Braccio Destro

119 1 0
                                    


3 CAPITOLO Braccio destro

La vera istruzione è insegnare alla gente a pensare da sola.
(Noam Chomsky)


-Coli bava da ogni angolo! L'avrebbe visto anche un cieco che te lo stai mangiando con gli occhi! - le ghignò sfacciato il suo migliore amico Jacopo, gesticolando con l'indice che segnava il lato della bocca.

-Fatti i cazzi tuoi! Bell'amico sei! - Jessica riusciva a mala pena a parlare per la rabbia che tentava di trattenere dopo la misera figura appena fatta.

-Ragazze, siete fortunate! Chi gliela da, quest'anno ha la promozione assicurata! -

-A meno che non sia frocio... - aggiunse Tobia Riziero, alias Crollo.

-Frocio lui??? Ma se è macho dappertutto! - dichiarò Susi con lo sguardo sognante.

-Sei solo geloso! - ribatté ancora Jessica tentando di tenere la voce bassa. Ma perché i maschi erano tutti uguali? Un unico chiodo fisso al centro del cervello.

-Ma davvero sbavi sopra ad un vecchio del genere? Può essere nostro padre! - ecco che non si arrendevano!

-Tutta invidia la tua! - saltò su Irene Casagrande. Solidarietà femminile, evviva! Arrivavano i rinforzi.

-Sì, tutta invidia, perché lui è la copia di quel calciatore islandese, Rurik Gislason, appena un po' più anziano! - si aggiunse al coro Valentina.

Mattia osservò il vivace crocchio che stava bisbigliando alle sue spalle, e dagli sguardi lanciati di tanto in tanto in sua direzione, indovinò facilmente che stessero parlando di lui.

-Ehi, ehi, ehi! Non è suonata la ricreazione, e io sono ancora in classe... ve ne siete accorti? - a quella voce potente come una martellata, tutte le ragazze si rizzarono come manici di scopa. L'oggetto del desiderio femminile aveva tuonato nell'aria un richiamo capace di raggelarli.

Mattia pose le mani ai fianchi e sotto gli occhi della platea richiamata all'ordine, il suo fisico snello era sottolineato da quella posizione. Che lo facesse di proposito, il prof.? Voleva davvero averle tutte sciolte ai suoi piedi? Il pensiero passò chiaro tra gli occhi colorati delle ragazze che s'intesero senza necessità di parola.

-Chi mi dice qualcosa del Machiavelli? - ecco, meglio tornare alla realtà, prima che fosse troppo tardi!

La cappa di umidità opprimente dei mesi estivi era nulla in confronto al silenzio tombale che scese nelle quattro mura scorticate dal tempo.

-Campanini? -

La ragazza interpellata diventò verde bottiglia, e si guardò intorno con aria terrorizzata in cerca di sostegno.

-Cos'è, vi si è seccata tutto a un tratto la lingua? Orlandi? Sembrava tanto ansioso di parlare, prima...

"Tiè, bastardo!" la soddisfazione di Jessica raggiunse livelli mai assaporati prima. E che cavolo! Chissà se il suo ex-amico ora, gongolava ghignando come aveva fatto prima con lei.

Da come si era ridotto, aveva perso almeno tre taglie, sciolto sotto il banco, e non doveva passarsela meglio.

Mattia emise un rumoroso sospiro. Gli occhi trasparenti si abbassarono al pavimento e la classe intera parve riprendersi.

-Ho capito, tranquilli! Oggi voglio essere clemente... - con le mani intrecciate dietro la schiena, prese a camminare verso la finestra, col capo sempre basso.

-È il primo giorno di scuola e avete il cervello ancora pieno di sabbia e salsedine! - gli sguardi di tutti i ragazzi erano monopolizzati dalla sua andatura lenta e regolare, in attesa di conoscere di che morte sarebbero dovuti morire.

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora