Capitolo 31 (Arthur)

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L'avrei protetta, l'avrei sempre fatto. Prometto, amore mio. Non ti farà del male.

Vederla lì con la testa poggiata sulle mie gambe mi rendeva più calmo. Calmo perché sapevo che non era con lui. Cazzo, sapevo che non era uno di cui ci si poteva fidare ma non fino a quel punto.

E non potei impedire di sentirmi in colpa. Se solo le avessi detto di stare lontana da lui, non sarebbe successo nulla.

Le avrei dovuto raccontare ogni cosa. Avrei dovuto raccontarle di mio padre, delle droghe, delle feste, di Milo, del fatto che conoscevo Archie da molto tempo, e di lui.

Anche a costo di perderla.

Sarei stato disposto a soffrire. Sarei stato disposto a passare la mia vita senza di lei se significava evitare quello che successe.

Ma non potevo far nulla. Potevo solo proteggerla. E lo avrei fatto, sempre.

«Mi dispiace», le dissi in un sussurro.

I suoi bellissimi occhi lucidi per colpa delle lacrime mi guardarono «Non è colpa tua, Arth». Allungò una mano e la mise sulla mia guancia. Chiusi gli occhi per godermi il momento poggiando la mia mano sulla sua. Si, lo è.

«In questi due giorni ti ho pensato...» mi disse alzandosi e riposizionandosi accanto a me. «Ho pensato che avrei tanto voluto un tuo abbraccio...».

La guardai scioccato. Voleva che le stessi accanto.

«è stupido... lo so, ma-». Non la lasciai finire e la strinsi a me. Affondò la testa nel mio collo e io inalai il suo profumo dolce e delicato, come lei. Mi strinse forte e io la strinsi a mia volta.

Era il momento giusto per dirle la verità? Forse si, ma non lo feci. Fui egoista, ma non me ne pentii. Non se significava avere il suo corpo attaccato al mio, se significava essere la sua fonte di salvezza come per anni lei lo era per me.

«Ci sarò sempre Mad, anche tra quarant'anni. Sempre»

«Me l'avevi già fatta questa promessa, ma non l'hai mantenuta» mi disse staccandosi. «Non promettermi cose che sai non poter mantenere». Mi si ruppe il cuore perché era vero. Glielo avevo promesso da bambini. E per quanto le promesse di un bambino non potessero essere affidabili, le mie lo erano. O almeno, le intenzioni c'erano. L' abbandonai per proteggerla, era quello che mi continuavo a ripetere da anni. Ma la lasciai comunque sola.

Si alzò e si incamminò nella direzione della quale eravamo venuti.

Quello che non ti ho mai dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora