NOTTE IN BIANCO

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Lil's pov

Quella notte non chiusi occhio, restai tutto il tempo a fissare il soffitto, immaginando come sarebbe stato ciò che invece avevo interrotto.

Mi struggeva sapere che Sarah si era fatta un'idea totalmente sbagliata, ma forse era giusto così.

Se fossimo andate avanti se ne sarebbe pentita questa mattina probabilmente.

"Ma buongiorno" Valentina si allungò sul mio volto e mi lasciò un bacio sulla fronte "mammamia, che brutte occhiaie che abbiamo"

"Non ho chiuso occhio" le risposi, strofinando gli occhi che avevano iniziato a lacrimare dalla stanchezza.

"Come mai? Hai avuto di meglio da fare?" il tono malizioso mi strappò una risata;

il suo sguardo era curioso, pieno di voglia di sapere.

Scossi la testa

"Amo, non ce l'ho fatta" le sussurrai

"Cioè stavate per..."

La interruppi subito, portandomi una mano sul petto e con l'altra mi spinsi lateralmente al letto, così da permetterle di mettersi comoda

"Non ce l'ho fatta, amo, non potevo, non era il momento, la questione di Holy, l'uscita di Stella, era così carica di emozioni che non volevo fosse una confusione momentanea"

"CONFUSIONE MOMENTANEA?" gridò Valentina "MA SARAI DEFICIENTE?"

La guardai, con sguardo spaesato

"MA QUELLA CI MUORE PER TE, SEI STUPIDA"

Un tonfo sulla porta calmò Valentina

"Ma da quando bussano?" disse con tono più calmo, allungandosi verso la porta ed aprendola.

"Buongiorno Saretta" disse con tono dolce, fraterno. Con un tono pieno di comprensione

Sarah aveva lo sguardo basso, coperto da piccoli ciuffi ribelli; indossava una felpa un po' grande e che la faceva sembrare ancora più bambina.

Dio, quanto era bella.

"Io sto cercando disperatamente il mio elastico" disse, tutta d'un fiato "Non è che l'avreste trovato?"

"MUOVITI, SCENDI DA QUESTO LETTO" disse Valentina, tirandomi giù e spostando le lenzuola, frugando in ogni angolo.

Non fiatai.

Consumai il mio tempo a guardare la mia piccola Sarah mentre lei non mi rivolse neppure uno sguardo.

"Questo?" chiese Valentina, alzando il braccio e mostrando un elastico nero, lo stesso elastico che Sarah aveva sempre al polso.

Lo sguardo le si illuminò e si gettò tra le braccia di Valentina.

"Grazie, è proprio lui, grazie" continuò, poi si staccò dall'abbraccio e, senza proferire parola, lasciò quello che sembrava un campo da guerra.

"Sbrigati, andiamo a fare colazione" disse Vale, con tono più minaccioso.

Mi infilai le ciabatte e raggiunsi la cucina con lei.

Sarah sedeva accanto a Marisol, sorseggiando un cappuccino; io presi posto accanto a Mida.

"Buongiorno eh..." dissero in coro Martina e Gaia, guardandomi.

"Buongiorno" risposi sbadigliando e con la voce impastata.

In quel momento Sarah scostò la tazza, poi si alzò sussurrando un "non ne ho voglia" ed uscì fuori.

"Sei proprio una cogliona" disse Vale alle mie spalle.

Messaggio percepito,

Mi alzai e raggiunsi Sarah all'esterno.

"Ehi..." le dissi con tono intimidito "come stai?"

Fece spallucce, senza degnarmi di una risposta o di uno sguardo.

Mi sedetti accanto a lei, senza fiatare, portando una mia mano sulla sua gamba.

Saltò a quel tocco alzandosi dalla panchina.

"NO, ANGELA, NON MI DEVI TOCCARE" rossa di rabbia si allontanò, dandomi le spalle, poi si voltò nuovamente "ho bisogno di un po' di tempo, perdonami; io e Holy abbiamo rotto, Stella è uscita ed io devo rimettere insieme i cocci"

"Come avete rotto?"

"Colpa di una confusione momentanea" mi fece l'occhiolino e rientrò.

Dalla piccola porta di vetro vidi chiaramente Vale che le se avvicinò e la strinse tra le sue braccia;

quando i miei occhi incrociarono i suoi mi fece il dito medio e lasciò un bacio sulla fronte a Sarah, che afferrò poche cose dal tavolo, uscì di nuovo, a testa bassa, e raggiunse il cancello chiudendo alle sue spalle.

Mi mancava.

Mi mancava ogni cosa di lei.

Mi mancava.

Ma mi aveva chiesto tempo ed io, quel tempo, dovevo darglielo.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora