Ci svegliammo, ma rimanemmo pietrificati. Non ci scambiammo la più piccola occhiata. Tutti gli occhi erano puntati su Seonghwa, che, con espressione fredda e mani tremanti, aveva appena annunciato quella che doveva essere la notizia più scioccante che qualcuno avrebbe mai potuto dirci. Sgranai gli occhi e non tentai neanche di nascondere la paura, lo stupore, e tutto il resto delle emozioni che stava affiorando lentamente dentro di me.
San fu il primo a parlare, dopo essersi strofinato gli occhi e rialzato da Wooyoung. "Stai scherzando," disse, e dal suo tono non trasparì alcuna emozione, anche se il suo corpo fu scosso da alcuni brividi di paura.
Nessuno rispose. Era chiaro che Seonghwa non stava scherzando, sennò non sarebbe stato così serio. Potevo intuire che San stava dicendo quello per illudersi almeno in parte dalla realtà, anche se sapeva perfettamente che Hongjoong era stato rapito per davvero e che mentirsi era inutile. Quello che diceva era puramente infantile, ma era quello che ci serviva.
Poi, improvvisamente, sentii il mio corpo che si raffreddava anche se il mio cuore pompava sangue nelle arterie a velocità impazzita, la mia schiena era leggermente solcata da goccioline di sudore mezzo freddo e mezzo caldo. Insieme al sangue, nelle mie vene scorreva un terrore, il terrore di perdere ancora una volta qualcuno a cui tenevo. Han mi ritornò in mente... ma lo scacciai prontamente. Non avevo tempo per quel genere di cose.
"Dobbiamo fare qualcosa!" esclamò Wooyoung dopo essersi ripreso dallo shock. Si alzò e andò a prendere una pistola, la caricò di un po' di proiettili e ritornò indietro. "Io sono pronto per fare di tutto. Anche uccidere," affermò solenne, e poi si sedette sulla sua solita sedia. Aspettò che dicessimo qualcosa.
Yeosang sollevò la testa dal braccio di Yunho, io sollevai la mia dalla spalla di Seonghwa. Annuii leggermente e mi diressi verso la cantina, dove avevo nascosto, ancora quando mi avevano rapita per la prima volta, delle cose che ci sarebbero potute ritornare utili. Quanto tempo era passato da quando ero a casa dei ragazzi? Due settimane? Avevo decisamente perso il senso del tempo.
Scesi le scale di corsa, fregandomene altamente se scricchiolavano o facevano rumori vari. Spalancai la porta e mi fiondai dentro la grande stanza senza tante cerimonie. I muri e il pavimento erano incrostati di muffa, che dava un odore di decadenza, e faceva freddo. Rabbrividii e aprii un grande armadio. Dentro c'erano i pochi vestiti che ero riuscita a racimolare in tutti quei giorni. Con un respiro profondo, presi l'unica felpa che c'era e controllai in entrambe le tasche se c'era qualcosa. In una ci trovai una chiave, e sogghignai. Ecco quello di cui avevo bisogno. Poi trovai anche una pistola gettata nell'armadio e me la infilai nella cintura.
Ritornai di sopra e mi degnai di chiudere la porta prima di ritornare in cucina. Mi fermai sulla soglia come se fosse stata la prima volta che entravo là dentro: il tavolo lungo di legno scuro attraversava la stanza in orizzontale, e intorno nove sedie dello stesso materiale. Appoggiato alla parete opposta, il mobile con i fornelli dove Yunho si sedeva solitamente. La cucina e il salotto non erano divisi.
Mi sedetti sulla mia sedia, ma poi me ne pentii e mi rialzai per avere più dell'attenzione dei ragazzi. Gli mostrai la chiave. "Sapete cos'è questa?" chiesi con tono serio, tenendo la chiave come un oggetto fatto di diamanti, il più raro sul pianeta. Effettivamente, rara lo era. Non era da tutti i giorni vedere una cosa di quel genere: era una chiave piccola, di metallo, e fin qui tutto normale. Il problema era che era piena di denti che sembravano essere stati spaccati con la roccia.
"Una chiave?" tentò Yeosang, che aveva stretto gli occhi per osservare meglio l'oggetto nelle mie dita.
"Certo. Ma c'è di più. È una chiave ad urto" risposi, girando la chiave per farla vedere meglio a tutti i ragazzi.
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JEALOUS BOYS
Fanfiction____________________________________ La sorella perduta di Lee Know, che faceva parte di una ricca famiglia sud coreana, viene rapita dagli otto ragazzi più temuti delle Strickland: gli Ateez. Si scoprono essere possessivi, gelosi e attaccati ai sol...