4 CAPITOLO Cara "signora preside"
Con la prepotenza, la stupidità raggiunge l'orgasmo
(Domenico Adonini)L'ora con la prof. Hitler, cioè... Biancardi, ebbe miracolosamente fine, non perché fosse un'insegnante terribilmente severa come la Ciardulli o la new entry Ravetti, ma proprio perché non aveva la capacità di far interessare i ragazzi alla sua materia; inoltre l'umore di Valentina parve chiaro a tutti: nera era ben poco come aggettivo per definirla. Un ammasso di nuvole temporalesche le vorticavano sulla testa, lanciando sul viso un'ombra oscura. Meglio non avvicinarsi, chiederle aiuto o incrociare il suo sguardo. Il rischio sarebbe stato quello di rimanere inceneriti senza aver aperto bocca.
Ripassare in un solo pomeriggio tutto il programma dell'anno passato, perlomeno i punti salienti e gli autori che probabilmente sarebbero rientrati nell'interrogazione del giorno dopo, non era uno scherzo da fare neppure al peggiore dei nemici.
Così impari!
Ecco il prezzo da pagare per aver voluto fare la ruota come un pavone, per cercare di porsi già in luce agli occhi del prof. figo!
Quegli occhi così belli, gelidi come cristalli di ghiaccio...
Eh...intanto sei rimasta fregata!
Ma che le era saltato in mente!
Stupida, stupida, stupida!
°°°
Mattia, pensieroso, percorse il tragitto che lo portò alla macchinetta del caffè. Aveva bisogno di tirarsi su.
Primo impatto con i ragazzi: non aveva ancora deciso se fosse stato positivo o meno.
Forse aveva esagerato. Forse avrebbe dovuto reprimere l'impulso di sbattere in faccia a quei poveri innocenti la parte di sé alla quale era così affezionato, ma trasformazione in prof. carogna era avvenuta così, naturalmente.
A Milano lo conoscevano bene: dietro l'apparenza del professore piacione c'era un uomo inespugnabile. L'essere bello non doveva essere scambiato per segno di debolezza o facilità nello scendere a patti con lui per ottenere favoritismi.
Gli accadeva troppo spesso e, francamente, era stanco di dover mettere in chiaro come l'essere graziosa e ammiccante non alzava la media, non agevolava nelle giustificazioni e non portava a nulla, se non al mettere negativamente in evidenza se stessi.
Godeva nel rimettere al loro posto, col suo tono freddo e glaciale, le ragazzine carine che credevano di aver già la promozione assicurata, solo perché indossavano maglie scollate, gonne troppo corte e non mancassero mai di cercare di farsi notare da lui.
Pose studiate per chiedere chiarimenti alla cattedra, mettevano in risalto la mercanzia senza possibilità di fraintendimenti. Guarda cosa posso darti...sembravano sussurrare le labbra adolescenti ancora acerbe, luccicanti di lip gloss appiccicoso. E lui accennando un sorriso, scuoteva il capo.
Se voleva una sveltina avrebbe cercato altrove qualcuno che soddisfacesse i suoi bisogni. Per quanto tutta quella carne messa a nudo poteva, in parecchi, suscitare strane ed eccitanti fantasie, lui riusciva a frenare i suoi istinti più bassi.
Perché erano solo bambine spesso non ancora maggiorenni che si atteggiavano a donne fatte, credendo che parlare la lingua del sesso fosse simbolo di emancipazione.
Avrebbe voluto far loro altro! Una bella lezione sulla vita, quella vera, e sui modi per poter sentirsi fiere di essere chiamate donne! Ma qualcosa gli diceva che forse, non avrebbero capito.
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An afternoon Love (Ti amo, professore)
ChickLitQuando tu hai quarantasei anni, sei ancora estremamente attraente, e la ragazza che desideri e che ti desidera nemmeno diciotto. Quando sai che cedere ai vostri sentimenti reciproci è tremendamente sbagliato, non solo per la differenza d'età, ma sop...