21 - Jongho

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Se avevi un amico che di nome faceva Mingi e di cognome faceva Song, allora bisognava stare pronti a tutto, anche alle cose più strane, dato che non si sapeva mai quello che girava per la mente di quel coglione intelligente.

Infatti, visto che poche ore prima aveva trovato dei vestiti vecchi che in qualche modo ci rappresentavano, aveva deciso che almeno una volta nella vita avremmo dovuto uscire con quelli addosso. E in più, i misteri sulle due persone scomparse non erano ancora risolti nemmeno per metà, quindi Mingi aveva proposto di uscire a cercare più indizi proprio mentre indossavamo quei vestiti. Non era proprio una brutta idea, comunque, ma era stata accettata con l'entusiasmo sbagliato.

Le persone erano sempre quelle: io con San e Seonghwa, Hongjoong con Yunho e Wooyoung, Mingi con Yeosang e Jiselle, che sembrava più disponibile ad essere scuoiata che ad uscire in quelle condizioni.

Non sapevo se i vestiti tenevano abbastanza caldo da non farci venire i geloni, ma pensavo che la pelle dei guanti lucidi avrebbe protetto almeno in parte le mie povere, piccole, belle mani dal freddo polare che c'era probabilmente fuori. Tutto sommato, però, quei vestiti non mi dispiacevano. Mi facevano sembrare più intimidatorio e -- questo lo ammettevo solo a me stesso -- molto più affascinante del solito. Usai lo schermo della TV come specchio e mi rimirai da più angolazioni, fiero della mia bellezza, per una volta.

San mi prese le spalle e mi scosse violentemente, anche se sapeva che io ero più forte di lui. "Jongho, ho capito che ti trovi molto più magnifico del solito, ma non c'è bisogno di andare in giro a guardarsi in qualunque cosa possa essere usata come specchio," mi avvisò gentilmente, anche se la sua presa sulle mie spalle diceva completamente tutt'altro molto più violento. Ridacchiai e lo scossi a mia volta. "Va bene, ho capito che ti trovi più stronzo del solito, ma non c'è bisogno di andare in giro a rompere alle persone," dissi, usando le sue stesse parole.

Lui si portò una mano al petto e sussultò con fare decisamente molto drammatico, poi si staccò da me. "Oh, Jongho, stai ferendo i miei sentimenti. Credevo di essere di più di una mosca fastidiosa per te!" esclamò, voltandosi dall'altra parte ma mettendomi una mano davanti al petto, mentre l'altra la teneva sulla fronte. "Brutto traditore-" ma prima che potesse finire la frase, Seonghwa ci afferrò un braccio a testa e cominciò a trascinarci in giro.

"Bimbi, smettetela di litigare o chiamo vostra mamma" disse scherzosamente mentre cercava di aprire la porta d'ingresso con l'aiuto del gomito. Io, col braccio libero, feci il lavoro al posto suo e aprii la porta che si affacciava su un piccolo sentiero di sassi che si fermava al cancello. Poi, davanti al cancello, tutte valli e montagne alternate. Seonghwa ci lasciò andare. "Avete preso tutto? Armi varie?" chiese, guardando prima me e poi San. Entrambi annuimmo e lui decise che ci avrebbe guidati lui tra i sentieri.

I nostri passi producevano un rumore soddisfacente sulla ghiaia e i sassolini chiari sotto i nostri piedi. Seonghwa, con un leggero scricchiolio da parte dei cardini, aprì il cancello di metallo che dava sul paesaggio delle Stricklands. Lo tenne aperto per noi e ci fermammo, noi tre, uno di fianco all'altro, ad ammirare la vista tranquilla delle montagne. Una brezza fresca ci spettinò i capelli e sorrisi. "Vogliamo restare qui di guardia?" chiesi divertito.

San, che si stava godendo un po' troppo il momento, sussultò e annuì velocemente, risvegliandosi da chissà che genere di pensieri. Con Seonghwa davanti ci avviammo per il sentiero principale che si penetrava in un bosco. "Dove andiamo?" chiesi, curioso, la mia voce acuta e a tratti infantile riecheggiò debolmente nella valle. Mi parve di vedere San sorridere al suono della mia voce. Poi fu Seonghwa a rispondere: "Dipende. Siamo già stati in quel posto abbandonato, Joong e gli altri sono stati in quell'altro posto che non mi ricordo. Ma Mingi e gli altri dove sono andati?"

JEALOUS BOYSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora