L'aereo atterrò dolcemente, sfiorando la pista illuminata dai raggi del sole pomeridiano. Mal, Ben, Evie, Lucian, Eliza, Jay, Carlos, Ade, la Bestia e Belle si prepararono a scendere. Il viaggio era stato tranquillo, ma adesso il vero lavoro iniziava. Avevano una missione, un obiettivo da raggiungere: convincere il consiglio che il progetto di Mal per un safari nell'Isola degli Sperduti era la soluzione migliore per il futuro di Auradon.
Dopo aver ritirato i bagagli, il gruppo si diresse verso l'hotel. Un edificio maestoso, dal design moderno con un tocco classico, dominava il centro della città. Le vetrate riflettevano il sole calante, e all'interno, tappeti di velluto e lampadari di cristallo creavano un'atmosfera di eleganza e lusso. Tutti si sistemarono nelle proprie stanze, consapevoli che la giornata successiva sarebbe stata cruciale.
Il mattino seguente, Mal e gli altri si prepararono per il party del consiglio. Mal indossava un abito nero e viola, dalla linea fluida ma decisa, perfettamente abbinato a Evie, che aveva scelto un blu intenso con dettagli argentati. I loro abiti erano complementari, un riflesso del legame profondo tra le due. Jay e Carlos, anch'essi abbinati, sfoggiavano completi eleganti in nero e grigio, con dettagli che richiamavano lo stile urbano dell'Isola degli Sperduti, ma raffinati abbastanza per l'occasione. Carlos, visibilmente nervoso, si aggiustava il papillon ripetutamente, mentre Jay, più rilassato, gli dava pacche sulla spalla per calmarlo.
Ben, sempre impeccabile, indossava un completo blu notte con dettagli dorati, in onore della sua posizione regale. La Bestia e Belle, una coppia che non passava mai inosservata, erano perfettamente coordinati: lui in un abito formale blu con finiture dorate, lei in un elegante vestito color crema con accenni d'oro, che richiamavano i giorni della loro fiaba.
Ade, invece, attirava gli sguardi di tutti. Il suo completo, un mix di antico e moderno, esaltava la sua figura imponente. Il corsetto maschile che indossava sopra la camicia bianca aderente evidenziava il suo fisico scolpito, mentre la giacca nera decorata con motivi dorati completava l'insieme. Era un look che non passava inosservato, elegante ma anche audace, proprio come lui.
Arrivati alla villa del party, il gruppo fu accolto da una vista mozzafiato. La struttura era imponente, circondata da giardini lussureggianti e fontane scintillanti. All'interno, un'orchestra suonava melodie raffinate, mentre camerieri elegantemente vestiti servivano piatti prelibati: ostriche, foie gras, dolci elaborati e vini pregiati riempivano i tavoli. L'atmosfera era vivace, ma tra i sussurri della folla si percepiva una certa tensione, soprattutto riguardo alla presenza di Ade.
<Non mi piace questa situazione> sussurrò Carlos, sistemando nuovamente il papillon, mentre osservava gli sguardi di disapprovazione rivolti verso Ade.
Jay, sempre pronto a rassicurare, gli diede una pacca sulla spalla. <Tranquillo, siamo qui per sostenere Mal. Ade sa badare a sé stesso>
Nel frattempo, Mal si sforzava di apparire serena. Mentre attraversava la sala, avvertiva gli sguardi su di sé e su Ade. Tuttavia, il suo obiettivo era chiaro: quel party era solo una tappa per raggiungere il consiglio e presentare il suo progetto. Ben la affiancava, sorridendo agli ospiti e salutando con naturalezza, mentre Evie le offriva un sostegno silenzioso ma costante.
<Lasciamoli divertire per ora> disse Ade a Mal, avvicinandosi a lei con il suo tono calmo ma deciso. <Quando sarà il momento, faremo la nostra mossa.>
La musica riempiva la sala, mentre coppie iniziavano a ballare sulle note melodiose dell'orchestra. Mal osservò i tavoli ricchi di cibo e bevande, mentre gli ospiti ridevano e chiacchieravano tra di loro. Ma per lei, quella festa era solo l'inizio di qualcosa di molto più grande.
La musica riempiva la sala, ogni nota echeggiava tra i muri dorati e i pavimenti lucidi come cristallo. Le dame in abiti sontuosi si muovevano leggere, sfiorando il pavimento con grazia, mentre i signori con abiti impeccabili si avvicinavano alle loro compagne di danza. Tuttavia, nonostante la bellezza e il lusso della festa, tutti gli occhi ricadevano su una figura in particolare: Ade.
Il suo fisico scolpito era messo in risalto da un elegante corsetto maschile che abbracciava la sua vita stretta, accentuando la possanza delle sue spalle e il petto ampio. L'eleganza dei suoi abiti, seppur raffinata, lasciava trasparire la forza latente sotto ogni cucitura. I suoi occhi brillavano sotto una ciocca ribelle di capelli ormai di un nero pece che incorniciava il suo viso forte e affilato. Ogni passo che muoveva era un richiamo, un'attrazione magnetica che lasciava senza fiato.
Le donne presenti lo ammiravano da lontano, alcune con timore, altre con un arrossire evidente sulle guance. Quando Ade si avvicinava, bastava un sorriso o uno sguardo per farle sciogliere.
La sua aura era palpabile, una combinazione di mistero e potere che le attirava a lui come falene alla luce. Ogni gesto, ogni parola sussurrata, sembrava ipnotizzarle.
Le sue mani scivolavano con grazia lungo le colonne marmoree della villa, le dita lunghe e forti come quelle di un re che poteva plasmare il destino con un solo tocco. Una delle nobildonne più vicine arrossiva, abbassando lo sguardo quando lui le rivolse un lieve sorriso. <Signora, la vostra grazia oscura il fascino di Venere> sussurrò Ade, avvicinando il viso al suo orecchio con una voce vellutata. Lei arrossì ancora di più, incapace di trovare una risposta, mentre il suo cuore accelerava al ritmo della tensione palpabile.
<Dio delle ombre, come può un uomo resistere alla tentazione di un essere così enigmatico?> mormorava un'altra donna accanto, gli occhi fissi sul suo viso, il fascino pericoloso che emanava lo rendeva irresistibile. Ade inclinò la testa, con un sorrisetto divertito, sfiorando le dita della donna con una delicatezza che contrastava con la sua aura minacciosa. <Le ombre, mia cara, celano molte verità> rispose, e il rossore della donna si intensificò, i suoi occhi brillanti di adorazione.
<Oh, no... mi... mi scusi> rispose lei, incapace di mantenere la calma di fronte a quel magnetismo travolgente. <Non c'è bisogno di scusarsi> rispose Ade, il sorriso a metà tra la malizia e la cortesia.
Ma mentre le donne lo ammiravano con occhi lucidi e respiri sospesi, gli uomini nella sala lo guardavano con invidia e gelosia. Alcuni di loro serpeggiavano commenti sottovoce, ma nessuno osava affrontarlo direttamente. Ade era un Dio, e la sua presenza schiacciava ogni altro uomo nella stanza. Nessuno poteva competere con l'aura di potere che emanava, né con l'eleganza naturale dei suoi movimenti. Un conte si avvicinò a un suo pari e, con un tono acidulo, borbottò <Non capisco cosa vedano in quell'uomo. È pericoloso, eppure lo idolatrano come se fosse un dio>
Il suo compare esordì con le braccia incrociate mentre osservava con gelosia mentre Ade scambiava parole con una giovane baronessa. <Un giorno il suo fascino svanirà, e allora vedremo se rimarrà qualcosa di più oltre a quella facciata minacciosa.>
Ben sorrise prima di avvicinarsi a loro, lì aveva sentiti e beh perché non divertirsi <cari signori non ho potuto non ascoltare i vostri discorsi. Per vostra informazione Ade è un dio. Non invecchierà mai, rimarrà cosi come lo vedete ora fino alla fine del mondo e anche dopo. Scusate...> si fece spazio tra i due per arrivare a prendere i salatini, Solo una scusa banale ma i suoi gesti e la sua voce non resero il tutto così banale anzi i nobili gli sorrisero annuendo e Ben tornò ridendo da Mal.
Anche Ade ignorava quei commenti, sapendo benissimo l'effetto che la sua presenza suscitava sia sulle donne che sugli uomini. Continuava a muoversi tra loro, giocando con le reazioni che provocava, ma mai dimenticando la sua vera attenzione. Per quanto il gioco della seduzione fosse per lui naturale, il suo sguardo non si distaccava mai del tutto da Mal. Anche mentre le nobildonne arrossivano al suo passaggio e gli uomini lanciavano sguardi carichi di rancore, Ade era come un guardiano silenzioso. Dietro ogni parola dolce e sorriso affascinante c'era una vigilanza costante, una protezione tacita rivolta a Mal, sapendo che qualunque fosse l'apparente tranquillità della serata, era lì per lei.
Mentre la festa proseguiva, con balli sfrenati e risate cristalline, l'aura di Ade rimaneva un faro di potenza e fascino oscuro, un punto fermo in un mare di frivolezza e leggerezza. E, nonostante tutti lo guardassero e sussurrassero alle sue spalle, Ade sapeva bene chi stava davvero proteggendo quella sera.
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Sinfonia degli Abissi [Descendants]
FantasíaTra le mura scintillanti di Auradon, un'ombra inattesa si insinua nell'aria impregnata di magia. Ade, il signore degli inferi, emerge da un passato oscuro, portando con sé non solo il peso delle tenebre ma anche la sfumatura di un'anima in cerca di...