BUONGIORNO, PICCOLO AMORE

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Lil's pov

Mi svegliai di soprassalto, grazie alla solita confusione che i più mattinieri facevano; con una mano afferrai l'orologio, cercando di comprendere quanto tempo mancava alla lezione, finché il mio sguardo non ricadde su Sarah;

i capelli arruffati e quel viso da bambina mi fecero esplodere il cuore; era decisamente l'opera d'arte più bella che avessi mai visto.

Sorrisi, portando una mia mano sulla sua guancia , porgendole lievi carezze

"Sarah..." le sussurrai, senza mai smettere di accarezzarla "amore mio, è ora" .

Sarah afferrò una mia mano e la strinse tra le sue, con gli occhi ancora chiusi e la bocca aperta in un mezzo sorriso.

"Amore..." continuai "tra un po' abbiamo lezione, coraggio" portai il suo corpo contro il mio facendo scivolare la mia mano sulla sua schiena.

Si accoccolò sul mio petto, lasciandomi lievi baci sulle parti del corpo che erano alla sua portata; le sorrisi, facendo scivolare le mie dita tra i suoi capelli.

"Dio mio, quanto cazzo sei bella" le sussurrai, affermazione che la imbarazzò.

Aprì gli occhi, coprendosi il volto con le mani e sussurrando un "grazie" sull'incavo del mio collo, sulla mia pelle, dove poi posò le sue labbra.

"Vorrei restare tutto il giorno così"  continuò, senza mai smettere di lasciarmi piccoli baci sul collo.

Mi voltai verso di lei, sollevandole il volto, e costringendola a guardarmi negli occhi.

"Ti svelo un segreto" sputai fuori "io ci resterei tutta la vita così, e non lo dico tanto per dire, Sarah, passerei la mia intera vita a stringerti tra le mie braccia, senza lasciarti, mai"

Tentò di abbassare lo sguardo, imbarazzata, ma il tentativo fallì. Le liberai il volto dalla presa, portando il suo corpo sopra il mio e intrecciando le mie dita con le sue.

Rimase lì, ferma, immobile, seduta a cavalcioni sul mio corpo, con gli occhi fissi nei miei, e le dita che continuavano a sfiorarsi; i capelli le scivolavano lungo la schiena, arruffati da prima.

Sospirai, osservando ogni sua sfumatura.

"Che c'è?" chiese, con un tono di voce carezzevole

"Mh?"

"Ti ho chiesto che c'è?" continuò, portando la sua testa sul mio petto "A cosa pensi?"

"A te; al tuo modo di farmi vivere l'inferno ed il paradiso con un solo sguardo e al fatto che mi togli il fiato ogni volta e che vorrei averti sempre con me"

Alzò lo sguardo, avvicinandosi alle mie labbra, così vicina, così dannatamente vicina da farmi paura.

Si chinò lasciandomi un bacio all'angolo delle labbra e soffiandomi sopra un "anche tu mi togli il fiato" che suonò più romantico della più bella poesia d'amore.

Sarah si stiracchiò, lasciando scivolare le coperte e rivestendosi velocemente.

Restai ferma, a fissarla, con le labbra semiaperte.

"Angela" disse con voce serio "andiamo, prima che si accorgano della nostra assenza" sbuffò.

Mi alzai, raggiungendola; le cinsi la vita con le mie braccia, poi la girai verso me, stringendola forte

"Guarda che non scappo" ammise "e adesso sbrigati"

Sbuffai, accogliendo l'idea di dovermi separare da lei, anche se per poche ore.

Avrei voluto tenerla sul mio petto eternamente , sentirla mia per sempre.

"Ma buongiorno principesse" Vale balzò in camera come un fulmine "avete dormito bene?"

Alzai lo sguardo, sorridendole e facendole il dito medio.

"Venite a fare colazione o siete sazie dei vostri baci?" continuò, facendo arrossire Sarah

"Non ci siamo baciate" ammise, abbassando lo sguardo, con le gote ancora rosse e staccandosi dalle mie braccia. Con una velocità tremenda raggiunse la porta, superò Valentina e sparì dalla mia vista.

"Vale..." le dissi, mentre con lo sguardo seguii ogni suo movimento "la minorenne mi ha fottuto il cervello" ammisi

"T'ha fatto innamorare?"

"Non lo so, Vale, non lo so, ma ciò che provo anche solo guardandola non si può spiegare" 

"Si vede lontano un miglio, amo, che sei cotta di lei da sempre" prontamente si avvicinò per lasciarmi un bacio sulla guancia "però sbrigati ora, eh!"

Raccolsi i capelli velocemente, indossando una tuta, e raggiunsi la cucina.

Sarah era seduta, con la bocca già in movimento ed il labbro sporco di briciole.

La raggiunsi, salutando furtivamente gli altri.

"Che mangi?" le chiesi, accarezzandole una spalla.

Alzò la mano che stringeva un muffin al cacao e l'altra con un biscotto.

"Ti ho tenuto il posto" disse, continuando a masticare.

Mi sedetti accanto a lei, mentre Gaia mi allungò un cappuccino regalandomi un'occhiata complice.

Portai la mia mano sotto al tavolo, intrecciando le mie dita alle sue, ed avvicinandomi di più le sussurrai un leggero "magari un giorno ti sazieranno i miei baci" , riferendomi al commento di Valentina.

Mi guardò dritta negli occhi, pulendosi dalle briciole, mimando con le labbra un magari che incendiò la mia anima.

Magari, Sarè, magari.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora