Caos!
Per un attimo si chiese chi glielo avesse fatto fare ad avanzare una proposta come quella.
Li guardò. Ultima fila ovviamente, quella dove è possibile fare più casino, quella dove si ha tutto il pullman sotto controllo, quella dove vedi, ma puoi non esser visto.
Riziero, Mandelli, Occhipinti e Quartiroli avevano assediato la zona. Era un groviglio di braccia e volti scomposti che non si fermavano se non per lasciar volare nell'esiguo spazio, un Vaffanculo o un Coglione a uno qualsiasi dei propri compagni.
Mattia scorse per intero la sua classe seduta nelle poltrone di velluto rigato e fece mentalmente l'appello lasciando andare lo sguardo su ognuno di loro.
Arrivò anche a Valentina, alla sua bellissima allieva. Aveva scelto di prendere posto alle spalle dell'autista con accanto l'inseparabile Campanini.
Era così vicina... Stava guardando fuori dal finestrino, gli occhi persi inseguendo chissà quale pensiero. Forse stava pensando a lui? Forse stava sperando di avere l'occasione di trascorrere del tempo extra insieme? Forse...
Gli occhi color del mare lo avvolsero come un'onda e lo affogarono all'improvviso. Si era fatto beccare come uno scolaretto mentre la fissava.
Si ricompose velocemente nascondendo la testa nei fogli che aveva tra le mani, vergognandosi come un cane scoperto a sbranare la pantofola del padrone.
Ma quel giorno non ci sarebbe stato spazio per fantasticare su ciò che la signorina Fortibuoni gli provocava da qualche tempo, ormai.
Quella sarebbe stata una giornata particolare. E guardando ancora una volta i suoi ragazzi ignari, sorrise prendendo posto, lasciando che si sfogassero prima di arrivare a destinazione.
– Cazzo stiamo andando a fare in una comunità per tossici?
– Per farti spacciare più roba e allargare il tuo giro, Maria!
– Devo proprio ringraziarlo allora, il nostro prof! Gli darò una fumata gratis... così, giusto per ricambiare dell'opportunità!
Tobia scoppiò in una strana risata ascoltando quegli sballati dei suoi compagni di classe. Lui un sospetto lo aveva, ma decise di non esprimersi.
Suonava troppo strano che, a pochi giorni di distanza dalla fumata in classe col prof. Ravetti, avessero organizzato quell'uscita alla comunità distante circa un'ora dal paese. Non poteva essere una coincidenza. C'era sotto qualcosa, lo sentiva, così come sentiva la strana sensazione di qualcosa che sta per accadere. Ormai stava iniziando a conoscerlo il suo nuovo prof. ed era certo che a fine giornata avrebbe avuto conferma delle sue congetture.
Non lo fece di proposito.
Era persino sovrappensiero, ma lo sguardo vagò da solo per il corridoio di sedili per arrivare al primo, dove faceva capolino una testa bionda che spiccava tra quel mare scuro e opprimente da farlo diventare claustrofobico.
Jess stava parlottando con Vale e la sua chioma si muoveva a tratti.
Il mio sole...pensò.
Un sole che aveva deciso di oscurare volutamente. Un sole che aveva inseguito per così tanti giorni, in tutti quegli anni da non riuscire neppure a contarli. Eppure nonostante tutti gli sforzi per tenerla lontana, per rimuoverla dalla testa e dal cuore, lei era sempre lì, davanti a lui, come un faro a segnargli la via per non perdersi.
Non voglio! Non voglio che mi salvi! gridò dentro al cuore.
E voltandosi verso la sua banda, allargò un sorriso falso e si lanciò sui corpi concitati nascondendosi nella baraonda di pugni e pacche.
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An afternoon Love (Ti amo, professore)
Literatura FemininaQuando tu hai quarantasei anni, sei ancora estremamente attraente, e la ragazza che desideri e che ti desidera nemmeno diciotto. Quando sai che cedere ai vostri sentimenti reciproci è tremendamente sbagliato, non solo per la differenza d'età, ma sop...