Neve.
Erano fuori al freddo. Annie abbracciata al grembo di Ade avvolta da una coperta di lana.
La gabbia metallica fu appoggiata nella neve.
<È chiaro a tutti il piano?> chiese l'ufficiale
<Noi dobbiamo solo curarci degli zombie che verrano ma come li portiamo qua?>
<Abbiamo visto che gli zombie vengono qua...prima liberiamo la montagna. Erigeremo una barriera di ferro. Gli zombie sia ammasseranno lì. Dei ganci di ferro li prenderanno e porteranno da voi. Una volta ritrasformati saranno portati dentro da vagoni riscaldati e chiusi>
<Ma non abbiamo tutta questa elettricità>
<Si invece>
I soldati si avvicinarono con un sacco di cavi tra le mani.
<Non dirmi che...>iniziò Mal
I soldati afferrarono il braccio di Ade inserendogli vari aghi al suo interno. Passarono i bracciali a loro tre e poi collegarono i rimanenti fili ad una ciabatta di plastica. Il liquido blu arrivò ai bracciali.
Ade li guardava con occhi spenti. Se lo aspettava? Non aveva reagito minimamente. Era per Annie?
<Con la sua energia collegata possiamo procedere>
Una rete di ferro si alzò sopra le montagne facendo rumore e attirando gli zombie che si ammassavano su di essa. Ganci di ferro uscirono dalla neve oltrepassando la rete e afferrando ad uno ad uno gli esseri portandoli da loro tre che usarono il mare che avevano nelle loro vene per trasformarli.
Le persone venivano appoggiate a terra, presi da piccoli vagoni simili a quelle delle miniere e portati nella base.
I ganci di ferro erano circa una decina. Una volta trasformato uno zombie ne appariva un altro. Tutta la base era circondata dagli zombie che si schiacciavano contro il ferro.
Mal si fermò un attimo. Anche il freddo sfidava i loro coprì. Si voltò un attimo per cercare una coperta riscaldante.
Ade giaceva seduto nella gabbia, Annie stretta a lui. Sudore colava sulla sua fronte, sugli occhi chiusi, la bocca aperta a fare respiri profondi. Il freddo non lo stava aiutando di certo. Prese una coperta per lei e una la passò tra le sbarre coprendo sia la piccola che Ade che aprì gli occhi, sfocati dall'alone del suo respiro affannato, in un ringraziamento.
Ritornò al suo posto. Non si fermarono fino a sera, non si fermarono fino a quando tutti gli zombie sparirono dalla rete. La maggiore gioia non fu aver liberato tutte quelle persone ma aver liberato una singola persona.
Quando intrappolarono il gas di un ennesimo zombie dalla nube uscì il volto addormentato di Doug. Evie non riuscì a contenersi dalla gioia. Quando si fu risvegliato lei gli saltò al collo ignorando gli altri zombie che aspettavano. Fu una bellissima scena ma Doug non poteva rimanere in bermuda in mezzo alla neve.
Fu portato all'interno e continuarono il lavoro. Verso l'1 di notte l'ufficiale le diede il comando <esauriti>
<Finalmente> disse la Fata togliendosi il bracciale
Evie si levò l'affare <io vado dentro> disse con un sorriso a trentadue denti
<Corri> le sorrise la Fata seguendola
Mal si avvolse la coperta sulle spalle. Nella gabbia avevano levato ad Ade solo tre aghi.
Lui non si oppose...non poteva. Era seduto, afflosciato, appoggiato completamente contro le sbarre. L'alone del suo respiro affannato si condensava insieme al sudore sulla fronte. Gli occhi serrati e le braccia strette attorno al piccolo involucro di coperte che era Annie. Tutta la forza che gli restava spesa in quel gesto.
<Scusate e gli altri?> chiese Mal
<Deve alimentare la base non possiamo levarli. Ordini superiori> gli risposero
<Non potete lasciarlo qui al freddo>
<Verrà avvolto in una coperta che dovrebbe tenere al caldo la cella. Prendete la bambina>
<NO> urlò Mal <la prendo io>
La guardarono stupiti poi annuirono e misero una coperta dorata dentro la cella e una ad avvolgere la stessa.
Mal sollevò il materiale avvicinandosi a lui, allungò il braccio verso Annie tirandola verso di sé.
Una grande mano le stritolò il polso <sono io sono io> rispose veloce come il vento
L'occhio verde la guardò tra le sbarre, allungò le mani verso il fagotto addormentato <portala dentro, falla stare al caldo e falla mangiare...ti prego Mal...>negli occhi un fulmine <proteggila, non deve farsi del male a causa mia>
Il cuore di Mal perse un battito quando gli mise la piccola assonnata tra le braccia <tranquillo starà bene> gli disse sfiorandogli la guancia in un gesto d'affetto caldo.
Lui annuì <avete fatto un buon lavoro oggi>
<Tutto grazie a te. Non saremo resistite così a lungo senza di te> lui sorrise senza rispondere <Ade...troverò un modo> lui la guardò con un punto di domanda <farò in modo che ti trattino meglio>
<Io sto bene Mal. Ora vai, ti staranno aspettando> Mal annuì poi si mise la mano in tasca <tieni> gli diede un walkie talkie.
<Cos'è?>
<Se hai bisogno chiama, ti risponderà Evie>
<Grazie> disse prendendolo <grazie infinite>
Mal poggiò Annie a letto e andò a fare una doccia riscaldante. Dopo tutto il freddo che aveva preso ne aveva assoluto bisogno.
Quando ritornò in camera crollò sul letto. Avevano fatto solo la montagna...il resto? Era curiosa di capire come pensavano di radunare gli zombie sulla montagna evitando che gli stessi cadessero di sotto.
Al pomeriggio non le fu presentato il piano...fu ideato al momento. Nessuno aveva pensato ad un'idea migliore di quella che Evie aveva avuto quella notte di insonnia.
Durante il pranzo Evie le raccontò la sua notte passata finalmente con Doug.
<Quindi?> gridò Mal vedendola tentennare <dettagli dettagli>
Evie divenne rossa <siamo...fidanzati...ufficialmente. Oh Mal non hai idea di che sollievo sia stato per me finalmente. Ho pregato, ho sperato così tanto di potergli dire tutto ciò che provavo eppure quando l'ho rivisto ho temuto, ho indietreggiato per un momento ma...è andato tutto bene alla fine. Lo sai cosa? Mi ha promesso che mi avrebbe portato un pensierino...> Evie si bloccò guardando verso la porta d'entrata.
A Mal non servi girarsi, gli occhi lucidi della sua amica erano come uno specchio in cui si rifletteva Doug che arrivava con un gracile fiore di carta in mano.
<Per te> le disse allungandolo
Evie lo prese e gli diede un bacio sulla guancia.
<Vedete di non fare troppe smancerie in mia presenza> Rudy spuntò da sotto il tavolo e venne afferrato da Carlos quasi subito.
<Scusatelo>
<Rudy...era da un po' che non ti facevi sentire>
<E ci credo! Fuori si sentivano versi di zombie peggio che nei film apocalittici e dovevo pure uscire e girovagare ma certo che no!>
<Mal, Evie...è ora> disse Carlos poggiando il cane a terra. Le due amiche si guardarono...era ora.
È ora. Più che è ora sarebbe stato più corretto dire che era ora di ideare il piano. Infatti le fecero chiamare ma non avevano idea di come procedere tanto che Evie borbottò qualcosa mentre la allontanavano senza motivo da Doug.
Proprio per questa voglia di rimanere con lui probabilmente riuscì ad ideare un piano quasi perfetto. O almeno l'unico buono che era venuto loro in mente.
<Ma se utilizzassimo lo stesso metodo che abbiamo messo in atto per i bunker?>
L'ufficiale si sedette <spiegati meglio>
<Non possiamo far venire gli zombie qua quindi andiamo noi da loro. Li trasformiamo a poco a poco, ne carichiamo un po' e li riportiamo qui>
<Si può funzionare ma come facciamo a proteggere e portare le persone?> chiese Ben
Evie si schiarì la gola < avevamo lo stesso problema per i bunker quindi lo risolveremo con lo stesso metodo dei bunker...Ade. Ce l'abbiamo...usiamolo no?>
<Cosa intendi con usarlo?> la voce della Bestia era stranamente calma
<Io, Mal e la Fata andremo con lui, trasformeremo le persone e lui dovrà fungere solo da trasportatore e riparo per la notte e il giorno dagli zombie>
<Non mi sembra una cattiva idea> la Bestia stava approvando un piano che implicava Ade, cosa c'era sotto? <d'altronde ha i bracciali blocca magia...possiamo decidere quali magie può fare...per me va bene> ecco il motivo.
Anche l'ufficiale era d'accordo...mai piano fu approvato più facilmente.
Loro tre si preparano, Evie però, nonostante avesse ideato il piano non volevo metterlo in atto.
<Ehi, stai qui con Doug andiamo solo noi due tranquilla > le disse Mal
<Davvero? No dai non voglio lasciarvi sole>
la Fata si avvicinò <tranquilla, ce la caveremo>
Quando uscirono dalla base erano solo in due e decisero di compensare con la magia di Ade che adesso dovevano convincere. Mal aveva lasciato Annie ad Evie, il fatto che stesse alla base era utile anche per la piccola. L'aveva avvisata di non lasciarla mai da sola ed Evie aveva giurato sulla vita.
Si avvicinarono alla gabbia avvolta dal rivestimento dorato riscaldante. La aprirono trattenendo il fiato.
Gli occhi verdi furono la prima cosa a colpire, freddi e gelidi Così come il corpo avvolto in un ulteriore coperta, tremante e pieno di sudore allo stesso tempo.
Mal si chinò e gli prese la mano. Ghiaccio.
<Ehi...avevo promesso di tirarti fuori da qui no?> un sorriso appena accennato ma nessuna parola.
<Ade> la Bestia si intromise di nuovo <dovrai portare la Fata e Mal in giro per Auradon, caricare le persone trasformate, proteggerle e riportarle qua una volta carico. Domande?>
<Si> i denti stridevano tra loro <perchè?>
<Perchè te lo ordino e perché non sei nelle condizioni di rifiutare>
Un movimento impercettibile della mascella che si irrigidiva. Lo conosceva fin troppo bene stava per mandarlo a quel paese ma a lei serviva che accettasse.
Gli stritolò la mano e si limitò a puntargli gli occhi nei suoi. Un sorriso e un cenno affermativo con la testa. Ade uscì da lì stringendosi nella coperta, le ossa fecero rumori sinistri mentre tornavano a muoversi.
<Come potrò usare la mia magia?>
<La controllerò io...come farò ora...> detto ciò Ade si strinse i bracciali che aveva sui bicipiti con uno sguardo di fuoco poi...sorrise.
<Magia rischiosa> disse prima di indietreggiare.
Un tornado di fiamme partì da lui alzandosi in cielo e divorando la neve. Non provavano caldo, non bruciava gli occhi ma era comunque terribile.
Quando il drago, più piccolo rispetto a quello che si ricordavano, apparve nel mezzo Mal e la Fata poterono finalmente avvicinarsi e salire su di lui scalandolo come una montagna.
<Vedi di comportarti bene> gli gridò la Bestia senza che lui rispondesse, si limitò ad alzarsi in volo.
Mal si strinse ad una delle due piccole corna che spuntavano accanto a quelle grandi come alberi. Quando si sporse a vedere al di sotto vide un manto bianco così come lo aveva visto dall'elicottero ma il movimento era accompagnato dall' idilliaco suono del battito delle ali, lo stridio delle squame sotto i suoi piedi e il rumore soffocato del suo respiro davano un senso di leggerezza...di fantasia. L'opposto dei rumorosi motori dell'elicottero.
<Ci sentite ancora?> chiese la Fata parlando nell'orologio dotato anche di microtelecamera.
<Si tutto bene. Fate un giro di perlustrazione poi decidete il da farsi>
Ade virò verso il basso puntando verso il verde e sorvolando la foresta. Non si vedevano ancora zombie, o erano nascosti o si erano rifugiati chissà dove.
<Sentite... facciamo un giro anche al castello poi ho una mezza idea di come organizzarci> la voce graffiante provenì dal collo del drago che puntò verso il castello.
<D'accordo>
L'aria gelida sferzava i loro volti mentre la velocità aumentava la difficoltà nel stare aggrappati. Finalmente passarono sopra le punte aguzze e blu del castello. Sotto gli zombie camminavano e correvano sparpagliati.
<Non sembra che si siano duplicati> osservò Mal
<No infatti non sono qui> disse la voce di Ade
<Si nascondono tra gli alberi allora>
<Tra o sopra> un brivido lungo il suo corpo congelò il sangue di Mal. Sopra.
Davanti, dietro, destra, sinistra, sotto e sopra....potevano essere dovunque.
<Anche dormire tra gli alberi è rischioso> disse la Fata
L'orologio si illuminò <Se trovate un posto per dormire al sicuro, fatelo altrimenti tornate alla base e penseremo ad altro>
<E come faremo?>
<Non lo sappiamo ma faremo>
La Fata toccò le squame di Ade <il corpo di Ade è resistente, non arrendiamoci subito>
<E con ciò?> chiese l'ufficiale
<È come una fortezza mobile, in qualche modo faremo>
<Vi fidate solo di quello?>
<Si > risposero in coro
<E va bene... andate>
<C'è un posto dove potremmo stare tranquilli>
Ade disse ciò prima di virare verso il mare, sulla spiaggia gli zombie si muovevano a centinaia, lì non si potevano nascondere.
<Se i boschi sono cosi...>la Fata non continuò la frase ma era tutto sottinteso.
Ade si fermò in volo abbassandosi verso gli zombie <cosa fai?>
<Vediamo se sanno anche nuotare> gli zombie li notarono radunandosi in un punto sotto di loro con le braccia alzate come un gruppo di formiche nere. Ade si allontanò verso il mare e si fermò...gli zombie si immergevano in acqua correndo al riparo sulla spiaggia appena l'acqua gli toccava il petto.
<Perfetto>
<Perfetto un corno...attirati da voi possono affogare> gridò l'orologio
<Non mi paiono cosi stupidi. E ora...> si volse verso il mare, verso un banco di sabbia nel mezzo dell'acqua e atterrò facendole scendere <qui potremmo stare tranquilli>
<Ma non potremmo tenere tutte le persone>
<No...dopo dovremmo stare a terra e ci penserò io...come al solito...> brontolò con una frecciatina seccata.
Mal si sedette sulla sabbia <adesso...come ci organizziamo per domani?>
Il drago si sedette al suolo poggiando il muso a terra riposandosi. La sabbia calda doveva parergli il paradiso dopo la neve.
<Allora dobbiamo prendere degli zombie, trasformarli e issarli sulla schiena di Ade dove non dovremmo preoccuparci degli zombie che possano attaccarli. Secondo me la soluzione migliore è fare il carico in una giornata e riportarli alla base di notte dormendo alla base> disse la Fata
Mal sospirò <si ma quale drago vuoi caricare questo piccolo o quello da un milione di persone....>
<Scegliamo un drago che possa tenere tutte le persone che possiamo trasformare>
<Va bene. Come facciamo a prendere gli zombie...se su Ade ci sono le persone non possiamo contare su di lui per catturare gli zombie>
La Fata si morse il labbro <si hai ragione e la cosa diventa rischiosa>
Mal guardò le alghe che si muovevano sotto l'acqua, all'interno un pesciolino nascosto <creiamo una gabbia>
<Una gabbia?>
<Si una grande che si riempirà di notte con gli zombie attirati dal sangue. Una volta radunati lì dentro dovremo solo creare una barriera che faccia passare solo un essere per volta... >
<Tipo una barriera collegata alla gabbia che possa contenere solo una cosa alla volta>
<Esatto e le persone guarite...>
<Potranno salire su Ade senza problemi> concluse la Fata prima di far sparire il sorriso dal suo viso <dove troviamo del sangue?>
Mal gli indicò il pesciolino <pesce>
<Sei un genio Mal>
<E ora costruiamo una gabbia>
La Fata e Mal salirono in groppa al drago nero, le cui squame scintillavano alla luce riflessa dal mare. Le sue ali possenti si aprirono con grazia, creando una raffica di vento che fece alzare la sabbia intorno a loro. Mal si sistemò saldamente dietro la Fata. Con un poderoso battito d'ali, il drago si sollevò in volo, portandole rapidamente oltre l'oceano e sopra le fronde verdeggianti. Sotto di loro, il paesaggio si trasformava in un mosaico di verdi foreste e azzurri fiumi serpeggianti, dipingendo un quadro naturale di straordinaria bellezza.
Il loro obiettivo era chiaro: recuperare i tronchi di legno necessari per costruire una gabbia destinata a contenere gli zombie. Il drago, con movimenti leggiadri e precisi, si abbassò lentamente verso una radura dove alberi secolari crescevano alti e robusti. Atterrarono con un morbido tonfo, il drago piegò le ali, permettendo a Mal e alla Fata di scendere.
Un ringhio sordo sordo provenì dalla gola di Ade che fissò i suoi occhi tra gli alberi. Gli zombie uscirono appena non muovendosi di un millimetro <facciamo in fretta, non so quanto potrò tenerli lontani> disse Ade sedendosi accanto a loro con la coda che sferzava l'aria peggio di una frusta.
La Fata, con un tocco della sua bacchetta magica, fece sì che alcuni alberi cadessero delicatamente, mentre Mal si occupava di tagliare i tronchi con abilità e velocità aiutata dagli artigli e dalle zanne di Ade. L'aria era pervasa dal profumo del legno appena tagliato. Dopo aver raccolto il necessario, risalirono in groppa al drago, che afferrò tra le zampe i tronchi. Ora mancava scegliere il luogo più adatto.
<Vicino alla spiaggia?> chiese Mal
<Ce ne sono un sacco di zombie lì>
<Ma pare che siano abbastanza fifoni da stare alla larga da un drago...almeno per ora>
<No> ringhiò Ade <mi stanno solo studiando>
<Mentre ti studiano noi costruiamo>
Arrivarono alla spiaggia gremita ancora di zombie.
La Fata tirò fuori la bacchetta prendendo i tronchi dalle zampe del drago e piantandoli al suolo mentre erano ancora in volo...al sicuro. Gli zombie gridarono spaventati mentre pezzi di legni enormi piombavano su di loro come meteore dell'apocalisse. Mal trovò un incantesimo nel libro di sua madre e creò catene resistenti che bloccavano la gabbia circolare sul posto richiudendo anche alcuni zombie all'interno.
<E ora per la porta?> la Fata guardò Mal lei annuì. Come aveva fatto prima si concentrò sul legno creando un getto di acido verde che scioglieva punti precisi del legno.
<Cadranno da soli tra pochi minuti adesso...la barriera...>
La Fata agitò la bacchetta e in poco tempo una bolla sferica glitterata si era attaccata alla gabbia di legno <e ora pesce>
Ade si voltò verso il mare puntando la grande pozza di acqua salata. Il drago si chinò sull'oceano, le sue enormi ali battevano con un suono profondo e risonante che riempiva l'aria come un tamburo antico. Volava veloce, sfiorando la superficie dell'acqua con una grazia sinistra, le scaglie scintillanti che riflettevano i raggi del sole al tramonto. Con un movimento rapido e preciso, spalancò la bocca, rivelando file di denti affilati come rasoi. Con un guizzo fulmineo, afferrò una moltitudine di pesci, l'acqua schizzò in tutte le direzioni bagnandole non poco. I muscoli che avevano sotto i loro piedi si allargarono per poi contrasti sollevandoli quasi in verticale, il fragore del vento sotto le sue ali era simile al rombo di un tuono lontano. Mal abbracciò le corna mentre il drago virava fiondandosi verso il basso, verso la gabbia. Passò sopra l'accumulo di legno lanciando tutti i pesci, ancora vivi, al suo interno, gli zombie non si fecero aspettare.
<E ora aspettiamo> disse Mal prima che Ade atterrasse sulla striscia di terra bagnata dalle acque.
<Ma cosa mangiano noi?>
Ade lasciò a terra pezzi di legno piccoli che erano avanzati <costruite un fuoco> disse prima di guardare nell'acqua. Il collo di serpente si tuffò in acqua uscendone con vari pesci di piccole dimensioni <basta cucinarli no?> disse prima di far aderire le sue squame alla sabbia ancora calda.
La Fata posizionò il legno e Ade vi soffiò sopra creando un bel falò riscaldante.
Mal si era già fiondata sui pesci sventrandoli con il coltello che avevano dato loro. Li infilzò sui bastioni e poi, come se fossero marshmellow, si misero a cucinarli.
<Mhhh buonissimi> Mal si leccò i baffi
<Non mi aspettavo che al fuoco fossero così deliziosi e freschi>
<Appena pescati> disse con una risata poi guardò Ade che sembrava addormentato
<Sarà sempre sotto questa forma?> Mal fece passare le sue mani sulle sue squame
<Non lo so, possiamo chiedere se vuoi che torni normale. Pare che tu ti sia legata molto a lui. Come mai?>
Mal scrollò le spalle <non saprei, non so cosa pensare su di lui>
La Fata sospirò <ha un magnetismo enigmatico lo so, ma fatti dare un consiglio per il tuo bene Mal> lei la guardò con fermezza <io c'ero, io l'ho visto, io ho combattuto contro di lui e contro tutti i cattivi...i suoi poteri, la sua energia...non c'è abisso più profondo. Ti attira è vero ma allo stesso tempo ti inghiotte è come se dentro di lui esistesse un buco che risucchia chiunque. Non farti tirare dentro. Stai sopra...al sicuro>
Mal fissò le mani della Fata poggiate sulle sue <quel buco...è sempre esistito o qualcuno lo ha scavato? Chiedi tu a loro, io intanto butto via i resti...non ho voglia di dormire in una pescheria> disse ridendo prima di avvicinarsi all'acqua in cui buttò le scaglie e lavò i bastoni per levargli l'odore.
La Fata gli mise una mano sulla spalla <gli hanno dato il permesso di diventare uomo...è meno pericoloso>
Mal la guardò <gli hanno dato il permesso o lo faranno a prescindere che lui voglia?>
La Fata si spostò da lei mostrandogli Ade seduto che si stringeva i pezzi dorati <a prescindere> le rispose solo <devono fargli male quei cosi...chissa come mai? Sono sue magie dopotutto>
Mal sospirò prima di avvicinarsi a lui con un pesce cotto che aveva avanzato e che mise davanti ai suoi occhi con un <mangia>
Gli occhi verdi la guardavano tristi <grazie> disse prima di addentare il pasto. Mal si sedette accanto a lui mentre la Fata si sdraiò sopra la sua giacca per dormire. Il sole stava già tramontando.
<Che bel tramonto> commentò Mal vedeva i suoi occhi fissi all'orizzonte, lui sorrise continuando a mangiare.
<Perché non ti stai ribellando a nulla?>
<Me l'hai chiesto tu> le rispose con un sorriso.
Lei si appoggiò a lui, nel silenzio della sera.
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Sinfonia degli Abissi [Descendants]
FantasiTra le mura scintillanti di Auradon, un'ombra inattesa si insinua nell'aria impregnata di magia. Ade, il signore degli inferi, emerge da un passato oscuro, portando con sé non solo il peso delle tenebre ma anche la sfumatura di un'anima in cerca di...