25 - Seventeen

7 0 0
                                    

Tredici fuorilegge, innumerevoli vittime.

Seventeen, i cui membri erano conosciuti sotto pseudonimo e non con il loro nome di nascita, erano temuti in tutte le Stricklands proprio per tutte le loro vittime, non per forza uccise. Erano spietati, freddi e odiavano avere contatti con altri fuorilegge al di fuori di loro stessi. Questo era un po' come potrebbero essere descritti.

I loro nomi erano S.Coups, Wonwoo, Mingyu, Vernon, Woozi, Jeonghan, Joshua, DK, Seungkwan, Hoshi, Jun, The8, e infine il minore, Dino.


--THE8--

Avrei dovuto essere paziente. Aspettare delle persone per mesi non era esattamente la cosa più divertente da fare nella vita, ma dato che quello era cosa il destino ci aveva riservato, non avremmo potuto lamentarci. Sapevo che lamentarsi non avrebbe portato a niente, quindi ci servivano delle azioni. E una di quelle sarebbe stata una delle più grandi, coraggiose e memorabili in tutta la storia delle Stricklands, come minimo.

Io e Dino eravamo seduti al tavolo di una delle tante stanze della nostra villa. Avevamo provato a formulare qualche piano decente, ma tutto era inutile perché sapevamo che il nostro pensare, riflettere e rifare, riflettere, pensare e rifare non era servito a niente. "Siamo gli unici due rimasti di quattro, cosa possiamo fare?", aveva detto Dino, che era sul punto di arrendersi. Ma non era solito da parte nostra lasciar perdere le cose così facilmente.

Quindi, dato tutta la nostra (o meglio, mia) forza di volontà aveva ottenuto come risultato un piano più o meno soddisfacente, che avrebbe coinvolto anche Hoshi e Jun, una scusa giusto per sentirli un po' di più.

La mia impazienza era leggibile sul mio volto e nemmeno me ne interessava tanto se avessi dovuto nasconderla oppure no, perché il colpo che avremmo fatto sarebbe entrato a far parte della storia di tutti (l'ho già detto, lo so, però è una cosa talmente importante da essere ripetuta e ascoltata due volte). Per distrarmi, decisi di intrapendere una conversazione con Dino.

"Beh, sono un genio," dissi con un ghigno, appoggiandomi allo schienale della sedia. Già da quello il mio piccolo amico capì che non sarebbe stata di grande vantaggio, questa conversazione.

"Certo, ti ho lasciato fare la metà delle cose" protestò lui e mi guardò un po' annoiato. Lo stomaco mi si strinse e feci una smorfia per chiedergli scusa, e lui capì anche quello, quindi la sua espressione si addolcì. "Ehi, non mi stai infastidendo" disse piano.

Sospirai e continuai, fingendo di non averlo sentito affatto. "Lo sistemiamo per bene. Gli facciamo vedere noi cosa succede ad essere tutto sicuro di sé, e poi vediamo se si mette a piangere," aggiunsi e sfregai le mani una contro l'altra.

"Sì, hai ragione. Svenirà dalla paura, come minimo" affermò Dino, sorridendo.

"Chissà che effetto fa avere tredici fuorileggi incazzati davanti, che ti puntano tredici pistole addosso in tredici direzioni-" non feci in tempo a finire la frase che Dino mi interruppe.

"Non pensi di esagerare?"

Sbuffai e mi alzai dalla sedia, piantando le mani sul tavolo e parlando con aria decisa che fece indietreggiare dallo spavento il ragazzo anche se era seduto. "Io? Esagerare? No. Farei questo e più per chiudere a la bocca a quell'idiota."


--JOSHUA--

L'idea di The8 e Dino era pericolosa, eccitante ed entusiasmante. Più positivo che negativo, pensai. Io, S.Coups, Mingyu, Seungkwan e Woozi eravamo stati i primi ad accettare. E dato che il nostro leader aveva il maggior peso di opinione nel gruppo, anche tutti gli altri avevano dovuto accettare, e non a malavoglia -- anzi, volentieri.

JEALOUS BOYSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora