Voglio essere tua

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29 CAPITOLO

Voglio essere tua

Il giorno dopo Jessica, dopo aver limonato dieci minuti buoni nel cortile della scuola con il suo Tobia ed averlo spedito dai suoi compari a parlare del nuovo Fifa '17, si attaccò a Valentina come fosse stata cosparsa di vinavil, ben decisa ad estorcerle una confessione alquanto particolareggiata.

-Non mi muovo di qui, né permetterò a te di farlo finché non mi dici tutto!- La minacciò, parlando piano piano in un angolino dell'aula.

Vale arrossì come un peperone. -E dai, Jess, non c'è molto da dire!-

Ma la biondina non era tipo da arrendersi. -See, vabbè... nah, mia cara, tu non mi freghi! Hai la faccia di chi ha un bel po' di particolari piccanti da raccontare! Com'è lui? Tipo da coccole e preliminari o passa subito al sodo? Quante volte lo avete fatto?-

-Ma sei scema? Nemmeno una volta! E dai, Jess, era il nostro primo appuntamento! Lui non è quel tipo!- le due ragazze stavano bene attente a non fare il nome di Mattia, per quanto parlassero piano, qualche orecchio lungo poteva sempre esserci.

-Ah già, è vero, lui è un po' vecchietto, e poi è un gentiluomo!- La prese in giro la biondina.

-Non è vecchio!- la rimbeccò un po' risentita Valentina.

Jessica fece la faccia contrita. -Scusa, Vale! Non volevo offendere il tuo uomo!-

-Lo so, lo so! Non è questione di vecchio, è che lui mi rispetta, capisci?-

-Sì, ho capito, ma tu... lo vorresti?-

-Dio, Jess... non desidero altro! Cioè, mi fa anche un po' paura l'idea, ma non vedo l'ora che succeda... è doloroso, la prima volta?-

La biondina fece una smorfia. -Un po' sì, quando ti viene spezzato l'imene, ma poi... wow!- E nel dir questo si leccò le labbra.

Avrebbero parlato per ore, ma l'oggetto del loro discorso stava appunto entrando in quel momento.

°°°

Quando Mattia, pochi minuti prima, entrando a scuola, vide Melania a braccetto con Sergio Santarelli di educazione fisica, e constatò che i due stavano ridacchiando e bevendo caffè come vecchi amici, o anche qualcosa di più, tirò un sospiro di sollievo talmente rumoroso che, per un attimo, temette che tutto il liceo l'avesse udito.

Lei lo guardò appena, distratta. -Ciao, Mattia!- lo salutò frettolosamente, per poi tornare subito a parlare fitto fitto col bel tenebroso di ginnastica.

Signore, allora ci sei... e io voglio ringraziarTi  per questo enorme favore che mi hai fatto!

Pensò Mattia, constatando tutto soddisfatto di non essere più il bersaglio amoroso dell'intraprendente e appiccicosa preside.

-Ciao, Melania! Sergio...- salutò a sua volta, apprestandosi col cuore in gola ad entrare in V B.

Come avrebbe fatto ad affrontare Valentina senza dare nell'occhio, senza neppure rivolgerle un sorriso o un'occhiata particolari, non lo sapeva proprio. Eppure doveva, sarebbe stato un disastro di proporzioni cosmiche se qualcuno avesse capito qualcosa.

Prese un respiro ed entrò. -Buongiorno, ragazzi!-

-Buongiorno, prof!- Fu il coro che si levò mentre, in tutta fretta, Vale e Jess raggiungevano i rispettivi banchi.

Mattia dette un'occhiata rapidissima alla sua ragazza, che fece di tutto per non mostrarsi troppo adorante verso di lui, ma con scarsi risultati. I suoi occhi traboccavano di amore per lui, e l'uomo pregò con tutto sé stesso che nessuno se ne accorgesse.

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora