A casa di Jim

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Appena usciti dal locale, Jim e Lord si congedarono: "Allora ci vediamo presto", disse Jim con un sorriso. Era insolitamente allegro: aveva trascorso una serata diversa insieme al suo vecchio amico e a quella splendida sirena appena conosciuta.
Il tizio che aveva importunato Sybil era ormai un ricordo che andava sbiadendo nella sua mente e lui, facendolo scappare, si era sentito forte e coraggioso.

Paul era rimasto con loro per un po', poi era rincasato; era molto stanco e non vedeva l'ora di andare a dormire. L'incontro con la sirena e con i due ragazzi era stato emozionante; lui viveva ancora nel Vecchio Mondo e non gli capitava tutti i giorni di cenare in compagnia dei giovani.

Sybil aveva mangiato il suo piatto di alghe e ora stava andando a casa di Jim. Era tesa, emozionata.

Quella sera, non appena aveva saputo che avrebbe trascorso la notte al rifugio per sirene, lui le aveva offerto ospitalità.

Sembrava un bravissimo ragazzo e da subito era rimasta colpita dai suoi occhi blu così vivi e dal suo fare introverso ma cordiale. Jim trasmetteva la stessa serenità che Sybil aveva provato nei fondali.

Le aveva detto che il rifugio era un luogo inospitale, e che a casa sua avrebbe potuto dormire nella stanza degli ospiti.

Lei aveva accettato, chiedendosi cosa ne avrebbe pensato la Regina Madre che le aveva sempre raccomandato di non correre dietro agli uomini, ma di trascorrere il suo tempo sulla terra scrutando i loro cuori. Era determinata a obbedire, ma quale occasione migliore di scrutare un cuore, se non quella di dormire a casa di un giovane?

A fianco di Jim, percorse saltellando la strada.

Era deserta, fatta eccezione per qualche drone che di tanto in tanto solcava l'aria ronzando.
Ai lati, una fila di lampioni viola illuminava l'acciottolato che splendeva davanti a loro. Nell'aria della sera estiva, risuonava un canto di grilli.

"Erano buone le alghe?", chiese Jim a Sybil che si guardava intorno a bocca aperta, porgendole il braccio per aiutarla a muoversi.

Lei si sentì lusingata da quel gesto e subito si appoggiò a lui, reggendosi al suo avambraccio.

"Buonissime!", disse, arrossendo la ragazza.

Tutte quelle premure la rallegravano e la imbarazzavano al tempo stesso. Non le aveva mai ricevute sotto i mari, abituata com'era a trascorrere la maggior parte del tempo con le sue sorelle, mentre i tritoni si appartavano a chiacchierare tra loro.

"Sono proprio contento che ti siano piaciute", fece Jim sorridendo. "Se vuoi posso portarti di nuovo a mangiare all'Xfood la prossima settimana".

"Oh ne sarei felice!", rispose Sybil, sperando di rivedere presto il locale. Era ancora un po' impaurita a causa di quello sconosciuto che l'aveva approcciata con violenza, tuttavia, il desiderio di passare una serata in mezzo ai giovani aveva il sopravvento su tutto.

Adesso avevano quasi raggiunto a casa di Jim; le luci del portico brillavano illuminando il giardino e la grande piscina circondata dalle siepi di gelso e di oleandro che sprigionavano un profumo intenso. Sybil annusò l'aria, inebriata.
Dietro la finestra, Jim vide sua madre Karen in piedi che lo aspettava. I capelli biondi erano sciolti sulle spalle e indossava una vestaglia celeste che cadeva a pennello sulla persona slanciata. L'ora era ormai tarda e lei si stava preparando per dormire. Quando lo vide, lo salutò con un gesto della mano, poi il suo sguardo si spostò sulla sirena. Da tempo non ne vedeva una sulla terraferma. Era molto giovane e si stava dirigendo a casa loro a piccoli salti. Le fotocellule della porta d'ingresso captarono la presenza di Jim e di Sybil, aprendosi in uno scatto, poi i due giovani fecero il loro ingresso nella villa.

 Le fotocellule della porta d'ingresso captarono la presenza di Jim e di Sybil, aprendosi in uno scatto, poi i due giovani fecero il loro ingresso nella villa

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"Ciao mamma!", esclamò Jim. "Lei è Sybil. È appena stata raccolta dal mare. Stanotte dormirà nella camera degli ospiti...col tuo permesso, è ovvio!".

Sua madre lo guardò sbalordita: suo figlio era sempre stato un ragazzo introverso che usciva di rado ed ecco che all'improvviso tornava a casa tenendo a braccetto una sirena!

"Ma...", cominciò. Era riservata come Jim e di certo non le faceva piacere ospitare un'estranea che per di più era una creatura del mare!

Aveva 75 anni e da quando era piccola le avevano insegnato a rispettare e ad accogliere tutte le creature, anche quelle marine. Nonostante questo era restia a fare amicizia con quello strano essere che aveva la coda, una specie che non aveva mai conosciuto da vicino e sulla quale nutriva profonde diffidenze.
Ma poi vide l'espressione di gioia del figlio e decise che per quella sera avrebbe concesso la sua ospitalità senza protestare. I suoi occhi brillavano come non succedeva da tempo.
Non lo vedeva tanto entusiasta dalla perdita di Spot, quindi sorrise ed esclamò: "Ma certo, accomodati pure. Come ti chiami?"

Sybil la osservò per un attimo; la donna che le stava davanti sembrava imbarazzata. Era una bella signora, magra, con un viso calmo che assomigliava molto a quello di Jim.
La sirena ebbe un momento di esitazione, poi disse: "Il mio nome è Sybil. Grazie per avermi accolta in questa casa. Possa la Regina di tutti i Mari benedire te e la tua famiglia!"

Adesso la madre di Jim sorrideva, sorpresa da quella benedizione.
Quella ragazza aveva un viso dolce e pulito dall'aria ingenua e lei non poté fare a meno di provare un moto di affetto nei suoi riguardi.
Era pur sempre una madre e quell'aspetto indifeso iniziava a fare breccia nel suo cuore.
Le strinse amichevolmente la mano, poi la guidò nella stanza accanto. "Seguimi!", esclamò.

"Questa è la stanza degli ospiti ...", disse poi, entrando in una cameretta celeste la cui porta si era aperta davanti a loro.

Sybil si guardava intorno incredula. Tutta quella tecnologia non esisteva sotto i mari e gli umani le parevano davvero fortunati di poterne usufruire.
Pensò che la vita sulla Terra doveva essere facile con tutti quei comfort e oggetti lussuosi che sfilavano sotto i suoi occhi...

A pochi passi da lei, Jimmy osservava la scena. Dopo una prima esitazione, sua madre stava rispondendo bene all'arrivo della sirena e lui era sicuro che presto avrebbero fatto amicizia.
Si sentiva sollevato: per un istante aveva temuto che la mamma si sarebbe opposta alla sua iniziativa di ospitare Sybil. Invece  stava sorridendo e chiacchierava amabilmente con la sirena che ora sembrava a suo agio.
Si tolse le scarpe, si lasciò cadere su una poltrona lì accanto e chiuse gli occhi, vinto dalla stanchezza. Non era più abituato a quelle forti emozioni.
Fuori si era levato un vento tiepido e l'aria profumava di mare.

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Cosa farà la madre di Jim nei prossimi capitoli? Se vuoi saperlo, supportami con una stellina e un commento.
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