Jim girò a destra, planò e parcheggiò la Flying Car in un angolo della strada che conduceva al rifugio. L'enorme edificio era lì davanti a lui, nel suo rivestimento blu cosparso di puntini gialli che rappresentavano piccole stelle.
Il ragazzo si rivolse a Rocky, che era adagiato proprio accanto a lui sul seggiolino. "Sybil è lì. Devo studiare un sistema per portarla fuori. Secondo te si trova bene?".Rocky lo guardò. Gli occhi del cane robot emisero una luce grigiastra. Guaì sconsolato e mosse piano la coda metallica.
"Lo sai anche tu che non sta bene là dentro. E io mi fido del tuo istinto, dopotutto sei sempre un cane, anche se un po'... tecnologico! Devo fuggire con lei, voglio portarla con me nello spazio. Ti piace questa idea? Pensi che accetterà? Vieni amico mio, facciamo un giro, ti va?". Fece Jim, prendendo il guinzaglio. I due saltarono giù dalla macchina e si misero in cammino per la strada asfaltata di blu.
Superarono il possente edificio, poi proseguirono diretti al parco che si estendeva poco lontano da lì, con il suo prato coperto di fiori e piante che gli scienziati avevano creato in laboratorio.
Ecco file di alberi blu, gialli, viola svettare davanti a Jim. "Sono artificiali Rocky, proprio come me. Tu sei un cane creato in fabbrica, io sono un uomo tritone, sono nato in provetta. Ma sai cosa ti dico? Forse senza queste caratteristiche non avrei mai saputo avvicinare Sybil... lo sai come sono gli uomini normali, no? Ci provano con tutte... lei sarebbe scappata via. Senza contare che gli uomini normali non hanno una villa, non possono permettersi certi studi privati e hanno altri mille problemi. Insomma, si fotta la normalità! Non mi interessa. Io sono come sono, chi mi vuole bene mi accetta così. Giusto? E adesso abbiamo anche un'astronave. Paul, che uomo! Un vero amico...".
Rocky scodinzolò. Entrambi girarono a sinistra, percorsero un breve vicolo e si trovarono davanti a un palazzo blu. Jim sfiorò la smartband che emise un lieve suono, poi il viso di Lord comparve sullo schermo.
"Jim, vecchio mio! Ma dove sei stato per tutto questo tempo? È quasi un mese che non ti fai vivo".
"Scendi e te lo spiego. Ma non qui, voglio fare un giro nel vecchio mondo. Non sento discussioni!".
"Va bene, va bene", replicò Lord con una risatina. "Sei sempre stato country. Dammi il tempo di mettere le scarpe...".
Jim rimase lì in piedi accanto a Rocky. Pochi minuti dopo, il portone elettronico si aprì con un vago ronzio e Lord comparve sulla soglia. Sorridendo raggiunse l'amico e gli diede una pacca sulla spalla, poi insieme si avviarono verso il Vecchio Mondo.
"Allora? Cosa devi dirmi di tanto importante?", domandò incuriosito Lord.
"Sybil. È scappata via dopo uno stupido malinteso e adesso vive al rifugio per sirene. Voglio tirarla fuori Lord, la direttrice è pazza e Sybil è così sensibile...".
"Sybil è... ma cosa aspettavi a dirmelo? Perché sei stato zitto per tutto questo tempo? Comunque sì, la direttrice è pazza, le allieve ancora di più. Siamo tutti pazzi in questa città. Perché io ti sembro normale?".
Jim rise.
"Solo tu sei sempre calmo", proseguì Lord. "La maledetta polvere non ti fa effetto, secondo me usi un antidoto. Io invece divento una iena e non hai visto mio padre! L'altro giorno ha fatto una strage di bicchieri...".
Jim si morse le labbra. Avrebbe voluto svelare a Lord il suo segreto ma si trattenne. Sua madre avrebbe avuto guai se le autorità lo fossero venute a sapere e lui non poteva permetterlo. Aveva riflettuto molto sulla confessione ricevuta da Karen e, dopo la delusione iniziale, era giunto alla conclusione che i suoi genitori erano veramente in buona fede. La vita in quella città era molto difficile senza una posizione. Lavoro sottopagato, prezzi alle stelle, sanità precaria nonostante le innovazioni scientifiche. Ormai era grande, sapeva che i compromessi a volte sono la sola strada percorribile, quella più umana...
Lui e Lord attraversarono il cancello che li separava dal Vecchio Mondo e si immersero nei km di campi accompagnati da Rocky che saltellava felice guardando le farfalle. "Lord, ti prego aiutami. Credo... di essermi innamorato di lei. È qualcosa che non avevo mai provato in vita mia...".
L'amico ridacchiò. "Non c'era bisogno che me lo dicessi, sai? Ti si legge in faccia. Dovresti vederti ora, mentre parli di Sybil. Sembri un'altra persona! Diventi rosso come un peperone".
"Smettila!", esclamò Jim. Ma sorrideva.
Davanti a lui adesso la natura esplodeva in tutto il suo splendore. Jim si sedette su un masso che fungeva da panchina sul ciglio della strada sterrata e Lord sedette accanto a lui. Ai loro piedi, Rocky si era accucciato e seguiva con attenzione le voci dei due umani. I ragazzi restarono per qualche istante in silenzio ad ascoltare il cinguettio degli uccelli che saltellavano sui rami dei pini. Un canto che nel Nuovo Mondo era sempre più raro.
Poi Lord parlò. "Sai... conosco un modo per entrare in collegio senza scomodare la direttrice. Ma dobbiamo essere cauti. E soprattutto non devi parlarne a nessuno. Me lo prometti?".
Jim spalancò gli occhi. Le pupille blu brillarono nella luce estiva. "Davvero? Vorresti dire che...".
"Certo. Beh, ricordi un paio di anni fa? Per un periodo mi chiedevi sempre di uscire ma io dicevo di no. Inventavo un sacco di scuse. Indovina dov'ero?".
"Al collegio?".
"Da Alyssa, un'abitante della Terra Calda scappata qui. Occhi neri, lunghi capelli ricci", rispose Lord con aria sognante. "Che belle serate passate con lei, peccato solo per la puzza di chiuso, ma ti assicuro che ci si fa l'abitudine. I tunnel dopotutto sono così...".
Ora Jim lo fissava a bocca spalancata: "Quale tunnel...".
Lord lo interruppe con un sorriso sornione. "Ti ho mai deluso amico mio? Lo dici sempre che ne so una più del diavolo, no? Ma anche i diavoli hanno fame a volte. E tu sei ricco sfondato...".
Ma Jim non se lo fece dire due volte. "Dove vuoi mangiare oggi? Ti offro tutto quello che vuoi se mi porti da Sybil...".
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Il Canto Del Pianeta Avatar
FantasyAvvertenze: questo libro sembra ispirato alla Sirenetta tradizionale. In realtà evolve in modo molto diverso. Siamo nel 2580 .Una sirena si avventura sulla Terra, dove vivrà esperienze traumatiche che la cambieranno profondamente. La crudeltà degli...