorde e acute in un amplesso di sangue.
L'elicottero si avvicinò al suolo, gli zombie saltavano come cavalette nere per cercare di raggiungerli.
I soldati infilarono gli aghi nei bicipiti di Ade, da sotto gli elicotteri uscirono grandi pinze, come quelle della vallata, che afferravano gli zombie portandoli da loro.
Le urla degli esseri erano ripugnanti ma vedere il volto delle persone di nuovo vive, caricate su grandi elicotteri completamenti vuoti, ripagava il sentir sparire il suono nelle orecchie.
Gli elicotteri andavano e venivano svuotando e riempendosi poco dopo. Grazie all'addestramento fatto in giro per Auradon erano diventate più rapide e veloci. Presto gli zombie che erano usciti dal castello erano spariti.
<E ora come si fanno uscire gli altri?> chiese la Fata girandosi verso la Bestia.
Lui sorrise prima di dare l'ordine al pilota, dal portellone vennero lanciate enormi quantità di carne in putrefazione, probabilmente cadaveri di animali trovati in giro per colpa degli zombie.
Il sangue fece il suo effetto e una parte uscì. Solo una parte. Il restante li guardava dale finestre rotte, fermi al loro posto.
<Perche non escono?> gridò Mal trasformando l'ennesimo zombie
<Non ne ho idea. Ade dov'è quello vero?> urlò Ben
<Dentro> rispose solo il dio sistemandosi tra tutto il ferro che lo circondava.
Gli zombie fuori erano finiti <che si fa?> Evie si sedette dentro
La Bestia afferrò un fucile <scendiamo>
<È una follia! Vuoi darti in pasto al nemico?> Belle gli strappò l'arma dalle mani
Mal saltò giù dall'aereo <basta che noi tre ci avviciniamo...usciranno...> disse di fatti appena loro tre si avvicinarono quel tanto il portone di spalancò. Gli zombie uscirono quasi marciando, al centro una creatura umanoide filiforme svettava sulle altre. Da dietro di loro si sentì un rumore di metallo <è lui!> gridò Ade
La sua voce non fece in tempo ad arrivare alle loro orecchie che un velo opprimente si espanse sopra le loro teste.
"La magia di controllo delle emozioni...respira, respira....sei stata allenata per questo non c'è nulla di cui preoccuparsi" i ricordi felici emerserono con facilità circondando la sua mente, il velo si alzò quel tanto da farla respirare...non era nulla in conforto alla pressione che aveva sperimentato alla base.
Lo zombie sembrò capire che non aveva avuto nessun effetto perché il velo sparì appena la Fata ed Evie si misero in posizione.
L'essere dalla faccia avvolta in una nuvola indefinita sembrò piegare il capo, due punti più neri della nube apparvero al centro. Gli zombie si mossero piano circondano piano piano il gruppo. Dall'elicottero scesero tutti armati, due file di zombie immobili li dividevano.
<Non trasformateli!> la voce di Ade interruppe quel filo di silenzio che si era creato <sono tutti cloni!>
Mal si guardò attorno, tutti cloni...era più facile allora...bastava ucciderli...giusto?
Se un megafono e un microfono rotto avessero potuto urlare avrebbero causato lo stesso suono distrutto che lo zombie originario aveva tirato verso l'alto.
Mentre il rumore rompeva la barriera dello spazio il mostro si ingrandiva ancora di più, si riempì di bolle di carne e liquidi rossi che uscivano dai pori insieme ad un tremendo e pungente odore di carne umana in decomposizione.
Gli zombie ai lati si piegarono in avanti.
<Ragazze...non mi piace> disse la Fata prendendo il pugnale che era stato dato loro.
Loro due fecero lo stesso mentre quegli esseri si avvicinavano. Le bolle nere sul primo zombie si ruppero sulla superficie come uova liberando zombie a centinaia per ogni singolo uovo.
<Merda> disse Evie prima di brandire il fucile e passare la rivoltella alla Fata. Mal estrasse la pistola e strinse tra i denti il pugnale, l'odore di morte era quasi vero.
Dagli elicotteri si sentirono le mitraglie scattare, erano pronte.
Una scossa sotto il suolo, dalla terra una bocca enorme uscì afferrando un elicottero. Una altra scossa un altro elicottero. Un altra bocca, un altro rumore di metallo schiacciato.
Belle, la Bestia, Ben, Jay, Carlos erano riusciti a saltare giù con qualche soldato, chissà come anche Ade era fuggito per un pelo. Non le mitragliatrici.
<Cosa pensavate di fare?> la voce di sua madre uscì dai denti gialli di una nube che stritolava un veicolo da cui uscivano pezzi umani.
<Madre?>
<Maal> la nube nera si avvicinò <ti avevo avvisato che la vita sarebbe stata un inferno...prova a fermarli...tutti loro...provaci pire, provateci tutti e crepate nel tentare> una risata glaciale si unì alle grida di zombie che si moltiplicavano, che caricavano e che si avventavano contro tutti loro.
<Correte!> la Bestia le incitò mentre tirava fuori il fucile passando loro di fianco prima di buttarsi a capofitto verso il portone del palazzo.
<Mal corri!> affettò uno zombie in due prima di girarsi, afferrare la mano di Evie e correre verso la voce di Ben.
Le bocche giganti avevano appena finito di triturare gli amassi ferrosi colorati di sangue, tra i loro denti fiumi di sangue colavano fino a terra come placide cascate.
Entrarono dentro chiudendosi il portone alle spalle, falciarono qualche zombie rimasto ancora bloccato all'interno prima di buttarsi come sacchi a fermare la porta. Botti acuti e grida li spingevano in avanti.
Ora erano tutti insieme, tutti i sopravvissuti schiacciati contro un grande portone di legno. Recuperarno tutti i mobili più grandi che trovarono addosandoli contro l'entrata.
<Fino a quando non si arrampicheranno sulle finestre saremo al sicuro> disse un soldato guardando le enormi vetrate colorate che contornavano l'ingresso
La Bestia caricò il fucile <e quando accadrà saremo pronti>
<Se cadono da lì possiamo creare una barriera per bloccarli a metà e non farli avvicinare> disse Evie
Carlos afferrò un fucile da Jay <e noi li riempiamo di piombo>
Mal si toccò il polso <non potrà durare in eterno però...> mostrò il bracciale che avevano ai polsi, gli sguardi di tutti si spostarono lungo i fili che collegavano loro tre ad Ade. Verso la metà degli strappi separavano i due gruppi <non abbiamo neppure energia infinita>
La Bestia si mise un pugno in bocca <dovremmo fare in fretta>
Si misero in posizione, e attesero l'onda che non si fece aspettare neanche per un secondo. Irruppero dal portone, dalle finestre e da ogni spiffero che quel castello aveva. Dietro all'orda di creature quella più grande che ringhiava con una voce fin troppo familiare.
La barriera fu eretta da loro tre, gli zombie la assaltavano, appena mettevano la testa fuori venivano linciati dalle linee dietro. La Bestia, Ben e Jay stavano facendo un capolavoro, Carlos a tratti. Finché avevano energia e proiettili non avevano nulla da temere.
Il sangue e la nebbia nera riempivano la sala passando sotto la loro barriera arrivando fino ai loro piedi. Evie alzò una scarpa intrisa di sangue <che...schifo. Come farò a pulirle adesso>
<Credo sia uno dei problemi finali> gridò Mal <inizio a non farcela più...voi?>
<Ancora ce la faccio, riposatevi un po' reggerò da sola>
<Scordatelo> le gridò Evie tornando a guardare l'orda
Gli zombie aumentavano ad ogni ora, la loro magia diminuiva. Sentiva il flusso scendere mentre le parole avvelenate di sua madre non facevano altro che aumentare, fino a quando non raggiunsero il punto di rottura.
Mal e Evie crollarono al suolo senza forze <muovetevi, non reggerò amcora a lungo> gridò la Fata
Gli zombie si accavalcano a centinaia riempendo lo spazio fuori e dentro la barriera, i fucili non bastavano più per tenerli a bada, Mal estrasse il pugnale <Che facciamo?>
<Non lo so> gridò la Bestia
Jay tirò un pugno ad uno zombie salvando Carlos da un morso <moriremo tutti>
Uno zombie attaccò Ben e Mal si mise in mezzo, altri zombie si unirono al raduno <è la fine>
<USATEMI> gridò Ade dal fondo della sala dove l'avevano abbandonato
La Bestia si girò verso di lui in un bagno di sudore <eh?>
<Volete sopravvivere o no! So che non volete liberarmi, mi avete legato qui, mi avete al vostro servizio allora USATEMI. Usatemi! Usatemi!>
<No!> uno zombie si avvicinò a Mal che già aveva due zombie di cui occuparsi
<Usatemi! Volete sopravvivere, mi avete... usatemi! Usatemi! Avanti usatemi! >
La Bestia si girò a guardarlo <USATEMI!>
Mal affettò uno zombie, tirò Ben verso la parete dando un calcio ad un altro, Ben diede una testata ad un altro ma erano troppi, troppi. Uno saltò addosso ad Evie, Mal la vide sparire nella nebbia nera. Cosa poteva fare! Non poteva...
Neanche il tempo di finire il pensiero che una fiammata blu si mise in mezzo. Evie riapparve libera, venne poi ricoperta da un dio degli inferi, un vero signore dell'aldilà in tutta la sua potenza.
Lunghi capelli neri ondulati fungevano da piedistallo per una nera corona piena di punte aguzze tempestate di piccole gemme preziose come stelle. Il corpo definito solcato da tatuaggi verdi che si muovevano sui muscoli accentuandoli come se fosse un' opera da contornare di un vestito che ne esaltasse le forme. Più i tatuaggi danzavano più sembrava diventare grande e spaventoso.
Il bidente dorato in mano, gli occhi verdi luminosi come luci di natale brillavano lasciando una scia verde appena si spostavano. Il rumore dei passi pesanti come quelli dei giganti e leggeri come quelli di un gatto. Anelli e bracciali dorati attorno ai bicipiti completavano il quadro mentre la sua figura veniva decorata da un drappo di seta nera che si annodava creando un peplo greco di una seta scura.
<Finalmente!> disse con un sorriso bianco aperto a mostare i lunghi canini.

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