Era mattina presto quel giorno e c'erano poche persone in cucina, però io ero ancora in camera mia. Nessuno aveva voglia di mangiare, comunque, perché l'umore della casa era stranamente basso. Cominciai a guardarmi intorno, sentivo un senso di pericolo che si faceva strada nel mio stomaco per poi risalire fino alla mia gola. Le parole mi si bloccarono lì dovetti aspettare un bel po' di tempo per riuscire a parlare di nuovo. Tanto nessuno mi stava chiedendo niente.
Il corsetto stringeva.
Mi faceva sentire a disagio.
Io faccio schifo, mi dissi mentre mi rigiravo allo specchio. Deglutii e inarcai le sopracciglia verso il basso, sapendo che nessuno mi avrebbe visto in quelle condizioni. Se solo avessi avuto l'approvazione di qualcuno. Mi serve solo quella di me stesso, pensai, e nello stesso momento allentai il nodo del corsetto, slacciai i primi due bottoni della camicia.
Un sorriso si fece strada sulle mie labbra, che si curvarono in una linea storta di entusiasmo. Mi sistemai i vestiti e senza alcun dubbio, mi convinsi che era bastato una piccola modifica per rendermi più... affascinante del solito. Si intravedevano i miei pettorali. Cosa di cui andavo abbastanza fiero. Pensai al fatto che mezzo minuto prima mi sentivo uno schifo. Ridacchiai e mi sedetti sul letto, ammirando le cuciture dorate del corsetto, e le due lettere sul polsino: JY.
Jeong Yunho.
Mi stesi e sospirai di felicità e sollievo, fissando il tetto. Ma improvvisamente, tutti i ricordi mi affiorarono in mente, e mi sentii come se fossi stato trasportato sulle nuvole dall'enorme quantità di pensieri che stavo facendo in quel momento. Scossi la testa velocemente e alcuni se ne andarono, ma quelli più insistenti continuarono a premere nel cervello come se volessero essere raccontati a qualcuno. Ma dato che neanche a me interessava tanto di quello a cui stavo pensando, mi ridussi a far scorrere i ricordi come la corrente di un fiume che mi portava nel passato. Poi, ad un certo punto, tutto si fermò, lasciandomi ad annegare nei ricordi. Proprio uno di quelli mi fece ritornare a galla, ma mi fece perdere il senso del tempo. Le lancette dell'orologio si spostavano, non le notavo, e la mente mi si offuscò nelle immagini passate.
Il cuore mi martellava nel petto e, per una volta, era d'accordo col mio cervello: non sapevo dove mi trovavo. Mi guardai intorno, ma il paesaggio era sempre lo stesso. Alberi, cespugli, terra. Alberi, cespugli, terra. Erba. Aspetta, erba?, mi chiesi e con passo affrettato continuai la mia solitaria camminata.
Il bosco si diradava lentamente in una minuscola radura, vuota, se non fosse stato per le piccole api che ci volavano in mezzo. Tutto in quello spiazzo d'erba sembrava avere dimensioni ridotte: l'altezza degli alberi, ormai diventati arbusti, addirittura gli insetti, ma soprattutto la mia ansia e la mia paura. Sembrava uno spazio molto rilassante, e mi concessi di sedermi per terra ad aspettare che le mie gambe riprendessero forza dalla camminata.
Non c'era assolutamente niente che mi avrebbe potuto distrarre da quel momento quasi sacro. Chiusi gli occhi e appoggiai il retro della mia testa sulla corteccia stranamente morbida di un basso albero. Mi lasciai scappare un piccolo sorriso, cosicché la mia mente si distraesse e rilassasse oltre a quello che avrei dovuto.
Non mi interessava delle vespe, delle api.
Non mi interessava dei minimi rumori.
Non mi interessava niente, stavo bene io da solo, completamente rilassato.
Ma evidentemente mi sarebbe dovuto interessare un po' di più quello che stava succedendo intorno a me, perché avevo commesso un grosso errore ad abbassare così tanto la guardia, e me ne sarei pentito molto presto. Fu questione di pochi secondi che il tutto si rivoluzionò, e quel cambiamento mi aveva portato fino a quello che ero nel presente.
STAI LEGGENDO
JEALOUS BOYS
Fanfiction____________________________________ La sorella perduta di Lee Know, che faceva parte di una ricca famiglia sud coreana, viene rapita dagli otto ragazzi più temuti delle Strickland: gli Ateez. Si scoprono essere possessivi, gelosi e attaccati ai sol...