CAPODANNO

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Lil's pov

"VEDETE DI CAMBIARE QUESTE CAZZO DI CAMERE"

Gridai a pieni polmoni ai pochi che erano già arrivati in albergo.

Ci era stato proposto di tenere un concerto, ognuno di noi si sarebbe esibito, aspettando la mezzanotte.

Eravamo entusiasti,
tutti,
ma non avevo fatto i conti sulla situazione che si sarebbe creata: le camere non sarebbero state le stesse della casetta, eravamo stati mescolati, ed io ero capitata con Sarah ed Holden.

Afferrai il volto di Valentina tra le mani, con gli occhi che mi pizzicavano.

"OH, VALE, GUARDAMI" portai i suoi occhi nei miei "NON POSSO, LO SAI ANCHE TU CHE NON POSSO"

"E che palle", la voce di Sarah echeggiò alle mie spalle, seguita dal tonfo della valigia.

Marisol le si scagliò contro, portando le sue mani intorno al suo collo e stringendola a sé.

Vale la raggiunse, liberandosi dalla mia presa, aiutandola con la valigia e beffeggiando.

Io restai lì, ferma, immobile.

Era stato un periodo atroce per noi,
che non ci eravamo più rivolte parola dal suo dichiarare "strane idee" la nostra situazione.

Era stato un periodo atroce per me, che fui costretta per giorni e giorni ad osservarla in compagnia di Holden, in silenzio.

E poi, Natale, finalmente Natale,
Natale che mi aveva liberata dal suo fottuto volto,
dai suoi occhi miele puro,
da quelle cazzo di lentiggini che la rendevano ancora più bella.

Sbuffai, mentre Valentina mi porse la chiave;

"Tu sei con Angela ed Holden" disse, rivolta verso Sarah che le sorrise annuendo.

Scrollai le spalle,
comprendendo che in quella situazione a star male fossi solo io.

E non ci credevo.

Ero stata messa a tappeto da una fottuta bambina.

"yuhu, terra chiama Angela", Vale schioccò le sue dita ad un millimetro dai miei occhi facendomi sobbalzare.

"Dicevo, possiamo rintanarci nelle nostre camere? almeno possiamo prepararci con calma" continuò Vale

"Gaia?" chiesi, cercando forza in essa "Io l'aspetto"

Gaia era la mia salvezza,
era la persona che più mi capiva,
che comprendeva i miei silenzi.

Vale non fece in tempo a rispondere che mi ritrovai stretta tra due braccia esili, ed era proprio lei: Gaia.

"Maro, amo, come mi sei mancata" disse, lasciandomi baci su tutte le guance e stritolandole.

La strinsi a me più forte a me, sussurrandole un "anche tu".

"Oh, che hai?" mi chiese, staccandosi lievemente, perché lei era così, lei sapeva a prescindere da tutto.

Di risposta sbuffai, mostrandole la chiave, scrollandola davanti ai suoi occhi.

"Con Holden e Sarah", feci un sorriso, uno di quei sorrisi intrinseci di rabbia e malinconia.

"VALENTINA" gridò Gaia "VEDI DI FAR METTERE LA MIA AMICA NELLA MIA STESSA CAMERA"

"Oh, avete rotto il cazzo, le camere non le ho fatte mica io eh!" sbuffò Vale, sedendosi su un divanetto posto nella hall dell'albergo, facendo spallucce e guardandomi negli occhi "io non c'entro nulla, davvero"

Afferrai la mia valigia, lasciai un bacio sulla guancia di Gaia e mi diressi verso Sarah;

era inutile,
meglio rompere il ghiaccio da subito,
altrimenti sarebbe stato il peggior inferno.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora