CAP 15: Analisi di laboratorio

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Riaprì gli occhi poco dopo, Ben le stava dando dei buffetti sulla guancia quando si rialzò. La testa pulsava di dolore, non le era mai successo di svenire, due volte in un giorno poi era impensabile.
<Come va?> Ben la fece sedere mentre l'ufficiale porse a Evie un bicchiere d'acqua.
Mal scosse la testa e annuì <è sicura?> le chiese l'ufficiale
<Sto bene>
Evie la abbracciò prima di darle il bicchiere <c'è un po' di zucchero dentro>
Mal annuì e iniziò a berlo <se sta bene posso dirle che la bambina, Annie Chapman, verrà affidata a lei. Abbiamo provato a darla ai genitori di suoi amici ma non ne vuole sapere, parla solo di lei. Se la sente?>
<Si certo ma perché non può rimanere con Ade? È sempre stata con lui non credo che le frebbe bene...>
<Con lui è impossibile> l'ufficiale si voltò verso la Bestia <abbiamo adottato molte misure, vorremmo sapere da voi se possono bastare>
<Con Ade non basterebbe una prigione intera. Fateci vedere> concluse la Bestia
Ben le mise il bicchiere sulla bocca <bevi prima che sveni per la terza volta> Mal ingoiò un grande sorso prima di guardare le immagini trasmesse sul muro.
Ben le strinse forte la mano bollente <mi dispiace>
Ade era seduto sullo stesso letto d'ospedale, una benda di ferro a coprirgli gli occhi, una a serragli la bocca come una museruola. Un anello metallico attorno al collo fissato al muro dietro da una catena spessa come quelle delle navi. Le mani legate dietro la schiena, gambe e piedi legate da cinghie di cuoio e acciaio al letto. Sembrava il letto delle torture.
La porta scorrevole di acciaio si aprì, l'ufficiale chiuse subito le immagini quando Annie entrò urlando <sorellona!> le saltò addosso abbracciandola <voglio stare con te, non farmi stare con gli altri ti prego>
<Si va bene tranquilla> le disse accarezzandola
<Vista la situazione l'operazione bomba è rimandata, per ora cercheremo di capire come levare questa nube. Per il momento riposatevi, è tutto>
Annuirono uscendo dalla sala che si richiuse alle loro spalle. Mal portò Annie nella loro camera, Jane e Evie la accompagnarono portandosi dietro un lettino che sistemarono nel miglior modo con cuscino, coperte e qualsiasi cosa servisse alla bambina.
<Siete carine come la sorellona> disse Annie sedendosi sul letto
<Davvero? Grazie> disse Jane <anche tu sei molto simpatica sai>
Annie sorrise <che bella collana che hai>
Jane arrossì toccandosi il collo <ah grazie>
<Anche mia mamma aveva un collana uguale. Regalo mio> Mal sentì una stretta al cuore.
Carlos spalancò la porta <posso disturbare?>
<Certo!> Evie lo tirò per un braccio e lo fece sedere di fianco a Jane
<Ho portato alcune merendine avanzate> disse <ti piacciono?> Annie scosse la testa con la bocca serrata
<A Jane piacciono vero?> Evie diede una gomitata alla ragazza che annuì veloce
<Possiamo mangiarle...insieme...se ti va insomma, non sei obbligata ecco, se vuoi...>
Evie non aspettò un secondo e spinse Jane contro Carlos <certo che vuole, vuole, vuole su andate via>
I due fidanzatini sorrisero e uscirono, Annie tirò le maniche di Evie e Mal <ho sonno> disse solo.
Evie le aprì le coperte e lei si sistemò dentro. Uscirono e la lasciarono al buio <non vuole stare con le persone ma da sola e al buio si, che strana>
<Magari gli ricorda quando stava a casa da sola, avrà dormito tante notti da sola durante l'apocalisse.> disse Mal
Evie annuì <hai ragione>
<Senti io vorrei andare a trovare Ade...lo so che..> Evie le mise un dito sulla bocca
<Non mi devi dire nulla, anche a me dispiace per lui d'altronde ha salvato mia sorella. Vengo con te>
La porta bianca era sorvegliata da due soldati armati più di Rambo che le fecero passare, dentro ve ne erano altre sei, tutte con minimo un bel mitra carico in mano.
Un tintinnio di metallo accompagnò un lieve movimento della testa di Ade, si avvicinarono a lui non sapendo neanche cosa volessero.
Un salame era meno legato di lui.
<Ehi> disse Mal avvicinandosi, dei tintinni venivano da dietro la sua schiena, colpi precisi e con ordine preciso.
<Codice Morse> disse Evie <non so decifrarlo non guardare me> le disse
<Vi ha salutato> una guardia davanti al suo letto parlò
<Puoi tradurre?> gli chiese Mal e lui annuì
Evie prese subito l'iniziativa <non ti ho mai ringraziato per aver salvato Mal e adesso ti ringrazio anche per avermi ridato le speranze>
I suoni ripartirono da dietro la sua schiena <nessun problema> disse il soldato traducendo
Mal sospirò <mi dispiace che sia finita così>
<Inevitabile> tradusse il soldato
Evie prese un caffè a Mal e glielo portò mentre era seduta sul letto che guardava Annie giocare.
<Chissà adesso cosa avranno ideato per gli zombie>
Mal prese il caffè <non...lo...so>
<Qualsiasi cosa si inventino rivoglio Doug vivo. Sai Mal, ho capito cosa provo, sono sicura, mi confesserò a lui eeee tu dici che sarà contento? Cioè ecco...accetterà o...>
Mal le prese la mano <sei la ragazza più fantastica di sempre certo che sarà contento e poi...ti guarda con gli occhi a cuore. Non avrai problemi>
<Dici?>
<Certo e poi...abbiamo esperienza con le pozioni d'amore>
<Si hai ragione. Con Ben invece? Come va?>
Mal diventò rossa e ingurgitò tutto il caffe <bene, credo. Ecco non...è carino, gentile, buono ma...non mi ha mai detto amore quindi sta andando bene. Ci vorrà del tempo giusto>
<Ben ti ama. È un po' tonto> disse lei ridendo
Quando furono convocati non avevamo molte nuove notizie.
<Abbiamo scoperto il meccanismo di funzionamento ma è magico, con la chimica non si può curare> disse l'ufficiale
<E quindi? Si stermina tuta la popolazione di Auradon?> Jay la buttò sul ridere ma nessuno di loro rise
L'ufficiale si schiarì la voce <Dobbiamo catturarne uno...vivo. Solo così potremo studiarlo>
<Ma non avete appena detto che la chimica è inutile> osservò Evie
Lo sguardo dell'ufficiale si spostò verso il basso <vero. Studiarlo non farà male però inoltre vorremo chiedere alla Fata Smemorina e a Mal di mettere a nostra disposizione la bacchetta e gli incantesimi>
La Bestia guardò la Fata <ci sono problemi?> lei scosse la testa e lo stesso fece Mal, poteva aiutare ne era certa, l'incantesimo era di sua madre, lei aveva le capacità di levarlo o quanto meno ci poteva provare.
<Perfetto. Catturarne uno sarà più facile del previsto> disse un sergente lì di fianco <è tutto pronto signore> l'ufficiale annuì e si spostò al computer <lo stiamo catturando ora. Appena sarà dentro la gabbia verrà portato in laboratorio. Vorrei chiedere a voi due di creare una barriera magica intorno alla sua gabbia come ulteriore sicurezza>
La Fata poggiò la mano sulla spalla di Mal <ci penso io>
Qualche ora dopo si trovavano nel grande laboratorio con uno zombie nella gabbia metallica e magica che si agitava. Uno scanner gli passava attorno analizzandolo.
<Quello che mi chiedo è come fa Malefica ad avere cosi tanta magia per dare energia ad ogni nube di ogni zombie> disse la Fata
<Ci sarà qualche strano meccanismo oppure è KO nel suo castello> disse la Bestia
Lo scanner si fermò e i soldati con il camicie iniziarono a digitare sui computer e prendere nota.
<Avete finito?> chiese Belle all'ufficiale che li aveva accompagnati lì
<Pare> gli scienziati si avvicinarono a loro
<Questo è un'anziano, i suoi parametri indicano che è vivo ma addormentato, è sano e non sta soffrendo di fame e sete>
<E la nube?>
<È emessa dal corpo, è un insieme di gas. I gas si possono neutralizzare con la chimica ma l'origine del miscuglio è magico>
<Ok perfetto continuate ad analizzare e vedete se scoprite altro> disse uscendo dal laboratorio e accompagnando loro fuori. Mal si fermò un attimo a vedere i denti gialli che spuntavano dalla nube. Le faceva ribrezzo, non poteva non pensare a quando li avevano incontrati a casa di Evie...avevano davvero ucciso delle persone?
Durante il tragitto dalla parte più bassa della base, che conteneva fattorie e laboratori, fino alla parte alta non si smise di parlare.
<Se è magico voi due dovrete analizzarlo e capire come fermarlo>
<Lo possiamo fare ma non abbiamo abbastanza energia per fermare tutti gli zombie> disse la Fata
<Troveremo un sistema>
Mal ingoiò un po' di saliva, avrebbe capito come liberarsi di quella magia una volta per tutte.

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