7 CAPITOLO Il titolo di Miss
"...ho scelto di fare il professore. Per dare ai ragazzi qualcosa che amo..."
Era più di un'ora che quella frase, quella voce le circolava nella testa accarezzandola come un vento gentile.
Che bel sorriso che ha... che sfumatura particolare hanno i suoi occhi...Mattia...
Mattia? Mattia chi? No, cara riprenditi e alla svelta! Ripeti 100 volte... Il prof. Ravetti è soltanto un professore come gli altri... ripeti Valentina! Immediatamente!
Ma se metteva a fuoco il prof. Pelagatti alla lavagna, mentre tentava di trascrivere un esercizio di matematica, con i pantaloni che gli cadevano lasciando intravedere l'elastico delle mutande oltre l'addome abbondante, e il riporto che si sollevava ad ogni passaggio umano scoprendo l'avanzata calvizie, altro che ripetere mentalmente!
Matt...il prof. Ravetti era un dio dell'Olimpo a confronto, ma pure paragonato ad un uomo mediamente di bell'aspetto.
Il discorso fatto in sala professori l'aveva lasciata sconvolta: un elenco interminabile di domande erano partite dopo quella che credeva sarebbe stata una rivalsa per tornare in possesso della sua autostima. Invece...
Invece Mattia... cioè il prof. Ravetti le aveva dato uno schiaffo! Sì, uno schiaffo in pieno viso nonostante il sorriso da far diventare le gambe di gelatina e la voce che le faceva venire brividi lungo la schiena al solo pensarla. Perché se lo faceva, se lasciava andare la fantasia, quelle labbra sensuali che parlavano per lei, che le sussurravano ammonimenti... la mandavano al manicomio!"Le parole sono state create per comunicare... anche se a volte ognuno affida allo stesso termine un significato diverso..." la svegliavano dal torpore e le facevano scorgere una nuova realtà. Come suonava ambigua ed eccitante quella frase!
-Fortibuoni... allora? Vuole rispondere almeno lei, o metto l'impreparato a tutta la classe? -
Pelagatti...giusto! Matematica! Non siamo nell'ora di Matt... del prof. Ravetti! Matematica! Ma che è oggi? Una congiura per farmi iniziare di schifo l'anno?
Scorrendo gli occhi dietro la figura impietosamente pingue, senza dimenticare il riporto svolazzante, non le fu difficile recuperare il filo e rispondere prontamente per non collezionare l'ennesima figura di palta della giornata.
Ma dovette impiegare tutte le sue forze per non inserire, tra una risposta e l'altra, un certo nome. Sarebbe stato un vero disastro.
Mentre tornava a casa, finalmente libera di lasciarsi andare ai suoi pensieri, ripercorse gli avvenimenti della giornata.
Si era svegliata con la consapevolezza di sempre, di andare a scuola per dimostrare agli altri che era brava, la più brava. Eppure aveva ricevuto in cambio l'esatto opposto.
L'essere alieno, che non riusciva a definire, aveva finalmente trovato una sua collocazione. Era una sorta di paladino scolastico, con, per scudo, un tomo massiccio di letteratura antica e, per spada, una matita affilata. Lo sguardo fiero guardava oltre l'orizzonte e le labbra rilasciavano nell'aria la frase: "Ognuno di voi ha la mia stima!". Un cavaliere della tavola rotonda, senza macchia e senza paura, e pure bono!
Valentina sorrise tra sé, a quella descrizione romantica che aveva delineato nella sua mente del prof. Ravetti.
Aveva chiesto un colloquio privato con lui con l'intenzione di ottenere giustizia per la misera figura, ed era uscita dall'aula professori con il peso di una condanna. Perché si era resa conto di quanto piccolo e superficiale fosse il suo modo di vedere le cose.
Matt...il prof. Ravetti le aveva distrutto, con brevi frasi, il mondo di certezze nella quali si sentiva la regina incontrastata, e nessuno aveva mai osato far vacillare il suo piedistallo. Tranne lui... tranne il professore milanese.
Egoista, presuntuosa, arrogante, addirittura gelosa di un ragazzo disabile, ecco come si era sentita. Ecco come si era vista per la prima volta: meschina! Come se si fosse ritrovata nuda nel paradiso terrestre e avesse compreso di esserlo.
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An afternoon Love (Ti amo, professore)
Chick-LitQuando tu hai quarantasei anni, sei ancora estremamente attraente, e la ragazza che desideri e che ti desidera nemmeno diciotto. Quando sai che cedere ai vostri sentimenti reciproci è tremendamente sbagliato, non solo per la differenza d'età, ma sop...