PERDERSI PER RITROVARSI

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Lil's pov

Le settimane
poi i giorni
i minuti
ed infine i secondi
li contavo uno ad uno da quando il cuore mi era stato strappato, così, all'improvviso.

Mi sedetti sul divanetto che fino a sette giorni prima era stato il divanetto mio e di Sarah, nostro, solo nostro , e che adesso era diventato luogo delle mie lacrime: qui, dove tutto era iniziato e tutto era finito;

qui, dove tra abbracci e carezze Sarah avevo espresso la richiesta di prendere le distanze da quel noi che stavamo cercando di costruire, o almeno credevo.

Era successo tutto troppo in fretta, tutto troppo in fretta; la voce di Lorella rimbombava ancora nelle mie orecchie "hai il mio gioiello tra le mani, trattala bene"

E ci avevo provato, cara, dolce, prof Cuccarini,  ci avevo provato, ed alla fine il cuore me l'ha strappato lei: tirato fuori dal petto, preso a morsi e sputato.

Sfilai una sigaretta dal pacchetto che avevo rubato a Valentina e l'accesi; feci un tiro e lo sputai fuori, inchiodando i miei occhi al cielo e cercando quel dannato volto nelle forme delle nuvole.

Cazzo, Sarah, maledetta Sarah, perché hai dovuto farmi questo?

Maledetta Sarah, perché non riesco a cancellarti?

Quanto vorrei ritornare a quando....

"Amo" la voce di Gaia mi distolse dai pensieri; portai il mio sguardo su di lei che si avvicinò, pronta ad asciugare una mia lacrima.

Le sorrisi, di uno di quei sorrisi malinconici, di uno di quei sorrisi dannatamente fragili.

"Maro vieni qui" spalancò le mie braccia, stringendo il mio corpo al suo.

Grazie, Gaia, perché mi capisci, senza che io abbia bisogno di parlare.

Mi stringe più forte, sempre più forte, cercando di soffocare il mio pianto tra le sue braccia, fallendo;

il pianto divenne più forte, quasi liberatorio, tramutandosi in un singhiozzo.

"E che non capisco, Gaiè, non capisco proprio, l'attimo prima era tra le mie braccia ed il secondo dopo mi ha chiesto di prendere le distanze" sbuffai, tirando su le ultime lacrime, sollevando la mia testa ed aggrappandomi al braccio di Gaia.

"Fanciulle, venite a mangiare?" Valentina interruppe quel momento, venendomi incontro e lasciandomi un bacio sulla guancia.

Gaia si alzò di scatto, afferrando la mia mano, una presa da cui tentai di divincolarmi.

"Sono sette giorni che non porti il tuo culo a quel tavolo, sbrigati o t'ammazzo", il tono minatorio di Vale mi rubò un sorriso, mentre lei afferrò l'altro mio braccio costringendomi ad alzarmi.

"Vieni qui, amo" disse Gaia, portando le sue mani sul mio volto e asciugando il contorno degli occhi "così nessuno se ne accorge", riportò nuovamente la sua mano sulla mia e mi trascinò dentro con lei, seguita da Valentina, che mi cinse le spalle lasciandomi un ulteriore bacio.

Ero amata
e forse questo era ciò che contava;

ero amata
incondizionatamente
da loro
e questo avrebbe dovuto bastarmi,

allora perché soffrivo ancora così tanto?

"Oh, Lil, che bello vederti qui con noi, ceni?" Martina si avvicinò a me, stringendomi in un abbraccio.

"Angela, vieni, qui c'è posto" esclamò Dustin, con il suo italiano imperfetto ed il suo incredibile sorriso.

Il posto libero, a cui Dustin si riferiva, era esattamente tra lui e Sarah e per un secondo i nostri sguardi si incrociarono; il suo mi bruciò addosso, e se fosse stato possibile la mia pelle sarebbe divenuta fuoco.

Occhi blu polizia - LIL JOLIE E SARAH TOSCANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora