A Praga

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40 CAPITOLO

A Praga

La concitazione dell'aeroporto, che i ragazzi avevano raggiunto con il pullman, li aveva messi in fermento. Per molti era la loro prima volta, e la paura di volare stava rovinando la gioia di partire a qualcuno. Per Valentina, per esempio, era così: era tutto confusionario, frenetico... l'area del check-in, la coda ai controlli di sicurezza per far passare i bagagli al metal detector, doversi togliere la cintura dei pantaloni, la giacca a vento: ad alcuni fu richiesto di togliere addirittura le scarpe. Le venne fatta gettare via la limetta per le unghie che aveva dentro la sua piccola trousse per il trucco. Valentina si vergognò come una criminale. Avrebbe voluto così tanto aggrapparsi al braccio di Mattia, ma non poteva, e così si appese a quello di Jessica, che la guardava comprensiva. Invece, attaccata come una cozza allo scoglio del suo Mattia, c'era lei, la prof. Biancardi Elena, ex-Hitler.

Da quando l'illuminazione divina le aveva rivelato l'esistenza della ceretta e dei cosmetici, s'era fatta, come direbbero volgarmente i maschi, quasi bona, e s'era messa in testa di usare le sue nuove armi seduttive proprio col professore piacione del liceo Copernico.

E lui... lui, il bel professore, pareva spigliato e assolutamente a suo agio mentre chiacchierava fitto fitto con la collega che, speranzosa di aprirsi un varco nel suo cuore, gli sorrideva e sbatteva gli occhioni castani come se non ci fosse un domani.

Io quella la strozzo! Giuro che se gli ammicca un'altra volta la butto giù dall'aereo appena decolliamo!

I morsi acuti della gelosia stavano attanagliando lo stomaco della ragazza, ma d'altra parte era lo scotto da pagare per avere un fidanzato così bello, intelligente e piacevole come persona.

Certo che la Biancardi sarebbe assai più adatta al suo fianco di me... e poi adesso si è tolta pure i baffi!

Si trovò a pensare sconsolata Valentina.

Guarda come le sorride! Mattia, ho capito essere gentili... dobbiamo passare quattro giorni tutti insieme e sarà meglio andare d'accordo, ma così... così è... TROPPO!

La cosa buffa era che Melania col suo Sergio si accodò a loro e tutti e quattro parevano proprio un gruppetto affiatato. Povera preside! Era una donna così gentile, e pensare che Jess l'aveva pure accusata di fare il filo a Mattia! Quanto è facile spargere veleno, rovinare la reputazione di una persona con delle cattiverie gratuite!

I quattro le passarono sotto il naso per andare a prendersi un caffè dopo il check-in, senza degnarla di uno sguardo, e la cosa provocò alla giovane una notevole acidità di stomaco.

Non è che l'altra sera ha provato a mollarmi perché ha una storia nascente con la Biancardi?

Non è che la scusa della differenza d'età è solo un concentrato di balle perché mi vuole scaricare in favore di una donna più grande che, senza dubbio potrebbe soddisfarlo di più, anche a letto?

Valentina scosse la testa, guardando gelosa il suo uomo allontanarsi con la collega.

No, il suo Mattia non era quel genere d'uomo.

Ma il tarlo della gelosia aveva iniziato il suo sporco lavoro.

***

I ragazzi scesero dall'aereo e presero l'autobus che li avrebbe condotti nel centro cittadino, il cuore vecchio della città: Staré Mesto; di qui si diressero all'hotel che avevano prenotato.

Staré Město è situato sulla sponda destra della Moldava, e  in questo quartiere si trovano la maggior parte dei monumenti e delle chiese da visitare e si snodano vie dello shopping dove hanno sede tutte le più conosciute boutique di moda della città e molti altri negozi di lusso.

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora