Lo rifarei mille volte per te

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23 CAPITOLO

Lo rifarei mille volte per te




La notte travagliata di Valentina non portò ristoro, né consiglio.

Certo, non si aspettava di entrare in classe e vedere lui correrle incontro e prenderla in braccio, sulla falsa riga della scena finale di "Ufficiale e Gentiluomo", ma almeno di scorgere una reazione nsul suo bel viso, un sorriso anche appena accennato, ma rivolto solo a lei, o che la prendesse in disparte un secondo, magari con una scusa.

Ma niente. Con suo grande disappunto, Mattia Ravetti entrò in classe come al solito, con i consueti cinque minuti di ritardo e col fiatone di chi ha fatto tutto il tragitto di corsa per arrivare, in qualche modo, puntuale. Dette uno sguardo alla classe, ma fu la solita occhiata a 360 gradi, senza soffermarsi su nessuno in particolare. Vale si accorse anzi che quegli occhi la stavano sfuggendo.

Quando fece l'appello, nessun tono particolare di voce quando pronunciò il suo cognome, neppure la guardò per una frazione di secondo per accertarsi che fosse presente.

Un nodo cominciò a serrarle la gola, mentre si scambiava sguardi fuggevoli con Jessica, che la guardava quasi con compatimento.

Quanto alla bionda studentessa, quando si decise a togliere lo zaino che aveva frettolosamente appoggiato sul banco, appena arrivata, e a chinarsi su di esso, dopo aver salutato Tobia, si avvide dell'enorme scritta che vi campeggiava sopra: "PERDONAMI".

Si accorse di essere diventata rosso fuoco, fulminò con lo sguardo il sorridente compagno che, viceversa, la stava fissando in adorazione, mentre i soliti cretini si sprecavano in commenti spiritosi, risatine e gomitate l'un l'altro. Ovviamente Bestia e Bidone erano le superstar della presa per il culo all'indirizzo dei due ragazzi, ma Tobia, placido, alzò loro il dito medio.

Ma tutte quelle voci concitate non erano sfuggite a Mattia.

-C'è un festino, laggiù da lei, Campanini? Perché sa, ci piacerebbe tanto partecipare... noi qui ci stiamo annoiando!-

La voce sarcastica del professor Ravetti la raggiunse come una martellata, mentre lei si stava dando da fare per cancellare la scritta con la gomma.

-No, prof...- balbettò viola dalla vergogna la ragazza - mi scusi, è tutto a posto!-

-Allora... ci dà il suo permesso di cominciare la lezione, visto che il suo party è concluso?-

La povera Jess avrebbe voluto sprofondare. Fra la vergogna passata a causa di Tobia e le parole acide e derisorie di Ravetti non sapeva dove girarsi. Questo la sorprese negativamente: il professore sembrava essere tornato quello, sadico e distaccato dei tempi del "braccio destro".

-S...sì. Mi scusi!-

Mattia tolse l'antologia dalla borsa di stoffa con fare volutamente lento. Sembrò studiarsela bene, dopo di che parlò:

-Posso osare chiederle, quest'oggi, di disquisire sull'opera di metà '500 di Giovanni della Casa, ossia "Il Galateo"?-

Jess sbarrò gli occhi: cos'è che le aveva chiesto? Giovanni... chi?

Il professore intuì subito che la sua allieva non aveva la più pallida idea di cosa lui stesse parlando.

-È nel programma svolto il mese scorso, Campanini, non di dieci anni fa... E voi galantuomini che fino a cinque minuti fa ridevate tanto...- fece rivolto in particolare a Bestia e Bidone - qualcuno vuol venire in soccorso alla vostra compagna e venire interrogato al suo posto?-

Inutile dire che che ci fu un incurvarsi di schiene, sguardi a terra e scaramanzie varie per non venir beccati.

-Almeno lei, Fortibuoni, visto che siete amiche del cuore... se accetta, eviterà un brutto voto alla sua compagna.-

An afternoon Love  (Ti amo, professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora