MI FAI ESPLODERE IL CUORE

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Sarah's pov

Osservai Angela,
i suoi movimenti così rapidi,
quei sorrisi brevi che mi donava,
quegli occhi blu polizia, poggiati su di me,
e quelle dita che scivolavano tra le mie
facendomi sentire un po' sua.

Sua
era assurdo: tra noi non c'era mai stato nulla, eppure sentivo di appartenerle;
ero sua
io che non mi ero mai sentita di nessun altro pur avendo amato, ma mai in un modo così viscerale.

Forse la parola amore era esagerata,
eppure avevo il cuore fuori dal petto ogni volta che il mio sguardo incrociava il suo.

"Tutto bene?" mi chiese la regina dei miei pensieri "Sei così pensierosa"  continuò, sfiorandomi delicatamente la pelle con le sue dita.

Le sorrisi, rassicurandola, poi mi alzai per prepararmi ed andare a lezione

"Vado a prepararmi" le annunciai, passandole la mano dietro la schiena, mano che afferrò portandosela alle labbra e posizionandole dei piccoli baci sopra.

"Ti aspetto qui? Abbiamo lezione alla stessa ora, potremmo andare insieme"

Le sorrisi, annuendo dolcemente.

Che cazzo mi stai facendo, Angela,
che cazzo mi stai facendo?

Corsi in camera per fare una doccia veloce, indossai con la stessa velocità una minigonna ed un top e la raggiunsi;

"Angela è in giardino" disse Vale, cogliendo al volo il mio sguardo perso "è con Gaia"

Percorsi il piccolo tratto sentendo gli occhi di Valentina bruciarmi addosso e le raggiunsi.

Angela dava le spalle alla porta, con una sigaretta tra le mani e gli occhi puntati su Gaia; Gaia invece, accortasi della mia presenza, mi regalò un sorriso dolcissimo.

Cinsi la vita di Angela tra le mie braccia e le lasciai un bacio sulla testa; dapprima sobbalzò, poi si rilassò riconoscendomi.

"Che bella che sei, Sarah" esclamò Gaia, con tono amorevole;

Angela si voltò, facendo scivolare i suoi occhi su ogni millimetro del mio corpo, poi rivolse uno sguardo a Gaia

"Sì, hai ragione, amo, è proprio bella" riportò il suo sguardo su di me, sorridendomi maliziosamente, poi afferrò la mia mano e salutò Gaia con un veloce "vabbè amo, noi andiamo".

Mi trascinò con lei, chiudendo il cancellino alle sue spalle, e raggiungemmo il corridoio che conduceva alle aule. Si fermò sulla porta della mia aula, appoggiandosi contro il muro proprio accanto alla porta, fissandomi negli occhi.

"Che c'è?" le chiesi, facendo scivolare in basso il mio sguardo, lievemente imbarazzata.

"Se non mi fossi fermata quella notte cosa sarebbe successo tra noi?" disse tutto d'un fiato "A volte mi pento, mi pento tanto, Sa, altre so di aver fatto la cosa giusta, consapevole di dover vivere eternamente con quel pallino: se non mi fossi fermata, cosa sarebbe successo?"

Allungò le sue braccia verso me, afferrandomi e tirandomi verso lei

"Non sai che voglia ho di scoprirlo" soffiò sul mio collo, prima di posizionarci le sue labbra; afferrò un pezzo della mia pelle e lo baciò forte, facendomi sentire lievemente la sua lingua.

Non fu il solito bacio,
ma molto, molto di più.

Fu un bacio voglioso,
malizioso,
desideroso.

"Buongiorno, piccole meraviglie" la voce della Cuccarini risuonò nell'aria.

Mi staccai velocemente e rivolsi un sorriso con un "buongiorno" imbarazzato alla mia prof.

Lorella era diventata pilastro della mia vita,
ero stata fortunata, molto fortunata.

Credeva in me,
mi aveva accolto sotto la sua ala ed era diventata la mia mamma chioccia.

Feci un cenno ad Angela con il capo e seguii la prof in aula.

"Tutto bene?" chiese una volta entrata "Non sapevo fossi così legata ad Angela, può farti tanto bene sai? È brava"

Le sorrisi, con le guance a fuoco ed abbassando lo sguardo; non ero brava, non ero brava a sostenere gli sguardi altrui, a maggior ragione nell'attimo in cui veniva nominata Angela

"Siamo solo amiche..."

"Oh, quello non lo metto in dubbio, anche io vado in giro a lasciare segni sul collo dei miei amici"

Rise,
di una risata rassicurante,
una risata che mi fece sciogliere e che mi rese più coraggiosa.

Mi avvicinai con passo svelto, con lo sguardo ancora basso, le afferrai le mani

"Abbiamo dormito insieme, la prima volta mi ha fermata, la seconda non c'ho neanche provato, credo sia un piacersi a senso unico, o meglio, credo che lei non ricambi il mio interesse"

Lorella sbuffò, regalandomi uno sguardo comprensivo

"Sarah, Sarah....non mi sembrava un atteggiamento di una persona estranea ad un certo interesse; ora però iniziamo"

Presi posizione e provai il brano,
quel maledetto brano in cui sbavavo di continuo e che rese la lezione interminabile;

uscii da lì esausta e giù di morale, seguita dalla prof che salutò Angela.

Angela.

Neppure l'avevo notata, era ferma poco più avanti della porta, appoggiata al muretto.

"Arrivederci, prof" disse Angela, raggiungendomi e afferrando la mia mano.

"Lil" la richiamò la prof; Angela si voltò di scatto

"Hai il mio gioiello tra le mani, trattala bene" affermò, sorridendole.

Angela annuì, portando la mia mano alle sue labbra e lasciando un bacio sopra;

uscimmo da lì, raggiungendo la casetta e fermandoci sul nostro divanetto.

"Ho bisogno di fumare" disse Angela, inserendo una terea nella sua iqos.

Mi accoccolai a lei, con il mio malumore, malumore che Angela percepì ma di cui non fece domande;

si limitò ad accarezzarmi i capelli, facendo scivolare le sue dita tra di essi.

"Sarah..." sussurrò ad un tratto "mi fai esplodere il cuore" ammise.

Mi strinsi a lei,
più forte,
sempre più forte.

"Anche tu, Jolie" le dissi, con il cuore fuori dal petto.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora