MOONLIGHT

942 48 3
                                    

Sarah's pov

Continuammo a scambiarci baci:
sul collo,
sulle braccia,
sulla fronte,
sul naso,
su ogni piccolo pezzetto di pelle.

Angela mi sollevò la t-shirt, stringendo i miei fianchi tra le sue mani, senza mai staccare le labbra dal mio collo.

"Quanto sei bella" mi disse, sfiorando le mie labbra con le sue, ma senza mai unirle realmente.

La cercai,
con tutto il mio corpo;

e cercai di farle intuire che ero lì e che la desideravo più di ogni altra cosa.

Il messaggio venne recepito ma non accettato

"Ehi..." sussurrò "Non possiamo"

L'ennesimo bacio lasciato sul collo

"Non possiamo, Sarah, davvero..." continuò.

Mi staccai da lei, scivolando via dal suo corpo, ed alzandomi dal letto.

"Mi dispiace" le dissi, portandomi le mani sul volto ed asciugandomi una lacrima.

Mi ero spinta oltre.

Avevo rovinato tutto.

Era chiaro che io ed Angela non volevamo la stessa cosa; non l'una dall'altra

ed aveva ragione.

Ero una bambina: perché avrebbe dovuto desiderarmi?

"Vieni qui, Sarah" esclamò, con un tono di voce più alto.

Restai lì, ferma, ai piedi del letto, poi afferrai la giacca e corsi in giardino, raggiungendo quel lato che era sempre stato il nostro lato.

Ero stata rifiutata ed il senso di inadeguatezza mi stava divorando l'anima.

Avevo creduto, per un secondo, che volesse da me ciò che io avrei voluto da lei ma così non fu.

Nulla di tutto ciò che avevamo vissuto era reale.

Nulla di tutto ciò che pensavo di averle fatto provare era stato vissuto.

Mi accasciai sulla panchina, per poi mettermi seduta e restando sola con il mio dolore,

o almeno credevo

o almeno speravo.

La porta si aprì ed Angela mi raggiunse.

"Dobbiamo parlare" disse, con tono autoritario.

Non la guardai, fissai il cielo ingoiando le lacrime.

"Amo, non voglio farti fare un'idea sbagliata"

Sbuffai

"Tranquilla, è tutto chiaro ed è tutto okay" la guardai, donandole un sorriso finto.

"Capisci che sei fidanzata? che non possiamo? non così almeno?"

Non le risposi.

"Hai diciassette anni, Sarah, ed io non voglio essere la vittima di un tuo momento di confusione"

"Angela, MA CHI CAZZO TE L'HA CHIESTO?" gridai

Si avvicinò, portando una sua mano sulla mia bocca.

"Non gridare, rischiamo di svegliare tutti"

Spinsi via la sua mano ed il suo corpo da me, mi allontanai da lei, senza parlare.

"Lo so, lo so, non mi hai chiesto nulla ma non te ne rendi conto ora. Sei così fragile ora, amo, sconvolta per l'uscita di Stella, per Holy"

"MA CHE CAZZO DICI, ANGELA? MA TE NE VAI A FANCULO, PERFAVORE?
MA CREDI REALMENTE CHE IO SIA CONFUSA?

HO DICIASSETTE ANNI MA SO ESATTAMENTE CIÒ CHE VOGLIO DA QUANDO HO MESSO PIEDE IN QUESTA SCUOLA

NON ADDOSSARMI COLPE CHE NON HO: IL MIO UNICO ERRORE È STATO CREDERE CHE TU VOLESSI LO STESSO"
respirai, cercando di calmarmi

"Ti prego" la guardai negli occhi con le lacrime che mi rigarono il volto

"Ti prego, vattene"

Angela mi regalò l'ultimo intenso sguardò poi si voltò ed andò via.

Piansi, infinite lacrime, osservando la luna, su quella panchina che era stata la nostra panchina, per tanto, tanto, tempo.

Piansi, consapevole che da quel momento in poi avrei dovuto affrontare tutto senza lei.

Come avrei fatto?

Come avrei fatto senza quei maledetti abbracci?

Come avrei fatto senza quelle labbra che marchiavano la mia pelle?

Senza le sue dannate battute,
le sigarette fumate di notte,
i miei occhi nei suoi,
lei che mi guarda con quella faccia da schiaffi,
il mio essere a casa tra le sue braccia.

"Succede quando mi guardi
Con quella faccia da schiaffi
Che mi spieghi le ali
E con quei fogli bianchi
Fai degli origami
Perché siamo pazzi
Succede quando mi baci
Che facciamo dei danni
E ci incastriamo perfetti
Come gli ingranaggi"

"Sotto questo moon – moonlight
Non mi dire non lo so
Non mi dire good – goodbye
Vado nel panico
E io vedo me
Dentro i tuoi occhi blu polizia"

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora