NON C'ERI

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Sarah's pov

"Dai Sarè, vai a chiarirci" mi disse Gaia, con un filo di voce e lo stesso sguardo speranzoso di una bambina; mi alzai facendomi forza e la raggiunsi.

Mew stava rientrando, paonazza in volto, ed incrociando i suoi occhi accolsi la richiesta di non ammazzarla.

"Vuoi?" Lil mi porse una terea, che afferrai ed infilai nella mia iqos.

Aspirai guardandola negli occhi.

"Siediti pure se vuoi" mi disse.

Scossi la testa e mi sedetti sulla panchina di fronte.

Abbastanza vicine per comunicare, abbastanza lontane per non ammazzarci a vicenda.

"Mi dispiace per prima" continuò, cercando il mio sguardo "Ma pensavo dicessi il mio nome"

Feci spallucce, esausta dalla discussione precedente, ma non demordeva.

Si alzò e si avvicinò al mio volto, accovacciandosi a pochi metri da me.

"Perdonami, davvero, non avrei dovuto metterti in imbarazzo"

"Non mi hai messa in imbarazzo" scossi la testa giocherellando con l'iqos "ma credo questo: se ci si aspettano determinate cose da una persona è giusto dare qualcos'altro in cambio"

"Che intendi?" mi guardò.

I suoi occhi blu restarono incastrati nei miei.

Quanto era bella, dannatamente bella.

"Semplicemente che in un mio momento del bisogno non c'eri"

"Ero con Martina, cercavo di farla ambientare"

Mi alzai di scatto stringendo i pugni

"CERCAVI DI FARLA AMBIENTARE, ANGELA, DAVVERO?
CAZZO, TI STAVO PIANGENDO PRATICAMENTE ADDOSSO, ERO DI FRONTE A TE SENZA TOCCARE CIBO E TU NON C'ERI" presi fiato cercando di calmarmi, mettendomi nuovamente seduta "Avevi promesso di prenderti cura di me"

"Sarah ma io voglio prendermi cura di te" rispose "Ma in quel momento ero presa da altro, non puoi farmene una colpa"

"NON POSSO FARTENE UNA COLPA? ERI PRESA DA ALTRO?" scoppiai in lacrime, singhiozzando profondamente "ED IO ANGELA? IO CONTO QUALCOSA? LE MIE EMOZIONI CONTANO QUALCOSA?"

Sputai tutto fuori, con una velocità incredibile, stringendo tra le mani le mie stesse gambe, poi le mie braccia.

Questa volta fu lei ad alzarsi mettendosi seduta sulla mia stessa panchina, con le dita mi sfiorò il braccio, mantenendo sempre quel pizzico di distanza che mi permetteva di sbollire.

Quelle dita sulla mia pelle sciolsero tutti i nervi.

Mi rilassai sotto il suo tocco dolce e probabilmente lo notò perché prese coraggio e si trascinò più vicina.

Mi cinse le spalle con un suo braccio e mi lasciò appoggiare sul suo petto.

"Vieni qui, cerbiatta mia, vieni qui" mi sussurrò stringendomi più forte.

Piansi disperatamente sotto il tocco delle sue caldi mani, in quell'abbraccio che mi ricordava tanto casa, su quel collo che era il mio posto preferito.

Avrei voluto essere per lei ciò che lei era per me,
avrei voluto che Stella non fosse uscita,
avrei voluto non veder entrare Martina,

avrei voluto che la mia Jolie non mi avesse sostituita con la prima che l'era capitata

ma sapevo che non era così,
non era mai stato così:

non ero mai stata quella speciale.

"Voglio che tu sappia una cosa" sussurrò , ad un millimetro da me "ciò che tu sei per me non lo è mai stato nessuno, ciò che tu sei per me non viene cancellato e non basta Martina per sostituirti"

Mi aveva letto nel pensiero solo guardandomi negli occhi ed era ciò che mi fregava sempre, sempre ed incondizionatamente.

Jolie sapeva come attrarmi a se stessa,
era a conoscenza di ciò che il mio cuore sentiva,
sapeva come distruggermi e come ricostruirmi;

sapeva farmi sentire morta e viva,
luce e tenebre;

sapeva come portarmi all'inferno e poi in paradiso

e questo neppure Holy sapeva farlo.

"Promettilo" le sussurrai, troppo vicina alle sue labbra.

"Te lo prometto, piccola pazza infuriata"

Le sorrisi, nascondendo il mio volto sul suo seno, morendo di imbarazzo.

"Per te ci sarò sempre, non ti distruggerò più, te lo prometto"

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora