PRIMA IMPRESSIONE

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Lil's pov

Guardavo fisso Sarah, cercando di nascondere il dolore che provavo nel vederla con Holy. Era come se il mondo intorno a me si fosse dissolto, lasciandomi sola; Ma quando Mida propose il gioco, sentì un brivido di speranza attraversarla. Forse, finalmente, avrebbe avuto l'opportunità di capire cosa Sarah pensasse veramente di lei.

Divisi in coppie, mi ritrovai però di fronte a Mew.
Mew mi guardò negli occhi con una dolcezza che mi fece sentire vulnerabile.
"La mia prima impressione di te è quella di una ragazza forte e determinata, con uno sguardo che nasconde molte storie," disse con un sorriso gentile "Sei stupenda" aggiunse.

Ero felice di scoprire che la sua immagine riflessa negli occhi di Mew non era così diversa da come mi vedevo. Avevo sempre cercato di nascondere il mio dolore dietro una facciata di forza, e sapere che qualcuno lo riconosceva la faceva sentire meno sola.
"Mado, come sei lo zucchero, Valentì" risposi, andandole incontro e lasciandole un bacio sulla guancia.
"La mia prima impressione su di te, invece, è tenebra. Tu sei le tenebre, l'oscurità, pur nascondendo il sole"
Mew mi strinse la mano guardandomi negli occhi.
"Hai letto la mia anima in due secondi" disse, portandosi una mano sul volto.

Dall'altra parte del tavolo, Sarah si trovava di fronte a Holy. Holy la guardò con occhi penetranti prima di parlare.
"La mia prima impressione di te è stata di una ragazza dall'animo gentile e sei bellissima" disse concludendo.
Sarah gli sorrise e a me bruciò il petto.

"Sarah, e tu cosa pensi di lui?" la incitò Stella.
Esitò.
Non sapeva cosa dire; sorrisi inconsapevolmente.
D'altronde se gli fosse piaciuto non avrebbe esitato un secondo.
"Io..." disse con un filo di voce "...non lo so. Sei un bravo ragazzo, o almeno lo sembri"
"Tutto qua?" sentenziò lui.
Sarah annuì, guardandomi negli occhi.
"Vabbè, vado a fumare" mi alzai dalla sedia rubando una sigaretta da nonsochi.
"Vieni con me?" continuai, cercando di salvare Sarah dall'imbarazzo.
Ovviamente non se lo fece ripetere due volte e mi seguì con il capo abbassato.

Ci allontanammo dal gruppo cercando un momento di tranquillità lontano dagli sguardi indiscreti. Accendemmo una sigaretta sedendoci su una panchina sotto il chiarore delle stelle.

La guardai, cercando di leggere nei suoi occhi i segreti che nascondeva.
"Che gioco di merda" disse, con un filo di voce.
"Amo, avresti avuto l'occasione per rimorchiare. Ti mangiava con gli occhi"
"Ma io non sono qui per questo"
"Ah no?"
Scosse la testa in segno di disapprovazione.
"Perché tu sì?" chiese curiosa.
"Ah Sarah, Sarah" iniziai "Facciamo un gioco io te. Qualche domanda, giusto per conoscerci meglio. Cos'è che ti fa sentire viva?"

"Ammazza, ci vai piano tu eh?"
"Aspetta dai, forse è meglio se ti riporto dentro da Holy"
Rise sollevando lo sguardo verso il cielo stellato, cercando le parole giuste.
"Mi sento viva quando sono circondata dalla natura, quando posso sentire il vento tra i capelli e il profumo dei fiori nell'aria. Mi fa sentire come se facessi parte di qualcosa di più grande di me stessa."

"E cosa ti spaventa di più nella vita?"

Sarah trattenne un sospiro prima di rispondermi.
"Mi spaventa l'idea di rimanere intrappolata in una vita che non desidero davvero, di non essere libera di seguire i miei sogni e le mie passioni e mi spaventa l'idea di non piacere a nessuno"
"Vabbuò, questo è impossibile, piaci già ad Holy" le dissi ridendo.
Sarah mi tirò un pizzico sul fianco, regalandomi un sorriso. "Sei terribile" disse arricciando il naso.

Venimmo interrotte da Gaia che ci raggiunse sbuffando.
"Che è amò?"
"Sto gioco fa schifo, come possiamo dire qualcosa a qualcuno che non conosciamo neppure?"
"Non lo so..." rispose Sarah "Non avrei avuto nulla da dire su Holy"
"Io non so come tu abbia fatto con Mew, sinceramente" continuò Gaia.
Tirai fuori il fumo della sigaretta.
"Amò perché io osservo"
"E devi averla osservata proprio molto allora" rispose Sarah, con tono ironico.
"Assai, perché? Ti dispiace?"
"Figurati..." abbassò lo sguardo "E per curiosità, su noi cosa avresti detto?" mosse le mani indicando prima Gaia, poi se stessa.
"Allora..." incrociai le gambe afferrando la mano di Gaia "Su Gaia avrei detto che è la dolcezza in persona. Hai uno sguardo che parla da solo, in cui si intravede tutta la tua sensibilità"
Gaia sorrise mandandomi un bacio volante.
"Su te invece...facciamo che te lo dico un'altra volta!"
"Dai ma così non vale"
"Eh, vale vale" Mi alzai sgattaiolando dentro, seguita da Sarah che mi implorava di dirle due parole.

La verità è che su di lei proprio non avrei saputo cosa dire, e forse proprio perché l'avevo osservata così tanto che nessuna parola avrebbe potuto racchiudere la sua immensità.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora