«Come hai scoperto questo posto?» chiesi mentre stavamo facendo una passeggiata. South Dorset era un luogo davvero magico. Anche le persone che si trovavano li, per lo più turisti, erano stati molte cordiali con noi quando chiedemmo qualche informazione.
«L'anno scorso ero venuto in un posto qui vicino per una gara e per l'autostrada vidi dei cartelli. Così, il giorno in chi dovetti tornare a casa, decisi di visitare questo posto e ne rimasi colpito».
«Credo di essermi innamorata...» dissi sorridendogli. Forse avevo sbagliato a giudicare questa giornata. Fino a quel momento non era stata così tremenda come avevo immaginato. Il posto era stupendo e la compagnia era passabile. Il ragazzo al mio fianco mi sorrise e capii dai suoi occhi che voleva dirmi qualcosa ma non disse nulla, rimase il silenzio a gaurdarmi.
Continuammo la nostra passeggiata per una decina di minuti nel silenzio più totale. Ogni tanto ci scambiavamo qualche sguardo o qualche sorriso. Durante la camminata mi ero fermata spesso a fare delle foto per il progetto. E Arthur si era imbucato in alcune facendo facce stupide e disturbando molti turisti, che credo lo abbiano insultato in qualche lingua a me sconosciuta. E ogni tanto chiedeva a qualcuno di farci delle foto. Appena vedemmo un piccolo parchetto, Arthur andò a posizionarsi sotto un albero, tirando fuori dal suo zaino una coperta per poterci sedere sopra. Mi sedetti affianco a lui, mantenendo una debita distanza, e osservai il paesaggio. Sembrava tanto uno dei paesaggi tipici scozzesi, di quelli che si leggono nei libri o si vedono nei film, ma in realtà eravamo solo nel sud Inghilterra, non molto distanti da Londra. Non credevo che qui esistessero posti così incantevoli, così magici.«Come avevi capito che Londra non era la città adatta al progetto?»
«Perché ti conosco. Per quanto Londra sia la città dove credi che i tuoi sogni possano diventare realtà non vuol dire che sia il luogio che ha un posto nel tuo cuore». Parlò guardando verso il mare, fece una pausa e poi continuò, ma stavolta guardandomi fisso negli occhi. «Volevo portarti qui anche se non fosse servito per il nostro progetto». Non potei far a meno di sorridere. Voleva condividere un posto speciale con me. Ma erano proprio queste frasi che mi mandavano in confusione. Perché Arthur era tornato nella mia vita?
Continuando a camminare notammo un punto di informazione per i turisti e chiedemmo a una delle signore, che nonostante l'evidente età avanzata aveva un viso bellissimo, se potessi intervistare alcuni turisti e alcune guide per un progetto scolastico.
«Credi io che io sia una persona superficiale?» se ne uscì Arthur all'improvviso.
«Cosa intendi dire?"» dissi smettendo di bere dalla bottiglia d'acqua che avevo messo prudentemente nella borsa quella mattina.
«Le cose che hai detto ieri sera... le pensi sul serio?» chiese con un tono forse triste e deluso.
Pensai qualche minuto. Non sapevo cosa dirgli: se gli avessi detto la verità la giornata sarebbe diventata un inferno, ma mentire non mi sembrava giusto, visto che una parte di me desiderava tornare amici. Già, lo ammetto. Mi mancava il mio amico. E sputargli addosso la verità avrebbe complicato tutto. Ma l'amicizia, come qualsiasi altro rapporto, si basa sull'onestà.
«Arthur... io... sì, credo. Sono passati anni da quando ci siamo parlati l'ultima volta. E le cose sono cambiate molto. Io non so niente di te. Prima conoscevo tutto. Ogni minimo dettaglio, ogni stupidaggine. Non sapevo neanche che ti piacesse il motocross! E lo so che potrebbero sembrare stupidaggini, ma per me sono importanti. E ovviamente ora le cose sono cambiate...».
«Cosa intendi?» chiese lui confuso.
Girai lo sguardo verso il promontorio a cui lui dava le spalle e sospirai lentamente. Non avevo il coraggio di parlargli guardandolo in quei meravigliosi occhi verdi. «Beh, il fatto che io non sia sovrappeso come prima ha cambiato le carte in tavola, no?». So che potevo sembrare arrogante o saccente ma era quello che pensavo e lui voleva la verità.
«Credi davvero che sia quello il motivo per cui mi sono allontanato da te?».
«Allora spiegami. Spiegami, Arthur!» dissi disperata con un po' di speranza. Volevo sapere perché ci eravamo allontanati, anzi perché fu lui ad allontanarsi.
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Quello che non ti ho mai detto
ChickLit"Maybe you weren't the one for me, But deep down I wanted you to be". Madison Hill è cresciuta a Stevenage, una cittadina dell'Inghilterra non molto distante da Londra. Ha appena terminato gli studi di ingegneria meccanica ad una delle migliori un...