Prenderò il coraggio a due mani

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20  CAPITOLO

Prenderò il coraggio a due mani




Lo scampanellare insistente di Jessica aveva quasi tirato giù dal letto Valentina.

Bisognava capire quale notte avesse passato la ragazza, dopo aver consegnato nelle mani del suo amato professore il libro di poesie, con quelle due, in particolare, sottolineate e con gli appunti in fondo alla pagina. Aveva trascorso tutta la notte a chiedersi se lui aveva colto i suoi segnali...ma questo lo dava per scontato, Mattia non era certo un imbecille. Il problema era se avesse raccolto il guanto di sfida. La ragazza si era accorta di non essere indifferente al suo bell'insegnante, coglieva i suoi sguardi sfuggenti e rapidissimi nel distogliersi dal suo viso, ma sapeva anche di che pasta fosse fatto.

Quei ventinove anni di differenza pesavano come macigni ed era quasi sicura che sarebbero stati un ostacolo insormontabile, da parte sua.

Si presentò all'amica con due spaventosi cerchi viola sotto gli occhi grigioverdi.

-Omioddio!-L'accolse Jess facendole sollevare il viso con due dita sotto il mento.

-Con chi hai fatto a pugni stanotte?- Disse, a metà tra il preoccupato e lo scherzoso.

-Grazie di cuore per l'incoraggiamento, eh! Allora il correttore non è stato sufficiente...-

-Qui ci vuole il calcestruzzo, bella mia, per cancellare i segni della tua anima tormentata... gli hai dato il libro?-

-Ehmm...sì!- Annuì Vale chinando la testa per la vergogna.

Jess improvvisò un balletto attorno a lei, e batteva le mani. -Sìììì! Brava, ce l'hai fatta!-

-Questo non vuol dire niente. Ormai conosci Mattia... è un uomo tutto d'un pezzo, non si impegolerà mai in una storia con una ragazzina. A parte la sua morale... io ho ancora diciassette anni, non dimenticarlo! C'è anche la legge che è contro i rapporti coi minorenni!-

La biondina sospirò. -Sei talmente cieca, Vale... sei così presa da quello che tu provi per lui da non vedere quello che lui prova per te. Ma io me ne accorgo, eccome, degli sguardi che ti lancia, in continuazione, quando tu non lo guardi. Il che non avviene spesso, devo ammettere!-

-Scema!-

-No, Vale... dico sul serio! Quell'uomo è cotto di te! C-O-T-T-O! È chiaro il concetto?-

-Anche se fosse... te l'ho detto, non ne farà mai niente di noi due. Per lui non esiste "noi due", ma solo un professore di mezz'età da far rientrare subito nei ranghi e una ragazzina preda di una delle sue cotte adolescenziali!- Valentina era scoraggiata, sapeva che quell'amore non aveva molte speranze di concretizzarsi.

-E allora perché gli hai dato il libro?-

La ragazzina bruna ci pensò qualche secondo, poi fece spallucce. -Non lo so.-

-Sì che lo sai, invece! Perché la speranza è l'ultima a morire! E ora muovi il culo, che stiamo facendo tardi!-

Erano tra le ultime ad entrare come sempre, ma Ravetti ancora non c'era, quindi non potevano considerarsi in ritardo. Jess si accorse subito di come Tobia la cercasse avidamente con lo sguardo, di come i suoi occhi si fecero sorridenti e luminosi quando la vide.

Aveva fatto bene a concedergli una chance?

Beh, ormai, dal giorno prima, aveva deciso di sedere accanto a lui, ora non poteva certo tornare indietro al suo vecchio posto.

-Ciao.- Gli disse, semplicemente, con un sorriso né stentato, ma nemmeno entusiasta.

-Ciao...-disse altrettanto semplicemente lui, ma il suo sorriso era ben diverso: caldo, accogliente, pieno d'amore.

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora