PRIMA COLAZIONE

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Angela Pov

Mi svegliai a causa della grossa confusione proveniente dalla cucina.
Sbirciai l'orologio, 7:30. Mi strofinai gli occhi sbuffando. Era dannatamente presto. Scivolai velocemente nelle ciabatte raggiungendo il bagno. Mi immersi sotto una doccia calda, lasciandomi avvolgere dal vapore caldo della doccia, lasciando che l'acqua scivolasse dolcemente lungo il mio corpo e portando una piacevole sensazione di freschezza e vigore. Il profumo rilassante del sapone si diffuse nell'aria, godendo di quei pochi istanti di tranquillità prima di iniziare la giornata. Vestendomi velocemente raggiunsi gli altri in cucina.

Nella cucina illuminata dal mattino, l'atmosfera era accogliente e familiare. Il suono delle tazze che si scontravano delicatamente e il profumo invitante dei muffin appena sfornati riempivano l'aria.
Poco dopo arrivò Sarah.

"Buongiorno" disse con la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno" risposero in coro gli altri.
"Buongiorno cucciola" la raggiunse Stella, la sua compagna di stanza, e gettandole le braccia al collo.

Sarah la strinse a sé ma quando i suoi occhi incrociarono quelli di Holy lasciò andare Stella e avanzò verso lui, lasciandogli un buongiorno sussurrato sulle labbra seguito da un bacio sulla guancia. Holy, prontamente, la tirò a sé in un abbraccio affettuoso.

La guardai infastidita, poi preparai il cappuccino raggiungendo Vale.

"Amore, vuoi?" le dissi, porgendole la tazza.
Vale annuì lasciandomi un bacio sulla guancia.

Il gruppo si riunì intorno alla tavola per fare colazione insieme.

Mi sedetti al tavolo, sentendo il calore del cappuccino tra le mani mentre gustavo ogni morso del muffin morbido e delizioso che mi avevano dato.

Sarah si mise seduta di fronte a me, ovviamente accanto ad Holy e Stella; io, invece, venni raggiunta da Vale.

"Ti piacciono? Li ho fatti io" mi disse, con un tono di voce un po' alto.
"Mammamì, amo, e lo chiedi pure?"
"Davvero buonissimi" si intromise Stella
"E brava, Mew" continuò Sofia "Ci volevano proprio"
"Non riuscivo a dormire" continuò Vale "per cui ho pensato che sarebbe stato carino.."
Non la feci continuare
"Sei stata perfetta, amo" le dissi, afferrandole la mano.

Guardai Sarah
e lei guardò me.

A che gioco stavo giocando? Non lo sapevo.

Sapevo però che ogni volta che il mio sguardo incrociava quello di Sarah la mia anima andava in fiamme.

"Vabbè" disse Sarah "Io vado a fumare" disse.
"Me la offri una sigaretta?" continuò poi, rivolgendosi a me.

Mi alzai dal posto lasciando la mano di Vale.
"Grazie ancora, amo" le dissi pulendomi le labbra "Troppo buono. Sei perfetta, così tanto che ti sposerei" feci l'occhiolino e seguii Sarah con il pacchetto di sigarette.

L'aria fresca del mattino carezzava delicatamente la mia pelle  mentre ci immergemmo nel fumo della sigaretta.

"Non mi dai il buongiorno e poi mi chiedi una sigaretta?"
"Io il buongiorno l'ho dato, magari non a te direttamente, non pensavo fosse apprezzato"
"Aaaah, invece apprezzo molto la sigaretta in meno" le dissi mandandole un bacio volente.
"È diverso" rispose con tono malinconico "Una sigaretta non è nient'altro che una sigaretta ma so per certo che il mio buongiorno non lo avresti voluto"

La tirai verso di me, facendola sedere al mio fianco. Con un gesto dolce, posai una mano sulla coscia di Sarah, accarezzandola con delicatezza. In quel momento di intimità silenziosa, cercai di farle capire che avrei apprezzato il suo buongiorno.

"Cosa ti fa pensare che non avrei apprezzato?"
"Forse il fatto di avere parole carine per tutti tranne per me?"
"Ah Sarah, Sarah..." le dissi "Ti sbagli di grosso: io non ho parole gentili per tutti, ad esempio del tuo fidanzatino non potrei dire nulla di buono, allora preferisco il silenzio"
Sarah mi guardò con i suoi occhioni da cerbiatta smarrita
"E..." portò un braccio lungo lo schienale appoggiandoci la testa sopra "Di me? Qual è stata la prima impressione che ti ho fatto?"

Scostai lo sguardo dal suo e mi accesi un'altra sigaretta.
"Non lo so, Sarah"
"Lo vedi" rispose facendo il broncio "Questo silenzio nei miei confronti non mi piace"
"Allora" la tirai verso di me finché fossimo abbastanza vicine da poterle parlare ad un orecchio "Ti prometto che prima o poi lo scoprirai, cerbiatta"

Eravamo così vicine.
Troppo vicine.
Il mio cuore iniziò ad avere le palpitazioni.

Sarah, che diamine mi stai facendo?
Sei così piccola, così dannatamente piccola, ed etero.

Annuì con la testa per poi appoggiarla sul mio petto lasciando che le accarezzassi i capelli.

"Non vorrei disturbare" disse Vale "ma noi abbiamo lezione"
Mi alzai di scatto e raggiunsi Vale, lasciando Sarah sola.
Prima di chiudere la porta le rivolsi un ultimo sguardo.
"Ci vediamo dopo?"
"Sì" disse con il tono più adorabile del mondo "Anche perché non possiamo evitarlo..."

Non possiamo evitarlo.
Cosa significa?
Non avrebbe voluto incontrarmi?
Lasciai che la porta si chiudesse alle mie spalle e afferrai la mano di Vale correndo in aula.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora