OSSERVARE IN SILENZIO

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Sarah's pov

La prima sera con le nuove,
la prima cena senza Stella, senza Chiara,

Il vuoto era incolmabile e mi sentii spaesata, triste, per cui ebbi molte difficoltà nella partecipazione delle conversazioni.

Le risate degli altri mi sembravano lontane, come se provenissero da un altro mondo;

cercai di sorridere, ma quella solitudine era un macigno sul cuore, senza Stella tutto mi sembrava perduto.

Provai a trattenere le lacrime.

Gaia notò la mia tristezza e mi posò delicatamente una mano sulla spalla.

"Sarah tutto bene?" chiese con gentilezza

Annuì debolmente, cercando di sorridere nonostante il dolore che mi stringeva il petto.

"Sì, tutto bene" deglutì "Mi manca Stella, tutto qui"

"Cucciola, hai ragione" mi strinse "Le amicizie sono preziose, la sua assenza si sente, come quella di Chiara; ma siamo qui per te, Sarah. Non sei sola"

Quelle parole mi offrirono un barlume di conforto in mezzo al buio della mia tristezza, colmano quel vuoto che più non sopportavo.

Mi asciugai una lacrima cercando di concentrarmi sul presente, consapevole che nulla sarebbe mai stato uguale senza Stella.

Da lontano vidi arrivare Angela, seguita da Martina, che confabulavano animatamente e mi ritrovai ad osservarle con uno sguardo silenzioso.

Ero fuori posto, non riuscivo a trovare il mio spazio in quel quadro vivace dipinto dalle risate e da gesti amichevoli.

"L'Italia è molto bella" disse Dustin, con il suo accento particolare.

"Con me puoi parlare anche in inglese, sai?" rispose Lucia.

"Piatti in tavola" interruppe Mida, servendoci.

Scossi la testa

"Io non ho fame, amo" dissi, con un filo di voce

"Mangia e stai buona" mi rispose Gaia, con fare fraterno, mettendosi seduta accanto a me "Non ti perdo di vista, quindi rinuncia al capriccio".

La serata avanzava ed io trascorsi tutto il tempo ad osservare Martina e Angela.

I loro sguardi complici, le risate condivise e i gesti affettuosi non passavano inosservati.

"Che palle" sbuffai

"Sarah..." la voce di Gaia attirò la mia attenzione "mangia qualcosa"

Annuii ringraziandola e prendendo un boccone di cibo, cercando di concentrarmi sugli altri e di dimenticare il dolore;
ma non ci riuscii.

"Secondo te c'è qualcosa tra loro?" chiesi a Gaia

"Ma non credo" mi rispose rivolgendo uno sguardo alle due ragazze "La conosci Lil, è carina con tutti"

"E perché con Lucia no? Tutte le attenzioni sono concentrate su di lei"

"Amo, non ci pensare, okay?"

Gaia afferrò un boccone dal mio piatto e lo portò alla mia bocca "Buono questo cibo" disse, rubandomi un sorriso.

"Voglio che tu non ti senta abbandonata"

Le mani di Angela toccarono quelle di Martina, stringendole con dolcezza, lo stesso gesto che riservava a me

"Esci con me? Ti prego"  chiesi a Gaia, con gli occhi colmi di lacrime e morendo di gelosia.

Gaia si alzò, allungò il giro sussurrando qualcosa all'orecchio di Lil, che le allungò l'iqos e mi raggiunse.

"È che sono attratte l'una dall'altra" ammisi "e questo mi brucia dentro"

"Ma che dici, Sarah. Lil è dolce con tutte; ma poi perché ti importa così tanto?"

Fu un colpo al cuore.

Gaia non era Stella.

Gaia era Gaia e non era a conoscenza della sua cotta per Angela.

Scossi la testa nello stesso istante in cui la porta si spalancò.

Angela ci raggiunse, seguita ovviamente da Martina.

"Chi ha la mia iqos e le terea?" chiese, prendendo posto accanto a Gaia che le allungò l'iqos.

"Come ti stai trovando?" chiesi a Martina "Mi sembra che tu ti stia ambientando bene" continuai, lanciando un'occhiataccia alla mia Jolie.

"Tantissimo, sono tutti carini" mi fulminò con lo sguardo "soprattutto Lil"

Tirai dalla mia iqos con un sospiro, cercando di placare i nervi tesi.

Angela allungò la sua mano afferrando quella di Martina.

"Sì, Angela quando vuole sa essere molto accogliente" disse Gaia

"Finché non ne arriva una nuova" risposi, con tono velenoso.

"Ragaaa entrate" urlò Petit "stiamo organizzando un gioco"

Gaia afferrò Martina

"Vieni, quando Petit organizza un gioco nessuno di noi può perderselo" e la trascinò dentro.

Tirai nuovamente con l'iqos poi feci per alzarmi.

"Già rientri?" mi chiese Angela

Feci finta di non sentire;
scosse la testa.

"Ora non mi parli?"

"Credo ti stia aspettando Martina" il mio tono divenne più velenoso, poi corsi dentro, asciugando l'ennesima lacrima e senza più darle possibilità di rivolgermi parola.

Ero sola.
Sola in quella casetta.
Il doppio abbandono mi stava lacerando l'anima.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora