Cap 18: Doppio

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Evie e Mal stavano camminando all'interno della base alla ricerca di Ade, Annie in braccio a loro, si guardava intorno ansiosa.
Che fine aveva fatto, non poteva essere andato chissà dove giusto?
Primo piano nulla, secondo nessuno lo aveva visto, terzo non poteva entrarci.
<Che sia uscito?> disse Evie mentre uscivano dall'ascensore al primo piano.
<Dici?>
<Non ha una camera, dentro nessuno lo ha visto, ci manca solo il fuori>
Mal sospirò guardando Annie che annuiva <e va bene, ci faranno uscire?>
<Boh...io non voglio uscire però... ci sono un po' di zombie>
Salirono al piano di sopra, la faccia dei soldati sconcertati a confermare il fatto che Ade fosse passato di lì.
<Scusate non potete stare qui> gli disse uno dei due quando si accorse di loro
<Lo so ma stiamo cercando Ade, lo avete visto?>
<Visto? Venite qua> le accompagnò alla porta d'acciaio d'entrata <ha voluto uscire a tutti i costi, non siamo riusciti a fermarlo, non siamo riusciti a fare nulla>
Le portò davanti alla porta, la aprirono e Evie stava per gridare di terrore vedendosi già assalita dagli zombie invece ciò che vide fu la tormenta di neve.
<Cosa?>
<È là in mezzo> disse un soldato
Gli zombie si accalcavano in un punto della vallata, da quel punto ogni tanto ne veniva scaraventato uno fuori facendolo piombare a terra. Uno zombie cadde poco davanti a loro, Annie gridò chiudendosi gli occhi, quello si alzò e guardò Mal. Il suo cuore si fermò, le orecchie fischiarono, quello fece appena in tempo a guardarla che subito ritornò all'attacco verso l'ammasso di zombie.
Un altro zombie volò lontano, insieme a lui tanti altri e altri ancora. Ade apparve nel mezzo, strisce di sangue gli coprivano il volto, sangue rosso scuro quasi nero, non era suo, era quello degli zombie?
Emerse dall' ammasso di nubi grigie, senza maglia, senza giacca, i muscoli tesi, l'alone che si formava dal suo respiro, negli occhi, oltre alle fiamme, ora c'erano anche le anime dei dannati urlanti.
Si girò veloce tirando un pugno ad uno zombie lanciandolo lontano e continuò così, evitando gli altri e picchiando i rimanenti.
Il petto di atleta si alzava e si abbassava a ritmo con i suoi movimenti, il corpo imperlato di sudore.
<Non sappiamo come fermarlo è venuto qui e...beh, chi è che vuole metterselo contro? Sta facendo una strage> le parole del soldato colpirono più Evie che Mal
<E se Doug fosse là in mezzo?> gridò Evie
Questa frase fu detta insieme al grido di uno zombie, tranciato in due da una lama nera appuntita. Due lame sferzavano ora nella vallata, Ade le guidava con maestria ricoprendosi di sangue di zombie e stavolta ne erano certe.
<NOOO> Evie si slanciò in avanti
<Signorina torni qui> un soldato si slanciò dietro a lei.
Le gambe di Mal stavano per muoversi quando il soldato la bloccò <non vada>
<ma lei...devo...>
<Pensi alla bambina> Annie aveva ancora gli occhi chiusi, la faccia premuta su di lei.
Mal guardò Evie correre tra la neve <Evie!>
Il soldato la afferrò per il braccio tirandola verso di lei, gli zombie li notarono, li caricarono.
Sangue.
Gli zombie caddero a terra tagliati in due, Ade apparve dietro ai corpi cadenti <che cazzo ci fate qui!> gridò nella tempesta, tentacoli rossi uscirono dalla neve prendendo i due e lanciandoli dentro la base. Mal afferrò Evie che si alzò piangendo, ma non per il volo <ADE! Ti prego basta! BASTAAAA. PERFAVORE!>
Ade, circondato da zombie da ogni lato, bloccò i suoi movimenti per poco, li riprese quasi subito spazzando via gli esseri attorno a lui.
<AHHHHHHHHHH. FERMATIIIII> gridò ancora Evie con tutta la sua voce, con tutte le sue lacrime.
Mal le prese la spalle, la mani di Evie erano gelate e rosse mentre stringevano la neve.
<FERMATIIIII. TI PREGOO> gridò ancora, ancora più forte
<Evie entriamo>
<No Doug, Doug>
<È vivo smettila di frignare> le gridò Ade afferrandole per la maglia e portandole dentro la base, la porta si chiuse seguita dai botti degli esseri che ci andavano a sbattere.
Evie alzò lo sguardo. Le sue energie si caricarono subito tirando un pugno in pieno volto ad Ade, il suo viso si girò per la forza ma non fece nulla per impedirlo.
<Brutto stronzo, che bisogno c'era di uccidere tutte quelle persone. Doug...>
<È vivo il tuo ragazzo. Non è qui> il volto del dio ritornò nella sua posizione iniziale, i segni rossastri delle nocche sulla guancia, il corpo muscoloso ricoperto di sangue.
<E tutte quelle persone ora no!>
<Dovevo sfogarmi> disse con calma piatta
Mal si sbloccò <sfogarti?>
<Già, sfogarmi>
<Ma erano persone ancora vive?> sussurrò Mal
<E allora? Sai quante ne ha uccise la Bestia mandandole al macello contro di me?>
<Ma c'era uno scopo tu invece le hai uccise per...per che cosa?>
<Per sfogarmi...ah, cosa perdo tempo con voi a spiegarvi le cose> disse allontanandosi e lasciando loro e i soldati basiti. Mal si alzò di scatto, prese il braccio di Evie e lo seguì.
Gli afferrò il braccio tirandolo verso di lei e bloccandolo <ma cosa ti è saltato in mente? Hai ucciso tutte quelle persone solo per quello? Ade non ti riconosco più, solo per quelle frasi della Bestia>
Lui si voltò piano <solo? Solo? Non hai idea di come mi abbia rovinato la vita quell'uomo, per colpa sua ho perso tutto, tutto!>
<Hai solo perso 20 anni, hai ancora la tua magie e il tuo regno>
<Che se ne frega di anni, magia e regno. Ho perso tutto ciò che avevo di più caro, ho perso tutto. Voi avete idea del perché ero qui ad Auradon quando la Bestia mi ha trovato?> Mal scosse la testa <stavo....> una lacrima riga la sua guancia <...avrei potuto liberare i miei amici. Ora loro sono...sono bloccati negli Inferi, non possono uscire e io non posso entrare! Mi ha tolto tutto ciò che avevo ottenuto in millenni di vita> strattonò il suo braccio e si allontanò a grandi passi.
Nella mente di Mal c'era ancora l'immagine della sua schiena che si allontanava quando stava camminando per la base alla sua ricerca. Le sembrava di avere un deja vu, di aver già vissuto quel percorso, ora però sapeva dove non era di certo, fuori non era più tornato. Evie si era ritirata in camera, aveva bisogno di tempo da sola, Annie la seguiva attenta, aveva capito ciò che era successo? Sapeva solo che lei la stava portando da lui e le bastava per andarle dietro per tutta la base.
Dei soldati le dissero che lo avevano visto andare nella zona panoramica. Era una zona vetrata che veniva usata per tenere d'occhio l'esterno e che ora era diventata un luogo vuoto e chiuso al pubblico. Il posto perfetto per uno che voleva stare da solo.
La porta rossa che chiudeva la sala era stata chiusa con una catena, ora giaceva rotta al suolo. Bingo.
La aprì piano Ade era in piedi a guardare fuori dal vetro, montagne innevate costruivano lo scenario. La giacca indosso. Una sigaretta in bocca. Chissà da dove l'aveva presa.
Buttò fuori una zaffata di fumo, e gettò la sigaretta al suolo ritornando a guardare il panorama.
La porta si chiuse, Ade si voltò di scatto. Quando le vide spalancò gli occhi, li corrugò subito dopo e distolse lo sguardo.
Annie lasciò la mano di Mal lanciandosi verso di lui e stringendogli la gamba <zio! Finalmente, ti ho cercato tutta la sera>
Ade non disse nulla, si chinò solo a terra prendendola in braccio.
Mal si avvicinò a lui, non la degnò di uno sguardo. Se voleva ignorarla avrebbe fatto così anche lei. Si mise di fianco a lui osservando il panorama. Era davvero molto bello nonostante la tormenta, la poca luce del tramonto che andava verso la propia fine, colorando lo strato di neve più in alto e permettendo a loro di vedere qualcosa. Al di sotto il buio più totale.
<Scusa> un sussurro, un lieve movimento di vento, improvviso e senza logica.
Mal si girò a guardarlo aspettandosi dell'altro oltre a del semplice vento.
Gli occhi verdi, ora spenti, la guardarono <ho sbagliato. Non è stato corretto prendersela con loro>
<Ormai li hai uccisi> disse piatta Mal
Ade chinò il capo, poggiò Annie <posso parlare con la sorellona da solo per un attimo?> la bambina annuì col sorriso allontanandosi e poggiando la faccia sul vetro appanandolo e guardando di sotto. Ade si rialzò e la guardò in volto, occhi pieni di un verde mare <lo so ho...ho sbagliato.>
<Hai capito il tuo errore ed è un bene ma li hai squartati, sventrati, tagliati in due> disse sottovoce <cosa devono dire i loro familiari eh?> il capo si piegò verso il basso con un sospiro <so che tu...voi dei ecco...non sperimentate il lutto ma per noi umani è una tragedia>
<Il lutto? Non saprei cosa sia il lutto? > Ade alzò il capo veloce come un fulmine <sono il dio dei morti ho visto molti lutti...>
<Si ma non li hai sperimentati, hai visto le conseguenze>
Distolse lo sguardo <l'ho sperimentato eccome, anche gli dei...possono morire>
<Allora sai cosa proveranno quelle famiglie una volta che sapranno che sei stato tu a...uccidere i loro cari>
<Hai ragione. Non posso difendermi in alcun modo, non c'è nulla da difendere> sorrise con una risata sommessa <fanno bene a chiudermi in celle diverse anno dopo anno. Sono un mostro. Non c'è nulla....nulla di buono in me. Avevano tutti ragione, dal primo all'ultimo> pioggia scrosciante nei suoi occhi.
Aveva uno sguardo così afflitto, come se tutta la sua esistenza si fosse basata sul quel piccolo principio cardine che guidava anche la gente di Auradon, Ade=male. Non doveva difenderlo dopo che lo aveva, letteralmente, visto uccidere delle persone innocenti e indifese eppure voleva difenderlo. Sapeva che c'era qualcosa di più, sapeva che c'era qualcosa in lui che lo muoveva a fare ciò che faceva e quel qualcosa non gli era stato dato alla nascita. Era come se il suo lato oscuro, quello poi cattivo, non fosse stato sempre lì ma si fosse sviluppato negli anni per proteggerlo da qualcos'altro, cosa fosse quell'altro non lo sapeva ma voleva aiutarlo. Ecco perché lo voleva difendere, voleva aiutarlo a superare quel qualcosa che lo aveva reso ciò che era. Nessuno nasce cattivo o buono giusto? Ad Auradon si pensava così eppure lei, Evie, Jay, Carlos erano diventati buoni....erano diventati buoni o lo erano sempre stati e avevano finito per sopravvivere? Finto. Avevano indossato maschere per quasi tutta la vita? Oppure avevano disegnato sopra la loro anima cambiandosi? Cosa era accaduto a loro? Si nasce buoni, si nasce cattivi o si diventa? Col tempo, con gli altri, a causa degli altri. Ade l'avrebbe aiutata a capire. Capire i cattivi, capire i buoni, capire Auradon e modificarla, capire l'isola e migliorarla.
Mal gli mise una mano sulla spalla <non sei un mostro Ade. Un mostro non si sarebbe scusato, c'è del buono in te...lo sento. Sarà il fatto che mi hai salvato la vita più di una volta...> sorrise abbassando gli occhi verso il pavimento al pensiero della sua schiena a coprirla dal veleno di sua madre <ma so che c'è del buono in te, c'è tanto bene dentro di te e io lo so, lo vedo e lo sento. Ho visto tanti cattivi e tanti buoni, non sei uguale ai cattivi dell'isola, non sei come loro ma allo stesso tempo sei diverso dalla gente di Auradon. Non hai un tuo posto predefinito e non hai una sponda dove stare ma sento, che di te, ci si può fidare>
Alzò gli occhi verso il volto del dio, la pioggia nei suoi occhi era diventata vuoto, non ci vedeva più nulla, splendevano senza luce apparente, il volto impassibile.
Voleva vedere quali emozioni avevano scaturito le sue parole ma non mostrava nulla, se ne rimase fermo a guardarla. Esplose. Si lanciò in un gesto non degno di lui, la abbracciò. Se la strinse a sé, la circondò completamente con le sue braccia. Stava quasi per soffocarla. Appoggiò il suo volto nell'incavo del suo collo <grazie> sussurrò e rimase lì dove era.
Mal allungò le braccia e lo abbracciò di rimando, non riusciva neanche ad afferarsi le mani da quanto era grande in confronto a lei, la avvolgeva completamente. Quel calore le ricordò quello del guscio d'ali, una tana sicura.
Le sue gambe furono spostate, Annie si infilò a forza tra di loro <anche io abbraccio> disse prima che Ade la prendesse tra le sue braccia staccandosi da quel contatto.
<Contenta?> le chiese spettinandole i capelli, lei annuì poi indicò il panorama divenuto oramai una tela nera.
<È ora di andare> disse Ade piano incamminarsi verso l'uscita, Mal lo seguì senza farsi domande.
Entrarono nella camera, inutile dire che calò il silenzio. Ade poggiò Annie a terra <Buonanotte>
<Notte zio. Non dormi con me?> le chiese con la sua vocina
Ade le sorrise <no mi spiace. Ci vediamo domani mattina va bene?>
<No> Annie si aggrappò con tutte le sue forze al braccio di Ade
<Dormi qui con la sorellona>
<No>
Ade sospirò <eh va bene> e la prese in braccio <starai con me> lei annuì felice.
<Ade> la Bestia li fermò nell'uscire, il dio si voltò a guardarlo <ti devo parlare, da solo!> Ade diede Annie a Mal <arrivo subito> disse prima di uscire con la Bestia.
Mal non aspettò un secondo, lasciò la bimba ad Evie e si fiondò fuori ad origliare. Si, li stava ascoltando di nascosto.
<Ci saranno severe conseguenze> senti la voce della Bestia
<Lo immaginavo>
<Non hai capito...puoi scordarti la tua libertà da qui in eterno> Mal si tappò la bocca per non replicare. Ade li avrebbe lasciati lì se non avesse ottenuto quello per cui era venuto.
<Scusa?>
<Per ora metti questi> Mal si sporse un po', la Bestia gli stava consegnando dei bracciali dorati
<Col cazzo che metto quegli affari>
La Bestia li allungò ancora di più verso di lui <fallo...Annie è in mano nostra...> il cuore di Mal perse un battito
<E quindi?> il cuore di Mal si fermò <posso portarla da me e sparire con lei...>
<Ha già del veleno in corpo...morirà entro poco se non le do l'antidoto. Credi di riuscire a portarla fuori e guarirla il tutto in pochi secondi?> Ade strinse i denti <le vuoi talmente tanto bene da non rischiare neanche questo. Non ti riconosco più. Metti questi oppure...>
<Non le farete del male?! È una bambina! Non siete voi i buoni?>
<Si e tu sei un cattivo che è riuscito a farsi voler bene da una mocciosa e condividi anche il suo amore> ribatté la Bestia <per tenerti al guinzaglio sono disposto a vendere la mia anima al diavolo>
Ade afferrò i bracciali studiandoli <non dovete torcerle un cappello> disse con i denti stretti
<Non succederà se obbedirai ai miei ordini>
Ade si infilò i bracciali, chiudendoseli sopra il bicipite e...crollò al suolo
<Cosa diavolo?> disse mettendosi una mano sul cuore
<Blocca magia, non potrai usare la tua magia senza il mio permesso> la Bestia tirò fuori il telefono <datele l'antidoto> e attese <la tua piccola sta bene> disse prima di andarsene verso la parte opposta delle base.
Ade fece forza sulle braccia cercando di tirarsi su. Quando fu in piedi aveva un' espressione che poteva spaventare tutti i demoni più crudeli.
Quando Annie e Ade si allontanarono dalla stanza Mal si gettò a letto, la Bestia ritornò. Aveva davvero avvelenato la piccola Anne, una bambina? Aveva davvero messo sulla bilancia la sua vita? Chi era il cattivo?

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