48 CAPITOLO
Il giorno più bello
Erano quasi le due del pomeriggio, l'ora in cui Mattia rientrava dalle lezioni. Di solito l'appartamento era vuoto, Mirella rincasava solo verso sera, e qualche volta, quando gli impegni aziendali lo richiedevano, non rientrava affatto.
Quel giorno, però, la donna era in casa, e quando udì girare il chiavistello del portone blindato, andò incontro al suo ex-marito. Nonostante la delusione mattutina, e cioè la comparsa del ciclo mestruale, era ben decisa a dare una chance a quella giornata, partita storta.
S'era fatta più elegante che mai -non che ci fosse molta differenza da com'era abbigliata solitamente- e aveva intenzione di farsi condurre fuori a pranzo da Mattia. Si era data malata, quel giorno, e voleva trascorrere il pomeriggio con il suo uomo, ignara di che piega avesse preso, nelle ultime ore, la vita di quest'ultimo. Non aveva idea della doccia gelata che l'attendeva.
Appena l'ex-marito entrò, più affettuosa che mai, Mirella lo avvolse in un abbraccio stretto stretto.
Lei si era davvero innamorata nuovamente del marito... anzi, forse non le era mai passato il sentimento per lui, solo che negli ultimi anni insieme aveva dato troppo peso alla sua carriera, e per scontato l'amore di lui, e l'aveva lasciato dicendogli quelle cattiverie; salvo poi rimpiangerlo, accorgendosi della pochezza degli uomini che aveva avuto dopo il divorzio.
Mattia sospirò.
Già sarebbe stato oltremodo difficile lasciarla dicendole quel che doveva, figurarsi ora che lei lo aveva accolto con quell'affettuosità!
-Mattia, mettiti lo spezzato grigio di Armani, quello che ti ho regalato per il tuo compleanno, andiamo al Contraste a pranzo, ho prenotato!- Gli propose cercando di essere entusiasta e stampandogli le sue labbra color corallo su una guancia.
-Al... Contraste?-
Se gli avesse nominato l'Osteria di Zio Tonino, in quel momento, per mangiare fagioli con le cotiche, o un McDonald, per il professore non avrebbe fatto alcuna differenza.
Aveva ben altro nella testa.
-Sì, Mattia, usciamo! Lo vedo che faccia hai, sei deluso quanto me! Riproveremo, e ancora, e ancora. Riusciremo ad avere la nostra principessa, prima o poi, vedrai!- Gli cinguettò nell'orecchio lei.
-Mirella, dobbiamo parlare!- tentò di dirle, serio, ma Mirella non era assolutamente disposta a lasciarsi smontare dall'espressione strana di lui.
-Farò anche delle cure ormonali, se necessario. Saremo felici, Mattia, alla fine, te lo prometto. Io sono già così contenta di averti di nuovo, ma darti un figlio sarebbe il coronamento di un sogno. È vero, non ho mai avuto un grande istinto materno, lo confesso, e il mio problema mi aveva come dire... messo l'anima in pace su questa cosa. Ma te l'ho detto, la vita ci cambia! E ora dare alla luce il frutto del nostro amore sarebbe il massimo, per me.-
Il professore compatì in maniera enorme quella donna bellissima. Nessuno gli garantiva che fosse cambiata sul serio, e che ora, risolta la sua malformazione uterina, quello di avere un figlio loro non fosse che l'ennesimo capriccio di una persona abituata ad avere tutto.
O forse non lo era, forse si trattava di un desiderio genuino.
Ma questo non cambiava niente a lui.
-Mirella, io non so come dirtelo, ma devo farlo. Quindi non ci girerò attorno: ho appena saputo che sono diventato padre.-
Ecco, lo aveva detto. Piano, con voce quasi flebile, in parte dispiaciuto di doverle dare quella notizia, così felice per lui e infausta per lei.
La vide serrare le labbra, i suoi occhi farsi lucidi.
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An afternoon Love (Ti amo, professore)
Literatura FemininaQuando tu hai quarantasei anni, sei ancora estremamente attraente, e la ragazza che desideri e che ti desidera nemmeno diciotto. Quando sai che cedere ai vostri sentimenti reciproci è tremendamente sbagliato, non solo per la differenza d'età, ma sop...