Un chiodo conficcato nella tempia. Fu quella la prima sensazione che Mal provò quando la sveglia le trapassò i timpani. Si mise a sedere premendosi la testa tra le mani.
"Ho esagerato"
Si trovava in camera sua, sotto le coperte, ma non aveva idea di come ci fosse arrivata anche se iniziò a pensare al come. Tirata a forza dentro la macchina dalle guardie del corpo.
"Ecco domani sarò su tutte le prime pagine che bello, mi mancava questa. Ahhh" scese dal letto e sbadigliò prima di mettersi i primi vestiti che trovò per scendere e prendere un caffè.
Subito in cucina le portarono ciò che aveva chiesto. Un bicchiere d'acqua e un bel caffè.
Mentre il caffè scendeva nella gola una mano le prese le spalle.
<Post sbornia?> Jay le era saltata addosso guardando il caffè
<Si, ho un mal di testa>
<Immagino, le guardie vi hanno tirato fin qui>
<Figo>
<Abbiamo già bloccato le foto tranquilla, avrebbero danneggiato anche Ben>
Mal fece roteare gli occhi mentre poggiava il bicchiere <perché danneggiano lui, io sono un in più in questa corte>
<Non per tutti>
<Per molti. Piano di oggi? Io, Evie, Carlos e Doug andiamo a fare un bagno, vieni?>
<Si certo, lasciami cambiare>
<Ti aspettiamo in spiaggia>
Salì di sopra, prese le sue cose e corse fuori. Solo una volta fuori si accorse di aver lasciato il telefono in camera "massì tanto sono con Evie e gli altri"
Neanche il tempo di mettere piede in spiaggia che già sentiva le urla di Carlos e Jay mentre litigavano per qualche gioco probabilmente. Infatti una volta arrivata si ritrovò Jay e Carlos a rotolare nella sabbia mentre Rudy rideva, Doug ed Evie erano abbracciati in acqua. Poggiò le sue cose insieme alle loro e salutò Rudy.
<Non li fermi?> chiese al cane che rideva tranquillo
<Per proteggere Carlos? No se lo merita ogni tanto> disse sedendosi a terra
<Andiamo in acqua?>
<E me lo chiedi anche> infatti era già in acqua ancora prima di finire la frase.
Le risate riempivano l'aria mentre i ragazzi si sfidavano a pallavolo, con Jay che faceva battute e Rudy che cercava di bloccare ogni pallonata. Mal uscì dall'acqua e si unì a Evie per un po' di relax sotto il sole, chiacchierando dei loro ultimi progetti e ridendo dei ricordi passati.
Carlos e Doug trovarono una tavola da surf e, con grande entusiasmo, provarono a cavalcare le onde. La giornata in spiaggia si concluse con una passeggiata sotto le stelle, godendosi la compagnia reciproca.
Quando Mal tornò in camera sua era notte inoltrata, solo allora prese il telefono rispondendo ai messaggi di Ben che sapeva che era in spiaggia e poi vide i messaggi di una certa Eliza.
"Chi è? Ah si quella del bar... come ha avuto il mio numero? Va bene se veniamo domani? Per cosa devono venire?" mise insieme i ricordi creando un quadro "giusto le avevo dato il numero quando ero ormai fusa e le avevo promesso che potevano venire a vedere Ade, lei e Lucian. Speriamo che a lui vada bene, mi sono scordata di avvisarlo ma adesso sono troppo stanca" sbadigliò prima di mettersi sotto le coperte.
La suoneria del telefono la svegliò di soprassalto, Eliza...vero. Si alzò in fretta mentre rispondeva alla ragazza che stava arrivando con Lucian. Si infilò i primi vestiti che trovò precipitandosi di sotto ad accoglierli. Arrivarono sopra una moto fiammante rossa come la lava. Quando si tolsero i caschi i capelli colorati per metà di lei stonarono con tutto quel rosso.
<Malll> le urlò abbracciandola <non sai che bello rivederti>
<Ripresa dalla sbronza?> chiese Lucian prendendo taccuino e un astuccio dal porta caschi
<Ripresa. A cosa servono?>
Eliza la guardò col sorriso <per quello che ci hai detto>
"Parlo molto con l'alcol in corpo a quanto pare" <e sarebbe?>
<Aveva più gin che sangue nel corpo come fa a ricordarlo> si intromise Lucian <ci hai dato un aiuto> iniziò lui
<Piuttosto che concentrati su di te che sei già vista male per Ben ci dobbiamo concentrare su Ade> continuò Eliza
"Si è una cosa che avrei detto"
<E per farlo ho bisogno di musica, disegni e idee> sorrise Lucian, a quanto pare l'artista era lui.
<Seguitemi> disse Mal portandoli nel castello, la gente fuori si era calmata parecchio ma si sentivano dalle finestre aperte sulle scale.
Arrivarono davanti alla camera di Ade ma...non c'era nessuno, nè Ade, nè le guardie.
<Che fine hanno fatto?>
Una domestica si avvicinò a lei <se sta cercando Ade l'ho visto dire alle guardie di portarlo da un salice>
Effettivamente la sedia a rotelle non era al suo posto.
<Grazie> disse alla domestica scendendo
<C'è solo un grande salice qui vicino no?> domandò Lucian più come un affermazione
<Sarà la. Ma perché la?> si chiese da sola uscendo dal palazzo e dirigendosi verso la scogliera.
Un grande salice era stato piantato al confine con il mare insieme ad altri grandi alberi.
Tre figure se ne stavano nell'ombra della fronda verdeggiante "trovati"
Ade si alzò con fatica dalla sedia "ma è matto?" si disse Mal vedendolo da lontano "non deve muoversi"
Ade poggiò la fronte sul tronco prima di sedersi per terra con la schiena poggiata all'albero.
Gli occhi erano chiusi quando si avvicinò abbastanza da poterlo notare <ciao Mal> le disse senza aprirli
<Che ci fai qui?>
Lui alzò le spalle tenendo gli occhi serrati <perché un salice?> gli chiese mentre invitava Lucian ed Eliza ad avvicinarsi, non erano così temerari come si credeva.
<Mia moglie> rispose solo in un sospiro
<Oh> a quella parola i suoi muscoli si rilassarono e si sedette accanto a lui. Da quell'evento non ne aveva più riparlato. La curiosità la divorava ma non aveva mai voluto tirare fuori l'argomento. Si sentiva ancora in colpa. Solo da così vicino notò che non aveva gli occhi chiusi ma guardava la fronda dell'albero con il naso rivolto all'insù.
<Le piace il salice?>
<Puoi usare i verbi al passato, è successo anni fa>
<Le piacevano i salici?> richiese
<No. Lei amava tutte le piante esistenti, questo è importante per me. È sepolta sotto un salice nell'oltretomba> disse non smettendo di seguire il movimento delle foglie <l'ultima pianta che ha fatto nascere, vedere quell'albero cresce mi ricorda quanti anni sono passati>
La fronda verde ondeggiava delicata come i capelli lunghi di una donna <come si chiamava?>
<Per tutto l'Olimpo era Kore, la fanciulla, un nome generale per un eterna fanciulla eppure che metteva in evidenza le intenzioni di sua madre ma negli Inferi era solo Persefone, la vita nella morte> mentre diceva ciò spostò la mano a toccare una radice nodosa.
<Com'era?>
Una leggera risata uscì dalla sua gola <una dea, una regina, la vita e la primavera stesse, non ci sono parole migliori di queste> Detto ciò spostò lo sguardo verso i due ragazzi <chi siete di grazia?>
<Sommo...> a questa parola biascicata da Lucian seguì subito una potente risata da parte di Ade. Mal poteva giurare di avervi visto anche lacrime di divertimento.
Una smorfia mentre sotto le risate si premeva la mano sulla ferita.
<Non esagerare...> cercò di dirgli prima che la fermasse con un gesto della mano
<Sommo, da quanto qualcuno non mi chiamava così> le sue risate continuarono ma erano solo genuine <Ade. Basta e avanza>
<Ade allora> continuò Eliza <vorremmo farle qualche domanda> chiese sedendosi davanti a lui
<Domande?> si voltò verso Mal <mi hai portato dei giornalisti?>
<Oh no no, siamo amici di Mal vorremmo aiutarvi> disse Lucian
<Aiutarci?> ripetè Ade quasi sputando quella parola
<Esatto, aiutarvi davanti agli occhi di Auradon> gli occhi verdi si spostarono su di lei che annuì piano <cosa volete sapere?>
<Beh ecco vede, vorremo creare delle canzoni, canzoni su tutti i cattivi dell'isola> iniziò Lucian
<Gli eroi sono finiti?> domandò Ade con disgusto quasi come se fosse un rimpiazzo
<Oh no ma vede ad Auradon tutte le canzoni parlano delle grandi gesta...dei buoni. Io voglio portare qualcosa di nuovo, per vedere il mondo come loro, i cattivi. Ritengo che non tutti non abbiano un motivo per essere cattivi e io voglio trovarli>
<E hai pensato a me?> chiese Ade con un sorriso di scherno
<Dopo quello che è successo...si> concluse Lucian con fermezza
<Cosa vuoi sapere piccolo artista> un nomignolo, perfetto si iniziava bene. Mal fece roteare gli occhi prima di spingere Lucian a proseguire mentre tirava fuori anche un portatile.
<Quando si è rotta la barriera cosa è successo? Perché è venuto da noi?>
Ade sbuffò prima di rispondere, sarebbe stata una lunga giornata <appena la barriera si ruppe uscì fuori senza pensarci due volte, poi vidi Malefica che si dirigeva ad Auradon e non avendo niente di meglio da fare l'ho seguita>
<Quindi era dentro da quando era arrivata Malefica> lui annuì, a quella risposta un brivido percorse la schiena di Mal, aveva davvero visto tutto?
<E perché è intervenuto?>
<All'inizio volevo godermi lo spettacolo poi mi ha dato fastidio>
<Che cosa?>
<Togliere la libertà di scelta> rispose solo
<Perché?>
<Fai un po' troppe domande piccolo> lo accusò prima di rispondere come si deve <nessuno mi ha mai dato la possibilità di scegliere il mio fato e quelle poche volte nessuno voleva farmi fare la scelta che desideravo per questo odio quando qualcuno blocca ciò che vuoi fare> disse
<Dopo ha salvato Mal e la famiglia reale dalla caduta dell'aereo, perché?>
<Perché avevo visto Mal e Ben...ho pensato...al passato> disse solo
<Mal ci ha spiegato perché l'hai salvata dagli zombie, perché erano bambini e non volevi dirci troppo giusto?> lui annuì <allora perché poi hai ucciso gli zombie a caso alla base?>
Un respiro un po' troppo lungo <perché mi aveva fatto arrabbiare... la Bestia. Non mi conosce, non sa cosa ho passato, cosa mi ha tolto e volevo vederli tremare per un po' per restituire il favore alla Bestia. Ma me ne pento, è stato un gesto sconsiderato lo ammetto> dopo questa frase Lucian aveva gli occhi sbarrati ma si affrettò a sistemare le cose nel PC.
<Ci sono più o meno, a casa aggiusto qualcosa. Sarebbe bello se la cantassi tu però...>
<Però cosa? So cantare sai> Mal si voltò di scatto, l'aveva sentito fischiettare ma mai si sarebbe aspettata che cantasse pure.
<Ah si? Facci sentire qualcosa> lo incitò Eliza
Ade ci penso un po' prima di aprire bocca, quando lo fece un canto di un dio ne uscì. Dolce e melodioso, leggero e pesante allo stesso tempo, un mortale non poteva rivaleggiare.
Cantava di sé stesso, di come si sentisse chiuso dentro come se ci fosse un buco che risuchiasse tutto, continuava a pensare ad altro, altro che non era importante ma quando era su quel letto non poteva fare altro se non pensare mentre lo spaventava guardare fuori dalla finestra.
Cantava di come si era svegliato nel cuore della notte, aveva visto il suo viso nei sogni ma lei non era lì con lui. Il loro accordo era stato rotto una volta per tutte. Con lui per l'eternità ma lei non vi era più.
La casa non era più una casa, era solo un altra prigione vuota e senza senso senza qualcuno da aspettare, senza qualcuno con cui viverci. Si chiedeva cosa avesse fatto per meritarsi una vita così vuota.
Le lacrime erano le uniche compagne. Le stesse che cadevano sulla terra ora brulla, ora ricoperta di verde. E facevano male.
I rumori di lei erano tutto ciò che cercava, tutto ciò che voleva. Adesso il silenzio si era sostituito al battito del suo cuore e ai suoi passi. E quel silenzio faceva male.
Non era riuscito a proteggerla, le sue ali sotto cui si nascondeva non avevano fatto nulla. Lui l'aveva divisa a metà. Sapeva che non doveva tornare da lei mentre fuori li accusavano entrambi ma quando i suoi occhi lo guardavano, per lei, avrebbe fatto ogni cosa. L'unica cosa che contava, lei aveva scelto lui. Lui nonostante tutto. E lui avrebbe fatto ardere di morte tutto se lei lo avesse anche solo desiderato.
Quando smise di cantare Mal era a bocca aperta e nessuno di loro riuscì a dire più una parola prima che Ade sorridesse.
<Posso almeno vederlo?> Ade parlava ancora come se avesse le manette ai polsi mentre indicava il PC.
<Ssssi> Lucian girò il PC mostrando il lavoro, disegni a matita in bianco e nero seguivano la canzone rap.
Ade usciva dall'isola e vedeva Malefica, quei disegni di lui sospeso in aria che guardava tutta Auradon con dettagli migliori di quello vero erano fantastici, Lucian era un grande artista.
La canzone cantava degli eventi con i pensieri totalmente di Ade, era come se la stesse raccontando lui. Il ritornello poi era un colpo di genio che univa un po' di metal per dare enfasi al soprannome di demone dell'isola. Una frase che rimaneva in testa.
L'aggressione a Mal non era come era avvenuta, d'altronde Mal aveva detto protetta ma non in che modo. Nei disegni Ade bloccava una porta d'entrata mentre gli zombie gli divoravano la schiena.
"Mi piace di più questa versione" snodisse non volendo un disegno della vera versione.
Quando i disegni mostrarono Ade che uccideva gli zombie la canzone rallentò d'intensità cantando solo i pensieri di rimorso e rabbia.
Ciò che la colpì fu il finale dove la canzone era talmente lenta da sembrare una danza, Ade che urlava e pregava di slegarlo. Era identico all'originale. Dovevano aver usato i video delle telecamere ancora intatte. La musica si alzava diventando rock quando Ade si trasformava. Un capolavoro.
<Come hai fatto in così poco tempo?> chiese Mal quando fu finita <l'hai pure cantata>
<No> sorrise Lucian
<Merito mio> disse Eliza <è un programma dove una voce artificiale canta il brano secondo le tue indicazioni, Lucian mette testo e tono ed è fatta, poi Lucian la canterà in studio>
<Fantastico> si complimentò Mal
<Grazie ma ora che so che Ade può cantare magari gli chiedo una mano> Ade sorrise in risposta chinando il capo in segno di assenzo <certo mancano gli eventi recenti...l'evento di 6 mesi fa...> disse Lucian guardando Mal spingendola
Ade si voltò a guardarla <non ho idea di cosa stia succedendo qui e mi sono rotto le scatole di tutto ciò, ma prima ti chiedo una cosa> disse a Mal che annuì <se lo devo sapere lo voglio sapere da te, sta a te dirmelo o meno>
Mal annuì, si fidava solo di lei oppure era l'unica che avrebbe raccontato tutto senza esagerare?
Sospirò prima di salutare Lucian e Eliza con un <grazie, Ade...vieni con me, solo tu> disse alle guardie che se ne andarono. Lui si mise sulla sedia guardando i ragazzi andarsene.
<Solo... fidati> gli disse spingendo la carrozzina verso il palazzo
<Quando mai non mi sono fidato> rispose lui mentre l'ansia saliva dentro la gola di Mal.
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Sinfonia degli Abissi [Descendants]
FantasiTra le mura scintillanti di Auradon, un'ombra inattesa si insinua nell'aria impregnata di magia. Ade, il signore degli inferi, emerge da un passato oscuro, portando con sé non solo il peso delle tenebre ma anche la sfumatura di un'anima in cerca di...