Il risveglio

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Una nuvola blu colpì le pupille di Sybil, filtrando tra le palpebre semi aperte: erano le pareti lucide della stanza da letto.
Alzò gli occhi e vide il giallo del sole che attraversava la finestra. E poi l'azzurro, l'aria, l'acqua...l'acqua non c'era!

Era sulla terraferma e aveva dormito profondamente per tutta la notte, sfinita dalle emozioni, come dalla traversata nell'Oceano che si era lasciata alle spalle per sempre.
Ebbe un momento di panico, ricordando di essere lontana dal suo mondo, ma si sforzò di prendere confidenza con quella nuova realtà che lei stessa aveva scelto.
Sbadigliò e volse lo sguardo al pavimento:
Rocky era ha accoccolato ai piedi del letto. Non appena lei si sollevò, lui iniziò a scodinzolare muovendo il corpo metallico, mentre gli occhi rossi emanavano raggi di luce intermittente.

Sybil allungò la mano per fargli una timida carezza, poi si alzò sulla coda e saltellando, raggiunse la porta elettronica che si aprì davanti a lei con un lieve ronzio.
Il cuore le batteva forte.

Percorse il corridoio con Rocky che la seguiva ed entrò in cucina dove trovò Karen che stava sorseggiando una tazza di caffè, un altro alimento consumato solo dall'élite della città.

"Oh, ciao Sybil!", esclamò vedendola entrare. "Hai dormito bene? Questo è Nathan, mio marito".

E indicò un uomo sulla settantina seduto a capotavola.

Quest'ultimo sorrise immediatamente a Sybil. Aveva la pelle chiara e i capelli azzurri ben pettinati.
Quando si alzò per stringerle la mano, la giovane vide che indossava un paio di jeans e una camicia hawaiana .

"Non mi aspettavo di ritrovarmi con una sirena in casa mia!", Disse ridendo. Poi si rivolse alla moglie: "Puoi portarla a fare un giro della casa e del giardino. Hai detto che visita la terra per la prima volta, giusto?".

"Sì", rispose Karen. "Deve essere molto emozionata" continuò guardando Sybil che si reggeva in piedi sulla coda.

"Molto emozionata", fece eco lei. "Mi farebbe piacere vedere la casa e il giardino... fino a ieri ho abitato in fondo al mare".

"Bene!", le disse Karen, "sarà il caso che ti procuri qualche capo di abbigliamento per terrestri".

Sybil si sentì pervadere dalla gioia. Finalmente avrebbe indossato dei vestiti, come le ragazze che aveva visto sulle navi da crociera! Quelle che avevano le gambe e ballavano divertite muovendo i piedi sul pavimento della nave!

"Ma prima devi fare colazione. Vuoi un po' di latte?".

Nei pochi anni della sua vita, Sybil aveva bevuto soltanto acqua di mare e non sapeva esattamente che cosa fosse il latte.
Ne aveva sentito parlare dalla Regina Madre, ma non ricordava molto...
A bocca aperta guardò la donna che adesso si era avvicinata ad un congegno metallico e ,dopo averne aperta la porta, aveva estratto una bottiglia contenente un liquido bianco che aveva versato in un bicchiere.

Avrebbe voluto chiedergli qualche informazione su quella sostanza, ma tacque, presa dalla timidezza e trangugiò quello strano liquido. Aveva un sapore delicatissimo.
"Che buono!", esclamò sorridendo.

"Seguimi!", le ingiunse Karen avviandosi in corridoio con Sybil che le andava dietro a saltellando.

Entrambe raggiunsero la stanza di Karen, dove quest'ultima aprì le ante elettroniche di un lungo armadio rosa e ne estrasse alcuni vestiti estivi di vari colori.

"Posso indossarli?", chiese Sybil. "Devo metterli tutti insieme?".

"No!", rise Karen. "Scegli pure quello che vuoi indossare oggi, poi tutti gli altri li porterò io in camera tua."

Sybil era raggiante. Non aveva mai condiviso nulla di simile con gli esseri umani!
Scelse un abito verde come il mare e lo indossò con l'aiuto di Karen che subito le indicò un grande specchio fronte a lei.

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