Amo tutto, ma proprio tutto di te!

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33 CAPITOLO

Amo tutto, ma proprio tutto di te!


Valentina era molto amareggiata per la piega assunta da quella che doveva essere una bella gita, e la visita ad un amico ritrovato. Capiva perfettamente quale lotta devastante dovesse svolgersi dentro l'animo di Mattia, il suo desiderio di vivere la loro storia d'amore e la ritrosia a farlo a causa della sua età, specialmente di fronte agli altri. Giacomo aveva fatto una battuta sul viagra ("Non ne ha assolutamente bisogno!" Aveva ribattuto piccata lei) e Jess le aveva augurato che il suo uomo non le schiattasse d'infarto tra le braccia mentre lo facevano. Tutte battutine sciocche e dette con leggerezza, e di sicuro senza cattiveria, ma che comunque facevano notare come lui fosse ritenuto vecchio, accanto a lei.

Valentina sapeva che questo ancora non era niente; quando fossero usciti allo scoperto, quando lei avrebbe ufficialmente presentato Mattia ai suoi... allora sì che si sarebbero aperte le cataratte dell'inferno! Per non parlare dei vicini e dei conoscenti che avrebbero sparlato di loro e si fossero dati di gomito nel vederli passare insieme.

La ragazza fece spallucce: lei era pronta ad affrontare tutto questo, ma temeva che il suo uomo non lo fosse.

Udì il "bip" di WhatsApp, e aprì il messaggio.

"Renditi irriconoscibile, stasera. Infagottati per bene con un berrettone di lana, sciarpa calata fino sul naso, mega cappotto informe. Dobbiamo andare da me, Tiziano non può prestarmi l'appartamento. Ti amo, e non vedo l'ora che tu sia mia di nuovo!"

"Non vedo l'ora neppure io, amore! Ti amo nemmeno immagini quanto! Ti è passato il mal di testa?"

"Sì, grazie, tesoro mio! E' bastata un'aspirina. Io sono in piena forma, adesso... e tu lo sei? Mi piacerebbe che riprendessi il discorso iniziato oggi nell'aula di fisica..."

Valentina arrossì tra sé e sorrise mentre leggeva il messaggio.

" Non aspetto altro, Mattia! Ti sorprenderò, vedrai!"

"Allora a dopo, dietro la macelleria, come al solito!"

"<3<3<3"

La ragazzina rise, e cominciò a tirar fuori dall'armadio praticamente l'equipaggiamento che usava per andare in montagna. Viva l'inverno, che le permetteva di infagottarsi fino a rendersi irriconoscibile! Per la primavera avrebbero escogitato il da farsi.

Valentina salì sull'auto di Mattia veloce come un'ombra, guardandosi attorno guardinga, come al solito, anche se, bardata com'era, sembrava pronta per far parte di una spedizione al Polo Nord.

Quando la vide, il professore sorrise. -Così non ti riconoscerebbe neppure tua madre! Bravissima!-

Si strinsero spasmodicamente l'uno all'altra, baciandosi con labbra avide, come se non si fossero visti da giorni. Valentina passò freneticamente le dita fra i capelli ribelli di lui; erano ancora così folti, belli, lucidi, di un bel biondo scuro che a lei piaceva da impazzire. E poi lui.... sapeva così di buono, così di maschio, di biancheria appena lavata e dopobarba, e bagnoschiuma al sandalo. Non riusciva a smettere di staccarsi dalle sue labbra, che parevano fatte apposta per baciare le sue.

-Come sei bello, professore... ancora non ci credo che tu sia mio...-

La mano della ragazza scivolò sotto il cappotto di Mattia, là dove l'amico dei piani inferiori si era già destato alla grande. L'uomo le prese la mano e la indusse ad accarezzarlo, proprio lì, dove il suo desiderio stava montando ormai a dismisura.

-Vale... non riuscirò mai a mettere in moto e a portarti a casa mia, così...-sospirò, togliendo infine, e a malincuore, la mano di lei dal suo turgore imbarazzante.

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora