Cap 12: Annie

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L'ufficiale ripose le carte sul tavolo <mi spiace sire ma dovrò mandare i miei uomini, non posso mettere la famiglia reale in pericolo. In compenso seguirete tutte le operazioni dai droni>
<Si va bene> annuì Ben
Ade si alzò dal tavolo <quindi che si fa?>
<Tu porterai questi due colonnelli con te e svuoterete quanti piu bunker possibili. Una volta che non ci sarà più spazio tornerete qua, scaricherete e ricaricherete. Le perdite saranno a carico tuo Ade>
<Si si non c'è problema>
<Per le persone stiamo raccogliendo materiali per creare delle cinture per loro, ci vorrà un po' ma possono aspettare qualche giorno> disse l'ufficiale
<Non servono, li terrò fermi io con la magia> affermò Ade
I soldati lo guardarono con punto interrogativo <se dici che funzionerà va bene. Avanti voi tre...fuori!>
I marescialli salutarono il generale che era uscito dal suo ufficio proprio per quell'occasione. Le telecamere proiettavano l'esterno sul muro della mensa dove si erano radunati tutti coloro che stavano assistevano alla più grande impresa di salvataggio del secolo.
Mal guardava con il cuore che si stringeva, Ade si era appena svegliato e già andava in giro, le cicatrici che aveva sulla schiena erano ancora fresche. Lo guardò uscire dal portellone esterno, lo vide avvolto dal tornado di fuoco che si allargava sopra e dentro la vallata. Il drago nero poggiò le sue zampe sul terreno, dal tetto cadde un polvere bianca sopra le loro teste. I droni inquadravano il drago dall'alto mentre i due marescialli uscivano dalla porta d'acciaio in balia del gelido vento. Sulla schiena del drago enormi ammassi di carne sorgevano dalle dure squame, le cicatrici del corpo umano si erano trasferite al copro dell'animale creando una scacchiera rosa in quel mare nero notte.
I marescialli furono presi tra gli artigli dell'animale che se li pose sulle schiena tra una spina cervicale e l'altra.
<Potete decollare> dichiarò il generale
Il drago aprì le ali, mosse le sue enormi zampe sulla roccia spostandosi di lato. Quando le ali piegarono verso il basso sembrò, per un istante, che la terra si fosse spostata per resistere a quello sforzo. Si sollevò in aria liberando il terreno dal suo peso.
<Nord Est, direzione bunker 1 passo> disse uno dei due intrepidi sulla schiena del drago.
<Perfetto, procedete a velocità costante, passo> risposero dall'interfono
<D'accordo, passo>
Mal li guardava dai droni. Nel suo cuore aveva sentimenti conosciuti uniti ad un ambiente sconosciuto. Lui era entrato nella sua vita senza un perché, lei non era niente per lui e lui non era niente per lei eppure si erano salvati a vicenda, avevano condiviso storie ed emozioni senza un perché. Nulla li legava, allora perché non poteva non sentire quei sentimenti, non poteva cancellarlo dalla sua memoria.
Il drago superò le montagne viaggiando velocemente, talmente tanto che i droni non gli stavano dietro e si dovette passare alle videocamere satellitari che riproducevano le immagini alla base come un film del miglior regista.
Il drago si muoveva con una grazia sorprendente, come un balletto tra le correnti d'aria, il suo corpo sinuoso si adattava con perfetta armonia al paesaggio circostante. Le sue ali battevano con potenza, ma anche con un tocco di leggiadria, mentre si innalzava tra le vette innevate con un movimento fluido e regale. I picchi delle montagne si ergevano come torri di ghiaccio, una visione maestosa che si perdeva all'orizzonte. La creatura si contorceva con agilità sopra le cime innevate, tracciando un percorso audace attraverso il paesaggio montano. Sotto di loro, i boschi si stendevano come un mare di verde intenso, le fronde degli alberi danzavano al ritmo della brezza mentre i fiumi scintillavano come fili d'argento tra la vegetazione. Il paesaggio si trasformava lentamente sotto di loro, una tavolozza di colori che si fondevano in una sinfonia visiva di sublime bellezza. Le montagne si ritiravano in lontananza , il sole dipingeva le nuvole di tonalità arancioni e rosa, creando un'atmosfera eterea e incantata.
L'enorme corpo girò su se stesso voltando verso destra e puntando in planata verso il basso.
<15 gradi nord...primo bunker in vista...sapete cosa fare> disse l'ufficiale
<Ricevuto, passo> gli risposero i marescialli mentre la virata del drago si fermava puntando verso il basso nella foresta verde scura. Tra la flora verdeggiante macchie grigie e urla stridule apparvero muovendosi veloci tra gli alberi, seguendo l'ombra dell'animale che passava molti metri sopra di loro.
<Ci siamo, è qua sotto> la donna aggrappata ad una spina cervicale del drago si era alzata in piedi indicando un punto nella foresta con un punto rosso proiettato dalla sua arma. Il drago non rispose ma si limitò a bloccarsi a mezz'aria. Gli alberi si muovevano come mossi da un tornado sotto di loro. Tra le squame nero notte del collo spuntarono fiumi blu luminosi e splendenti. Risalivano dal suo petto salendo verso la bocca che si spalancò mostrando i denti aguzzi come bisturi. Scintille blu sprizzavano dalla bocca uscendo e cadendo al suolo spegnendosi prima di toccare i vegetali. Il collo iniziò a tremare facendo agitare a destra e a sinistra anche i marescialli che sedevano sul suo collo mentre un getto di fiamme azzurre brillanti uscivano dalla sua bocca in una colonna di fuoco che devastò il terreno radendo al suolo tutto ciò che quel cerchio d'Inferno conteneva. Dentro quella circonferenza si trovava, 20 metri sotto la terra, il bunker pieno di persone in attesa di essere salvate. L'audio registrato e trasmesso nella sala di ferro rimbombava contro le pareti metalliche amplificando le grida acute degli zombie e gli scoppi delle fiamme al suolo insieme al rumore che quella colonna di fuoco produceva uscendo dai denti del drago.
Ben strinse la mano di Mal <li salveremo tutti...tutti...ti prego fa che vada bene>
Mal gli appoggiò la mano sulla sua <li salveremo>
Il drago smise di sputare fuoco guardando le fiamme che incenerivano tutto ciò che potevano, spalancò le ali dietro la sua schiena aprendole totalmente nella loro grandezza. Un potente colpo d'ali, l'aria si condensò nelle sue membrane piegate dalla pressione, sembrava quasi che il vento invisibile avesse assunto forma e colore definiti mentre venivano scagliati verso la foresta facendo sparire l'incendio in pochi secondi e con esso le polveri nere si sollevavano veloci dal suolo lasciando una radura di un verde chiaro che sembrava nata per quel momento, così perfetta e così giovane.
Il drago atterrò veloce a suolo, i marescialli scesero da delle corde in fretta e furia, il portellone d'ingresso si aprì sotto ordine dell'ufficiale alla base che controllava tutti i bunker. I soldati entrarono dentro chiudendosi il portellone alle spalle, un altro, all'interno, di sicurezza si aprì una volta che il primo fu chiuso. Il drago si sdraiò al suolo, la coda attorcigliata attorno al portellone a protezione del dietro mentre il davanti veniva protetto dall'immensa mole del suo corpo e da una testa infuocata.
Le telecamere del fuori si spensero lasciando il posto a quelle dei caschi dei soldati che correvano nel corridoio di ferro aprendo tutte le porte interne fino a raggiungere la sala principale. L'ultima porta si aprì con un grido di paura subito spento una volta visti i soldati.
<Tranquilli siamo qui per portarvi in un posto più sicuro, ora ascoltatemi attentamente su quello che dovrete fare. Innanzitutto, qual è il rappresentante?>
Una donna dai lunghi capelli biondi alzò la mano <sono io>
<Quanti bambini, anziani e persone che non possono correre ci sono qua?>
<Quasi tutti...abbiamo raccolto tutte le persone degli ospedali e dei centri anziani>
<Ok, drago?> parlò alla radio nella manica <preparati...sono quasi tutti infermi>
Il maresciallo donna prese il microfono dalla sala principale <tutti attenti, mi sentite?> un coro di approvazione <fuori da qui troverete un enorme drago nero, è il nostro mezzo per fuggire alla base in modo sicuro, non dovrete aver timore a montare sopra di lui o aggrapparvi a lui, è l'unica cosa che vi può proteggere quindi non abbiate timore a chiedergli aiuto. Ora dovrete seguire il piano alla lettera so che siete impauriti ma dovete impegnarvi al massimo. Apriremo il portellone e uscirete fuori, dovrete corre fuori più veloce che potete. Troverete delle scale appese sulla schiena del drago, salite sopra senza spintonare nessuno, abbiamo tempo per farvi salire tutti senza eccezioni, non preoccupatevi di nulla solo delle scale al resto ci pensiamo noi. Per chi non può correre o arrampicarsi l'unica cosa che deve fare è essere trasportato fino al portellone di uscita, non dovrete preoccuparvi o affannarvi a cercare di salire, verrete portati in sella grazie alla magia basta che stiate immobili senza aver paura. Una volta in groppa verrete bloccati alla schiena grazie alla magia. Per i bambini, anche se sono piccoli, lasciateli insieme a chi non può muoversi all'ingresso del portellone, anche loro vi verranno ridati con la magia. Per l'ultima volta, non dovete aver timore...NESSUNO verrà lasciato indietro. So che vi stiamo chiedendo tanto ma fidatevi>
Dopo il discorso iniziarono a sistemare tutte le persone, chi poteva correre davanti gli altri. Mal saltò sulla sedia <sono Jay e Carlos, là in prima fila > Evie strizzò gli occhi <si, sono loro> gridò abbracciandola <sono viviiiiiii> gioia era tutto ciò che provavano ora
Il processo di trasferimento era iniziato. Il portellone esterno si aprì, le persone uscirono veloci e con loro anche Jay e Carlos, si fiondarono come una mandria verso le scale iniziando a scalare. Sullo sfondo gli zombie riapparvero dagli alberi sentendo odore di carne fresca, non avevano nessun buco libero da cui passare, anche la sola coda era alta come una montagna difficilissima da scalare, anzi impossibile. Si ammassavano a centinaia provando a mordere o graffiare le dure squame che non cedevano di un passo di fronte a quella furia finendo inceneriti ancora prima di aver combinato qualcosa di serio. Il drago ricopriva di fiamme tutta la radura, nessuno zombie si stava avvicinando.
Tentacoli rossi scuri come il sangue uscirono dalla schiena del drago entrando nell'ingresso, i soldati bloccavano le persone all'entrata calmandoli mentre i tentacoli si avvolgeva attorno a loro trasportandoli sulla schiena. Gli altri salivano sulle scale piazzandosi già tra le spine cervicali. Gli infermi venivano adagiati sul collo, mentre venivano posti sulle dure squame da quelle uscivano catene di nebbia nera che fissavano le persone come cinture delle macchine ai loro posti.
Jay e Carlos furono inquadrati mentre venivano avvolti dalle catene di nebbia nera. I bambini vennero dati in grembo alle loro madri senza che levassero un grido durante il processo, urlavano di più gli anziani che i bambini stessi. Il drago sputava fiamme senza sosta creando una linea di morte tra il suo corpo e l'esterno lasciando uno spazio di azione per i suoi artigli.
I soldati furono gli ultimi a montare riavvolgendo le scale sulla groppa e sistemandosi sulla testa del drago.
<Siamo carichi passo> disse la donna mentre i tentacoli rossi si ritiravano nella schiena. Il drago si alzò in piedi gli zombie cercavano di salire sulle zampe cadendo appena quelle si muovevano. Le ali si aprirono coprendo tutta la visuale della radura, il portellone si era chiuso senza imprevisti ma riempirono il bunker di gas velenosi per sicurezza. Il drago si alzò sulle zampe posteriori volando in alto e lasciandosi una scia di morte al suolo.
<Siamo in volo passo>
<Ricevuto passo> gli rispose l'ufficiale dalla base <preparate tutto per l'accoglienza>
I soldati si muovevano veloci, aprirono i portelloni e sistemarono coperte riscaldanti, fuori e dentro l'infermeria che si era già preparata richiamando tutto il personale. Un buffett era stato allestito al piano di sotto mentre al piano di sopra era stato sistemato un banco dove segnare tutte le persone arrivate lì.
Mal e Evie salirono subito al piano di sopra "Jay, Carlos..." era tutto ciò che avevano in testa, la paura che avevano avuto per loro ora era solo euforia.
Un grido simile all'eruzione di un vulcano, il sole che veniva oscurato le luci delle piste a livello del terreno si accesero. Il drago poggiò le zampe anteriori nella vallata, quelle posteriori bloccate tra due montagne. Quella era l'unica posizione possibile se non voleva far saltare giù le persone dalla sua altezza. Le zampe anteriori si piegarono portando il suo corpo a contatto con la neve fresca. Le scale furono gettate giù, i tentacoli rossi uscirono dalla schiena, le persone scendevano con calma mentre gli infermi venivano adagiati vicino all'ingresso e consegnati a chi di dovere. Mal e Evie guardarono lo spettacolo dalla loro piccola statura. Vista dalla telecamere sembrava un film di fantascienza ma visto da lì era ben tutt'altra cosa. La grandezza del drago dei tentacoli, la quantità di persone, la velocità delle magia di Ade e la loro delicatezza nonostante la mole enorme che andavano e venivano come in una macchina coordinata al millimetro. L'umanità avrebbe impiegato anni per raggiungere tali livelli di precisione con le macchine.
Evie le strattonò il braccio levando il suo sguardo dal miscuglio rosso e nero. Jay e Carlos le stavano correndo incontro con indosso le coperte riscaldanti dorate.
<Ragazzeeeee!>urlò Carlos abbracciandole entrambe <eravamo cosi in pensiero> gridò
<Era come un bambino> la voce di Rudy raggiunse le sue orecchie
<Funziona ancora?> commentò Evie veloce abbracciando Jay
<Non ha mai smesso> sospirò Jay esausto
<Possiamo andare dentro? Fa freddo, volare nel cielo montuoso in maniche corte sapete> disse Carlos fiondandosi verso l'ingresso, gli altri tre lo seguirono. Diedero i nomi e poi scesero le scale dove presero dei piatti e ritornano alla sala dove veniva proiettato tutto.
Ben li raggiunse insieme a Jane <che bello rivedervi>
<Carlos!>
<Jane!> Carlos dimenticò il freddo che aveva e si fiondò da lei abbraciandola
<Pensavo di non rivederti più> disse Carlos
<Eravamo preoccupatissimi, che fine avevate fatto, non eravate in nessuno dei bunker, quando ci mettavamo in contatto con gli altri, voi non c'eravate mai> disse Jay
<All'inizio dovevamo venire qui ma abbiamo avuto qualche contrattempo lungo la strada> gli rispose Evie
<E quello da dove salta fuori? Non sapevo che potessi fare questi incantesimi Mal> disse Carlos
Mal sorrise <infatti non c'entro...lunga la strada abbiamo incontrato lui che ci ha aiutati>
<Lui?> domandarono in coro Jay e Evie
<Ade>
Carlos prese a tremare <A...Ade....quello è...svengo> disse cadendo sulla sedia
<State scherzando?> urlò Jay
<No> disse Evie <ha salvato la vita a Mal e a noi un sacco di volte>
<Ma pensa un po'> disse Jay con occhi sbarrati
<Quindi...dobbiamo avere a che fare con lui?> disse Carlos
<Si>
<Se siete tranquilli voi>
<Noi non lo siamo> disse la Bestia fissando lo schermo
<Quante magie complesse, la grandezza delle stesse e l'energia che sta spendendo...è proprio un dio...una fata non può combattere con lui> il tono che aveva la Fata era tutto fuorché rassicurante, era come assistere alla messa in moto di una macchina che poteva creare l'apocalisse.
Tutte le persone erano scese dal drago che si era già alzato in volo verso il prossimo bunker. Mal e Evie diederono una mano mentre continuavano ad arrivate persone aiutandoli con i letti, anche di fortuna, il cibo e l'acqua. Accompagnavo i malati e aiutavano chiunque a dirigersi verso il proprio letto dopo che veniva assegnato. Ogni tanto passava nella sala dove la Bestia e Belle erano rimasti a guardare il percorso del drago. "Non sforzarti troppo" si disse vedendo il sangue uscire dalle zampe.
Tutte le persone vennero sistemate come meglio si poteva occupando tutti i posti liberi, meno male che la base occupava tutto l'interno della montagna.
Mal sentì un botto di sopra e la voce all'interfono dire <missione compiuta tutti i bunker sono stati svuotati> Mal abbandonò a Jay la coperta e corse di sopra. Non servì neanche, Ade stava già scendendo le scale. Un silenzio di tomba scese nel bunker alla vista del signore degli Inferi che rimase fermo e impassibile a quel silenzio improvviso. Si appoggiò alla ringhiera della scala, dietro a lui i due marescialli esausti.
Ade rimase fermo un po' prima di scendere tra la gente che gli fece spazio in silenzio, prese un bicchiere di vino dal tavolo e si allontanò senza dire una parola. Quando scesero i due marescialli vennero accolti con molte feste, Mal vide Ade con lo sguardo chino fermarsi in mezzo alla sala urlante. Una mano appoggiata sul fianco mentre i denti si serravano e gli occhi si chiudevano "lo sapevo che aveva esagerato"
<Ade!> Mal urlò bloccando tutta la sala, non voleva attirare l'attenzione ma non voleva che se ne andasse chissà in quale angolo da solo.
Senza preoccuparsi degli sguardi increduli si fiondò da lui abbracciandolo <come va? Ti fa male? Hai esagerato>
Lui la guardò con occhi dolci <forse un po'> disse con un sorriso che si spense subito udendo i bisbigli indistinti delle persone. Mal non capiva cosa stessero dicendo, lui si perché la allontanò da lei con un <vai dai tuoi amici, non stare con me, sto bene pensa agli altri>
Mal sentì le sue mani staccarsi dal suo corpo docilmente, ora sentiva i bisbigli. Le parole di disgusto, di odio, disprezzo e paura tutte rivolte a lui, colui che li aveva portati qui. Si era sacrificato per loro e nessuno se ne rendeva conto. Aveva subito anche lei quei bisbigli e ora poteva cambiare qualcosa. Prese Ade per un braccio non facendolo allontanare, lui non si oppose ma lo stupore che aveva era palpabile quanto il battito del suo cuore.
<Che avete da guardare? Non volete tra voi colui che vi ha salvati? Senza di lui sareste morti di fame nei bunker dimostrategli almeno un po' di riconoscenza> il silenzio e l'eco accompagnarono la sua voce.
Una risata profonda si levò da dietro di lei, Ade sa la rideva tranquillamente e Mal non capiva perché. Smise di ridere per mettergli una mano sulla testa <hai un bel caratterino> le disse prima che una sirena suonasse nella base.
<Ci manca una famiglia, Chapman...qualcuno sa dove sono? Sono qui?>
Una voce si levò dalla folla <Sapevo che erano nella loro baita in montagna prima degli zombie> disse una donna
<Dove?!> gridò Ade
<A Mantra> gridò di rimando
Ade levò il braccio da Mal e si fiondò su per le scale, Mal lo seguì di corsa fermandolo prima che sparisse dalla vista della folla che ascoltava <dove vuoi andare?>
<A recuperarli, basto io, farò prima> disse ai soldati che già si stavano preparando
<Fermo! Dobbiamo coordinare...> gli gridò l'ufficiale
<Basta con queste carte e piani d'azione, apritemi la porta e riporterò tutti i vivi>
<Ma...>
<Ma un corno!> gridò, fiamme uscirono dal pavimento <Aprite>
Ade sparì di sopra fiondandosi all'esterno, tutta Auradon voleva sistemarsi nella sala per vedere cosa sarebbe successo. La curiosità della gente era senza fine. Proiettarono le telecamere in ogni angolo della base per tenere ferma la folla dove dovevano stare.
Mal e Jay guardavano la scena insieme a molte persone sistemate nell'ala nord.
Ade uscì fuori correndo nella neve, le fiamme uscirono dalla sua schiena scoprendo le ali nere che lo fecero volare tra le montagne veloce come un aquila. Anche i satelliti facevano fatica a stargli dietro.
Le ali nere presentavano le cicatrici dei morsi come la sua schiena ma sembrava non farci caso, continuava a muoverle velocemente e con agilità passando tra le vette e fiondandosi in picchiata verso il suolo in un gioco di acrobazie.
La baita innevata svettava tra gli alberi, nessuna luce, nessun fumo, brutto presagio.
<Prima di atterrare controlla la...> cercò di dire l'ufficiale ma Ade lo ignorò atterrando davanti all'ingresso. Gli zombie radunati li si fondarono da lui. Un gesto, una fiammata e tutto fu libero.
Si avvicinò alla porta...non servi neanche muovere la maniglia, era aperta.
<Cazzo> disse Ade prima di entrare.
Mal si mise una mano davanti alla bocca per non vomitare. La stanza ricoperta di sangue in ogni dove, sembrava la casa di Evie dopo che gli zombie avevano divorato Ade. Corpi morti in putrefazione giacevano a terra, budella sparse ovunque e vermi gialli che spuntavano dalla carne.
<Quanti dovevano essere?> chiese Ade mentre avanzava tra i cadaveri senza cura come se ci fosse abituato a vivere nella carneficina.
<Cinque, madre, padre, due figlie gemelle e il nonno>
Ade passava sopra i cadaveri mentre contava<Mary, Kelly, Frederick, Hans...manca una bambina> disse guardando nei cadaveri
<Come sai i nomi?> gli chiese il generale
<Sono o no il dio dei morti...Annie? Annie?> disse passando di stanza in stanza.
Arrivò al piano di sopra, la porta era serrata <Annie! Apri la porta sono un amico>
<Vattene via fantasma...sono vivi io lo so>
Ade si fermò un attimo <non sono un fantasma, sono un amico. Posso entrare?>
<Ti piacciono gli animali?> la vocina da dentro parlò
<Li adoro> piccoli passi seguirono l'apertura dalla porta.
<Allora puoi entrare> dalla fessura della porta si vide il viso di una bambina dai capelli neri e ricci con il vestito sporco di sangue.
<Avrà si e no cinque anni> commentò Jay veloce
Ade si chinò verso di lei <ciao, posso entrare?> lei annuì aprendogli la porta, quando lui fu entrarono lei si sedette sul letto. Quella stanza rosa era quella che condivideva con la sua gemella, un letto era abbandonato di lato.
<Cosa ci fai qui?> gli chiese fermando lo sguardo di Ade
<Sono venuto per portarti in un posto sicuro>
<Ma io voglio stare qua, sono sicura che si sveglieranno >
<La tua famiglia?> Ade si sedette di fianco a lei
<Si, sono solo molti stanchi dopo che si sono sporcati con i pennarelli>
<Pennarelli?>
<Si quelli rossi> Mal non sapeva come trattenere le lacrime
Ade le sorrise come se fosse la pura verità <Ah certo, mi vuoi raccontare il gioco che hanno fatto?>
<Non so, ero qui da sola perché la mamma non mi aveva fatto la pasta che volevo quando ho sentito delle urla. Il mostro della cantina emette quei versi cosi mi sono chiusa in camera e quando sono scesa era tutto rosso, ho provato a svegliarli ma nulla e sono tornata qua>
<Da quanto sei qua da sola?>
La bambina guardò il soffitto <è venuta la notte due volte>
<Sarai affamata. Non vuoi venire con me? Quando si sveglieranno li verrò a prendere>
<No> scosse la testa abbracciando il suo pupazzo a forma di cavallo
<Ti piacciono i cavalli?> lei annuì <ti va se ti porto a vederli?>
<Ma mamma e papà?>
Ade le sorrise <mi hanno detto che puoi andare, ti raggiungeranno una volta che si saranno riposati >
Lei si alzò dal letto <allora va bene> Ade la prese in braccio e saltò giù dalla finestra, non voleva farla ripassare dall'entrata.
Prima di atterrare furono avvolti dalle fiamme, quando sparirono la bambina rideva felice in groppa ad un cavallo nero alato che volava sopra la casa e sopra gli zombie.
<Trotta cavallino, vai!> urlava felice mentre Ade giocava nel cielo con lei in groppa avvicinandosi sempre di più alla base.
<Povera piccola> disse la Fata che li aveva raggiunti
<Una crudeltà> commentò Jay
Il cavallo atterrò nella neve dopo qualche ora di giochi, Ade si ritrasformò prendendo la bambina in spalla ed entrando.
Prima della loro figura arrivò la voce della piccola <è stato bellissimo, lo rifacciamo, ti prego lo rifacciamo, ancora, ancora>
Ade apparve con lei che si agitava sulle sue spalle felice.
<Domani va bene> le rispose Ade
<No oggi, oggi...> si fermò quando vide tutte le persone che la guardavano. Ade la appoggiò al suolo, due infermiere si avvicinarono a lei col sorriso ma la piccola si ritirò dietro le gambe di Ade stringendo la stoffa dei suoi pantaloni.
<Non ti vogliamo fare niente, siamo amiche>
<No, non mi piacete> tirò i pantaloni del dio che si chinò verso di lei <mi fanno paura, prendimi in braccio> Ade la accontentò sotto lo stupore generale.
<Se vengo io con te farai quello che queste signorine ti chiedono> lei annuì <allora andiamo> le infermiere lo seguirono con la bocca aperta.
<È traumatizzata altrimenti come fa Ade a darti sicurezza?> commentò uno acido, Mal stava per disintegrarlo poi si ricordò lo sguardo di Ade "Lascia perdere".

Sinfonia degli Abissi [Descendants]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora