Capitolo 24.

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Il fine settimana è andato e quindi si ritorna alla solita routine,sono giù in teatro con l'insegnante e sto suonando una canzone folk di Gigliola Cinquetti,non l' avevo mai sentita è la prima volta,in questa scuola sto imparando davvero molto.
La lezione di questa mattina mi sembra molto tosta, è una nuova musica per me e ci vuole del tempo per impararla ma per come sono fatta io la imparerò velocemente,ci metterò tutta me stessa e una volta finita io resto ancora un po' a studiarla,entro nel mio mondo guardando le note e ascoltando la musica,mi piace.
Sento degli applausi così mi volto sono Mattia e Jessica,sbuffo e la seconda prende parola "ma che brava la nostra pianista" e il fratello che la segue "spettacolare direi io alla nostra Laura" mi alzo innervosita,non voglio discutere con loro ma continuano a parlare "se hai finito possiamo provare noi" dice Jessica,annuisco e Mattia dice la sua "rimani a guardarci,vedrai ti sorprenderemo" si certo come no, canteranno all'unisono per poi prendere tutta la sua parte Jessica vantandosi e atteggiandosi davanti a me come se volesse dirmi che lei è una diva.
"No grazie" rispondo, faccio per andarmene ma lui mette una mano sulla mia pancia facendomi bloccare "non mi devi toccare" ribatto infuriata,la toglie subito e avvicina le sue labbra alle mie orecchie "come sei bella oggi" mi dice sussurrando, quando fa così mi fa paura,corro fuori dal teatro con il cuore a mille,vado in bagno e mi sciacquo il viso, faccio dei profondi respiri per poi asciugarmi e uscire, cerco le ragazze e le trovo sedute che sgranocchiano qualcosa, abbraccio Sara solo perché mi siedo accanto a lei "che succede?" Mi domanda,le guardo entrambe e Lisa dice qualcosa "Jessica ti ha fatto qualcosa?" Annuisco per metà e poi rispondo "Mattia mi fa paura ragazze" lo confesso ad alta voce alle mie amiche "continua a provarci con te?" Domanda Sara,annuisco ancora una volta per poi dire qualcosa "è molto pesante, si avvicina a me,mi tocca dicendomi che sono bella" "ti ha toccata,in che senso Laura?" Dicono insieme spaventate "mi ha solo messo la mano sulla pancia" dico io, fanno un profondo respiro però è davvero insopportabile,sono mesi ormai da quando sono arrivata che continua a insistere e lo sa che da me non avrà mai niente, quindi perché continuare ancora, perché non mi lascia in pace?
Lisa si alza andandomi a prendere dell' acqua,ne bevo qualche sorso e poi parliamo di altro,fino a quando torniamo alle lezioni in aula.
L' insegnante spiega ed io come sempre annoto tutto sul quaderno,negli Stati Uniti il folk rock scaturì dalla ripresa della musica folk e dall' influenza che i Beatles e altri gruppi esercitarono sui membri di quel movimento. Artisti come Bob Dylan e i Byrds lavorarono per fondere i suoni del rock con il loro repertorio rock adottando l'uso di strumenti elettrici e batteria.
Sto molto attenta a quello che dice così poi mi viene meglio a studiare.
Una volta finite le lezioni usciamo da scuola,e all' uscita c'è solo Ivan che aspetta Sara,si abbracciano sono così carini,Lisa chiede di Gabriele e lui le dice che è rimasto dentro a chiacchierare con Pietro, immagino di cosa staranno parlando, sperando bene.
I nostri amici ci salutano mentre io aspetto Pietro, voglio salutarlo prima di andare a casa, Lisa vuole andare ma io la trattengo intanto escono anche i due fratelli eterozigoti "aspetti Pietro?" Mi domanda Jessica,ma che le importa?
"Ma fatti gli affaracci tuoi per una volta" risponde la mia amica al mio fianco "sei il suo avvocato adesso?" "Sono la sua migliore amica e se non la finite entrambi di romperle le scatole finite male tutti e due" non risponde più, tantomeno il fratello,vanno via entrambi e Jessica muove la sua coda alta, possibile non le facciano male quei capelli sempre così tirati indietro?
Sento la mia amica stringermi a sé, è stata così carina a difendermi,lo fa sempre a dire il vero,ha un carattere davvero forte.
Eccoli finalmente escono i nostri ragazzi, raggiungo Pietro lasciandogli un bacio sulla guancia "tutto bene tesoro?" Chiede lui, annuisco solamente non molto convinta "vieni,ti accompagno a casa" continua a parlare lui.
Saluto Lisa e Gabriele, avranno qualcosa da dirsi così andiamo verso l'auto, saliamo e lui mette in moto.
È tutto molto silenzioso tra noi e una volta arrivati sotto il portone della palazzina io faccio per scendere ma lui mi prende il braccio e dice qualcosa "Laura dimmi, cos' è successo?" Scuoto la testa solamente,non voglio parlare adesso,sono anche stanca e preferirei stare un po' da sola, così gli bacio la barba e lo saluto per poi scendere.
Eccomi, finalmente a casa,vado in camera mia buttandomi a peso morto sul letto,fisso il soffitto per non so quanti minuti e poi chiudo gli occhi,mi sveglia la suoneria al cellulare,lo prendo è mio padre così rispondo, parliamo del più e del meno dicendomi che tra qualche giorno deve venire a Milano per sbrigare delle cose e in occasione vuole vedermi ed io non vedo già ora,una volta terminata la chiamata lascio il cellulare sul comodino e mi accorgo che ho dormito più di mezz'ora.
Mi alzo dal letto e vado in bagno faccio una doccia rilassante,sono sola in casa e posso starci fino a quanto voglio,esco e mi sento molto meglio adesso indosso dei vestiti comodi solo dei leggins e una felpa per poi andare in cucina e prepararmi qualcosa per questa sera.
Mentre sono a tavola e mangio nel mio silenzio tombale si apre la porta di casa ed entrano dei signori mai visti prima, rimaniamo a fissarci per un po' e loro vogliono sapere chi sono io, così mi presento e chiedo a loro,vedo che prendono qualcosa dalla stanza delle due ragazze,mi risponde la signora mi dice che è la madre di Martina, così chiedo come mai sono venuti qui e loro mi dicono che le mie due coinquiline sono state trovate in un parchetto moribonde e avevano appena assunto droghe,non rimango stupita mi immaginavo che si drogassero "e dove sono adesso?" Domando ai due genitori "sono in ospedale, stanno meglio adesso" mi risponde gentilmente la signora, faccio un profondo respiro,meno male ma sono delle matte quelle due.
"Devono stare sotto osservazione per qualche giorno, signore mio perché mi ha fatto questo Martina,che cosa le manca, che cosa le abbiamo fatto di male per finire così?" Si siede sul divano con le mani tra i capelli,mi fa tenerezza mi siedo accanto a lei e la rassicuro,mi sembra una brava persona e non capisco nemmeno io perché ridursi così.
Una volta preso alcune cose dalle rispettive stanze loro vanno via,non me la sono sentita di andare con loro,non sono amica di Angelica e Martina anche se comunque mi dispiace per quello che è appena successo,non posso nemmeno scrivere un messaggio dato che non ho il loro numero di telefono, praticamente viviamo insieme ma non so proprio nulla di loro.
Cerco di finire quello che ho nel piatto e poi lavo tutto quello che ho sporcato per poi guardarmi qualcosa alla TV, trovo un film e così lo vedo, sono le 21:30 è presto ancora,mollo tutto e vado a studiare un po' però arrivano vari messaggi è Pietro e così chattiamo per qualche minuto e finisco di studiare.
Un' altra mattina dà inizio,mi sono appena fatta una doccia rinfrescante e indosso una gonna con una felpa,la primavera ancora non vuole arrivare è sempre nuvoloso e credo voglia piovere oggi,siamo pur sempre a Milano esco con la mia borsa e i libri pesanti che porto sempre in mano e scendo giù, diluvia perfetto, proprio ora che devo andare a scuola,apro l' ombrello e i libri li poggio sul petto,cammino a passo veloce e sento un clacson mi volto è Pietro,non riesco nemmeno ad aprire lo sportello così scende lui ad aprirlo e salgo in macchina.
"Ti sei bagnato per colpa mia?" Domando,lui poggia la mano sulla mia coscia per poi rispondermi "non fa niente tesoro,tu stai bene?" Rispondo solo di si e poi ci mettiamo a parlare di quello che è accaduto alle mie coinquiline "ma quelle sono tutte matte" ribatte lui "mi è dispiaciuto però per i loro genitori,sono delle brave persone" " e tu che ne sai,li hai visti per la prima volta ieri sera" "si vedeva che stava giù,lo so che non li conosco,posso anche sbagliarmi ma con me si sono comportati bene" ribatto.
Ancora non ho raccontato il peggio, quello che mi duole di più, Jessica e Mattia,ma stiamo per arrivare e quindi lo farò più avanti, magari questa sera.
Scendiamo dall' auto e ancora piove, è lui a prendere l'ombrello per poterci riparare fino all' entrata.
Percorriamo il lungo corridoio, è lui a lasciarmi un bacio sulle labbra dicendomi che ci vediamo più tardi.
Entro in aula e noto che ancora le mie amiche non ci sono, così ne approfitto per ripassare un altro po'.
Sento la voce di Sara così alzo lo sguardo e si siede accanto a me "e Lisa?" "Non viene oggi,mi siedo io accanto a te" le sorrido dolcemente e così lei fa' intanto arrivano gli altri compagni e l'insegnante, comincia a interrogare e vuole anche me, così mi alzo e vado accanto a lei e comincio a parlare senza freni tutto ciò che so,lei mi fa i complimenti per poi dire al resto della classe di prendere esempio da me dato che mi impegno sempre molto ma è ciò che amo fare da grande e quindi ci metto poco per imparare.
Torno al mio posto e anche Sara si complimenta con me,la ringrazio e le interrogazioni continuano per poi proseguire con le altre lezioni per tutto il resto della mattina.
Siamo al nostro solito locale,oggi siamo solo in due, ultimamente i nostri ragazzi non vengono con noi perché sono impegnati giù in teatro.
Pranziamo parlando del più e del meno,informo anche lei delle mie coinquiline e mi dice che almeno per qualche giorno la casa sarà tutta mia, comunque si questo è anche vero.
"Possiamo organizzare per qualche sera, magari domani, tutti da me,che dici?" Lei sorride felice per poi rispondermi "sii certo,ci divertiamo" la solita pazzarella Sara,ma le voglio un mondo di bene nonostante ci conosciamo solo da ottobre,ma sono dei lunghi mesi per me e sono successe tante cose nuove che nemmeno mi aspettavo.
Vediamo entrare Jessica, sperando non venga qua' e invece è la prima cosa che fa,si atteggia muovendo la testa per poi sistemarsi i capelli dietro la schiena,sorride e appoggia le mani sul tavolo,la fissiamo e Sara prende parola "cosa vuoi?" "Oggi siete solo in due,mi siedo io al posto della vostra amichetta" "no,puoi anche andare a sederti lì in fondo" dico io,lei fa una smorfia e si siede comunque al posto di Lisa e prende nuovamente parola "mio padre vuole che suoni al nostro evento questo weekend" ancora,non ci andrò mai,non dopo che ci stava seguendo me e Pietro,che cosa vuole da me,da noi? "Ho detto no Jessica" rispondo secca "che c'è Pietro non ti dà il permesso dato che è il mio ex" la odio giuro,non deve parlare di Pietro.
"Pietro nemmeno lo sa e non ti azzardare a pargliene,lo farò io quando mi sentirò di dirlo" lei ridacchia per poi rispondermi "e starò zitta" .
Oddio cosa ho fatto,non c'è molto da fidarsi in lei,non dovevo dirle nulla mi è venuto spontaneo,che scema mi maledico da sola.
Si alza portandosi i capelli dietro le spalle e va via,non ha nemmeno ordinato è venuta qui solo per insultarmi ancora una volta.
Io e Sara ci guardiamo e prendo parola "secondo te lo dirà a Pietro?" "Può darsi,non dovevi dirlo a lei, sappiamo com'è" "che scema sono,mi sono fatta prendere dal momento" "tranquilla Laura,tu preparati in ogni caso".
Usciamo dal locale tornando a scuola e alle nostre lezioni,non faccio altro che pensare se Jessica parlerà con Pietro,non voglio che lo faccia lei al posto mio e comunque io non suonerò mai per la sua famiglia.

Ciao a tutte, eccomi tornata con un nuovissimo capitolone.
Cosa ne pensate di tutti questi colpi di scena?
Jessica parlerà con Pietro?
A voi i commenti e al prossimo aggiornamento.

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